AGENDA marzo/aprile 2017

 

 

 

L a i c a t o S a v e r i a n o
Marzo/Aprile
2017
Le attività del Laicato Saveriano Semi di Fede – Speranza – Carità
w w w . l a i c a t o s a v e r i a n o . i t
1
Le Parole del Padre
Pasqua, giorno della speranza
“L’inno della vittoria che oggi si sprigiona ovunque da ogni
cuore, per la resurrezione dell’uomo Dio riempie di gaudio i
nostri cuori. Noi pure ripetiamo : Alleluia, Alleluia, perche
ci pare di udire ancora le parole pronunciate dall’angelo in
bianca stola seduto al limitare del sepolcro di Cristo: resur-
rexit.
In questo giorno di trionfo del Giusto per eccellenza men-
tre la chiesa ci porge a meditare le prove della sua resur-
rezione, ci pone pure innanzi l’atteggiamento delle pie
donne che piene di coraggio anche nel momento supremo
della prova, non hanno abbandonato il loro Signore che era
la vita della loro vita.
Siamo noi oggi o fratelli nelle condizioni delle pie donne
riguardo a Cristo, ovvero la lotta ci ha disanimati e stanchi per cui non speriamo più nella resurre-
zione?
Ravviviamo la fede e l’amore ed avremo la stessa fortuna delle
pie donne di ascoltare in noi stessi prima di tutto la voce della
resurrezione del Divin Maestro.
Ma oltre questa voce individuale, noi oggi dobbiamo sentire un
forte incitamento alle opere nostre di bene. Le guardie poste al
sepolcro furono i primi testimoni della resurrezione del Mae-
stro, con questo amore nel cuore e con la speranza, che per
noi è certezza, apriamo il nostro cuore ai gaudi della resurre-
zione. Questo gaudio sara perenne nella misura in cui speri-
menteremo che la resurrezione è veramente sorgente di felici-
ta per la mente e per il cuore, per l’individuo e l’intera socie-
ta.”
Cattedrale di Parma – Omelia pasquale 12 aprile 1914
IN QUESTO NUMERO
Missione
ο Brasile
ο Goma
Vita di famiglia
ο Parma
ο Desio
Notizie dal consiglio
Auguri di Pasqua
Bacheca

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
2
Missione
Brasile
14 raduno delle Comunità Ecclesiali di Base in Brasile
A gennaio P. Diego Pellizzari ha partecipato al convegno delle Comunità ecclesiali di base (CEBs) che
si è tenuto a Londrina. Il movimento delle CEBs è molto grande e diffuso in Brasile così come in tut-
ta l’America latina dove ha avuto ed tuttora ha un ruolo molto importante nel cammino di fede del
popolo. Abbiamo chiesto a p. Diego di raccontarci cosa sono, cosa fanno e che metodo utilizzano le
CEBs nel loro essere chiesa. E’ un po’ lungo ma molto interessante.
Le Comunità
Ecclesiali di
Base (CEBs)
nascono nel
Brasile negli
anni ’60 co-
me una scel-
ta per una
nuova evan-
gelizzazione
ed una rispo-
sta alle sfide
pervenute
dal contesto
socio-politico
durante gli
anni della
dittatura mi-
litare. La
scelta delle
Cebs avviene
anche come
forma di adeguamento delle strutture della
Chiesa alle risoluzioni pastoralidel Vaticano II.
All’inizio erano chiamate CEB ed il Cardinale
Aloisio Lorscheider le definì così: “la CEB nel
Brasile e Chiesa, un nuovo modo di essere
Chiesa”.
Nel 1979, riuniti in Puebla, i vescovi latinoa-
mericani hanno firmato un impegno: “…come
pastori vogliamo risolutamente promuovere,
orientare ed accompagnare le CEBs seguendo
lo spirito di Medellin ed i criteri dell’ Evangelii
Nuntiandi: formare gli animatori comunitari in
modo che le CEBs possono adattarsi alla pa-
storale delle grandi citta”. I vescovi brasiliani
avevano già fatto l’opzione per le CEBs nel
1966 perche la Chiesa fosse vivificata, fosse
più corresponsabile edintegrata. Nel 1968, i
vescovi definirono le CEBs “attività urgente”
per rinnovare le parrocchie.
L’aggettivo “ecclesiale” e più importante del
sostantivo “comunità” perche e il principio che
costituisce e struttura la comunità.
L’ispirazione religiosa e Cristiana agglutina il
gruppo e gli trasferisce anche gli obiettivi so-
ciali e di liberazione, caratteristiche
dell’evangelizzazione.
Dovuto al contesto specifico della societa bra-
siliana che viveva sotto il regime militare che
aveva soppresso i diritti civili, le CEBs si tra-
sformarono in un ambito valido ed efficiente
per i cambiamenti sociali e mostrano la possi-
bilità concreta di come si puo fondare una
nuova società.
Oggi, passata l’euforia iniziale, posso costatare
che nelle CEBs si trovano le radici di vari mo-
vimenti sociali e che esse hanno anche contri-
buito per la formazione di molti leaders in
campo sociale, politico e religioso. Le CEBs
sono anche responsabili della formazione di
leaders laici all’interno della Chiesa che hanno
promosso la forma di vivere e celebrare la Fe-
de in modo nuovo. C’e anche da sottolineare il
fatto che dalle CEBs sono nate molte vocazioni

