Futili motivi….

Lo hanno condannato dandogli trenta anni di galera (per il rito abbreviato) , proprio come un assassino seriale, un mafioso non pentito, un terrorista:Yousef ,marocchino,secondo le forze dell‘ordine ha ucciso con una bottiglia rotta il connazionale Elman .Erano stati  entrambi ospiti del nostro centro di accoglienza notturna per senza dimora presso l’istituto  Saveriano di Salerno. Entrambi venuti dal loro paese, sperando in una vita migliore, entrambi finiti senza lavoro, senza speranze sulla strada e senza dimora. Entrambi non mangiavano carne di maiale ossequiosi delle norme religiose, entrambi non rispettavano le norme sull’uso degli alcolici.

Gli alcolici che vengono tanto reclamizzati , che riempiono le feste dei figli di papà e le notti della movida, ma che distruggono il fegato e la vita di tanta gente.

E così in un afoso giorno di agosto, per futili motivi,  sempre secondo le  ricostruzione delle forze dell’ordine,nell’annebbiamento dell’alcol, si sarebbe verificato l’omicidio. I motivi degli scontri tra senza dimora sono sempre futili: essi non hanno eredità da spartire, né soldi nascosti, amori complicati.. : sono solo dei poveri Cristo (almeno per me che sono cristiano). E così capita che due invisibili si scontrino per una canzone da ascoltare sul telefonino. Si scatena la violenza senza premeditazione  e oltre l’intenzione.

Sono sicuro che Elman  ha perdonato  Yousef   .Ma come faccio a fare un’affermazione così retorica e per qualcuno anche grave ?

Qualche settimana fa, sono dovuto andare un’ora prima al centro di accoglienza notturna perché era avvenuto un fatto grave:Due dei nostri ospiti  erano stati fermati dai carabinieri perché si erano  picchiati. Li ho trovati in silenzio che mi attendevano nella sala d’aspetto dell’Istituto. Erano malconci con gli occhi gonfi per le percosse e i maglioni sporchi di sangue. Gli ho dato  un ricambio e li ho invitati a farsi una doccia. Dopo un po’ ho visto una scena che mi ha molto colpito: uno dei due offriva all’altro più malconcio la bottiglia d’acqua (li ho fotografati di nascosto). Questo è qualcosa di più di “fare la pace”:è non avere rancore, la solidarietà per la propria condizione è superiore ai motivi della rissa.

Sono otto anni che frequento,d’inverno, per un paio di ore alla settimana il centro di accoglienza notturna.

Confesso che non ho capito molto degli ospiti. Ho capito, però, che dietro ognuno c’è una storia di rottura con le reti sociali, c’è molta sofferenza e disagio non ascoltato. Mi viene naturale sospendere ogni giudizio morale perché il bisogno non può essere giudicato. Mi colpisce come, nonostante gli stenti, siano così attaccati alla vita, e  come essi non entrano nel giro della malavita organizzata.

Capisco i bisogni e la necessità di una giustizia civile .E’ innegabile però, che qualche volta, si provi pietà per chi non riesce a difendersi, per quello che tu credi siano attenuanti,e che invece ne processo diventano aggravanti.

C’ è ancora qualcuno che mi chiede, pensando che i senza dimora possano essere violenti, se ho paura. Rispondo sempre che ho paura di chi li sfrutta( quante storie di  persone che hanno lavorato e non sono state pagate),di chi è ricco e non si accorge del povero,di chi favorisce(per dirla con papa Francesco) la cultura dello scarto.

Claudio Condorelli

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