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
3
sacerdotali, missionarie e religiose, mostrando
un nuovo volto della vita consacrata. Se tro-
viamo ancora oggi preti e suore che vivono la
loro pastorale con e nelle comunità e quartieri
di poveri lo dobbiamo alle CEBs.
All’inizio del cristianesimo, chi tentava di vive-
re seguendo l’esempio di Gesù era identificato
come “qualcuno che era in cammino”. In Gre-
co, cammino e tradotto con metodo! Le CEBs
sono responsabili per aver creato un nuovo
metodo di leggere la Parola, di celebrare la
Fede e di guardare alla realtà.
E, trattandosi di un “cammino” sono obbligato
a ricordare quanti/e hanno dato la vita, i/le
martiri. La
profezia
ed il
martirio
sono la
marca più forte delle CEBs. Posso ricordarvi
l’esempio dato da Suor Doroty, uccisa ad Ana-
pù, nella Prelatura dello Xingù, dove lavorano
tutt’oggi i saveriani. Doroty ha fondato le CEBs
lungo la Transamazzonica per 30 anni.
Un altro aspetto che posso ricordare e che le
CEBs hanno partecipato all’ampio movimento
di promozione e restaurazione
dell’etica
nell’economia, nella cultura, nella politica, nel-
le relazioni di genere e in quelle ecologiche.
Cosa potrei dirvi ancora? Le CEBs da sempre
cercano di formare cristiani adulti nella
Fede
,
col desiderio di portare avanti le tesi del Vati-
cano II, tipo…:una Chiesa inserita nella com-
plessità del momento storico, con l’audacia
tanto d’essere profetica come di rimanere a-
perta per imparare dagli altri, dalle altre tradi-
zioni Cristiane e da altre religioni e culture au-
toctone. Le CEBs non solo hanno rivoluzionato
le azioni pastorali della Chiesa ma hanno an-
che offerto una visione nuova dell’Istituzione e
della Teologia. E importante anche ricordare
l’insistenza sull’autonomia delle Chiese Locali e
l’autonomia delle conferenze episcopali (nono-
stante non piacesse a Giovanni Paolo II!).
Senza dubbio, qui da noi, le CEBs sono ricono-
sciute anche per aver elevato il protagonismo
dei laici/che.
Da non scordare che hanno anche coltivato
una spiritualità liberatrice, radicata nella seqü-
ela di Gesù Cristo, una spiritualità impegnata
com gli esclusi
Cosa importante legata alle CEBS è il metodo
da loro usato e proposto per vivere una vita
cristiana, solidale e comunitaria che è quello
del VEDERE-GIUDICARE-AGIRE.
Il metodo e legato al modo di “essere chiesa”
delle CEBs ed aiuta nella pratica della “
pa-
storale di insieme (comunitaria
)”,
facendo VEDERE “come comunità”, GIUDICA-
RE “come comunità” ed AGIRE “come comuni-
tà”.
La Chiesa si e valsa di questo metodo per e-
sprimere la sua pratica di Fede, specificare la
sua missione e fare una profonda riflessione
teologica. Questo ci mostra che il metodo fa
VEDERE con gli occhi del Padre, GIUDICARE
coerentemente secondo gli insegnamenti e gli
esempi del Figlio e della comunità dei credenti
e AGIRE sotto l’influenza dello Spirito Santo.
Squisitamente trinitaria la cosa!!

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
4
VEDERE
La realtà umana e complessa, un mistero che
non riusciremo mai a sondare definitivamente.
Ed e per questo che dobbiamo avvicinarci a lei
con rispetto, ricordando che la dignità umana
e la cosa più importante. Lo sguardo critico
deve
discernere le forze di vita e di
morte
che agiscono nella realtà da noi os-
servata. Il modo di osservare la realtà delle
CEBs non e passivo, ma inserito, incarnato
nella stessa, assumendo come modello Ge-
che si e incarnato, vivendo la vita degli es-
seri umani, assumendo pienamente le nostre
debolezze, limiti e problemi, aiutandoci a su-
perarli.
GIUDICARE
Il GIUDICARE, seconda parte del metodo di
lavoro delle CEBS, ha la funzione di illuminare,
criticare, di confrontare la realtà alla luce
dell’ottica Cristiana, esigendo fedeltà a Dio ed
ai Fratelli. Si tratta di analizzare le cause e le
conseguenze dei fatti osservati; interrogarsi
criticamente su quello che si vede, discernere
quello che e a servizio della vita o della morte.
Per questo passo le CEBs esigono tre impor-
tanti criteri per Giudicare in modo coerente:
una buona conoscenza della realtà umana
e sociale (Vedere), il discernimento critico
alla luce della Fede e, terzo, l’intimità con la
Parola attraverso una lettura contestualizzata
e non fondamentalista.
Criteri importanti per la formazione di opinione
del Giudicare sono anche una buona cono-
scenza della dottrina della Chiesa, l’ascolto
della Parola che si rivela nell’oggi dei fatti della
storia (spiritualità e mistica), umiltà (essere
sempre disposti ad imparare qualcosa di nuo-
vo), capacita di superare preconcetti e cam-
biare di opinione, e riconoscere che non ab-
biamo sempre ragione, che ci stiamo sempre
avvicinando alla verità, che non e di nostra
proprietà.
Riassumendo: sono tre i punti d’appoggio per
una buona formazione di opinione sul Giudica-
re: il buon senso, la Parola di Dio nella Bibbia
e la dottrina della Chiesa.
AGIRE
l’AGIRE e il momento di intraprendere azioni
trasformatrici della realtà analizzata in modo
critico. Quando le CEBsparlano dell’Agire non
intendono che bisogna “fare delle cose”, ma
propongono di cambiare attitudini di fronte
alla vita, ossia, una trasformazione personale
ed integrale, toccando tutti i livelli della perso-
na, causando conseguenze dirette ed indirette
nella società, impegnando non solamente gli
individui isolati della società, ma tutta la co-
munità ecclesiale.
RIVEDERE e CELEBRARE
Il “dopo” di questa metodologia sarà il RIVE-
DERE e CELEBRARE. Il Rivedere e una verifi-
ca, una presa di coscienza oggi di quello rea-
lizzato ieri per migliorare l’agire del domani.
Questa e la tappa più importante del metodo.
E come cristiani la Fede e la Vita sono integra-
te, non si separano. Per questo il CELEBRARE
mette insieme le celebrazioni per le nostre vit-
torie, conquiste e sconfitte, allegrie e tristezze.
Perche e celebrando la vita reale, concreta che
riconosciamo la presenza di Dio Liberatore nel
nostro camminare. O no?
Sono ormai trascorse 4 generazioni. Le
CEBs hanno costruito una storia ed oggi sono
chiamate a pronunciarsi sulla loro identità.
Probabilmente nel nord e nordest del Brasile le

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
5
Ceb’s sono ancora un’esperienza di Chiesa im-
portante e significativa. Qui da noi, al Sud… la
cosa e un po’ più complicata. Ma questo e
un’altro capitolo….
Se non chiudo qui… qualcuno mi spara
Ciao, P. Diego
PREGHIERA DEL 14º INTERECCLESIALE
DELLE CEBs
Oh Dio, Padre misericordioso, che ami tutti con cuore di Mamma,
illumina il nostro cammino che ci conduce al 14º
Interecclesiale delle Comunità Ecclesiali di Base,
perche ci sentiamo corresponsabili del creato,
con tanti fratelli e sorelle che cercano una spiritualità di comunione,
veramente ecclesiale, alla sequela di Gesù,
optando per i poveri, per l’ecumenismo e per l’ecologia,
specialmente nel mondo urbano con le sue sfide specifiche
delle politiche pubbliche e del bene comune.
Signore manda su di noi il tuo Spirito. Che sappiamo rispondere
in questo momento di Grazia agli appelli del tuo popolo
e facciamo dell’Interecclesiale una Pentecoste già dalla base
animati sempre dalla moltitudine dei testimoni del Regno.
Nossa Senhora Aparecida (Patrona del Brasile)
interceda per noi tutti e per una Terra senza Mali, segno del
Regno.
Amen, Awerê, Axe, Alleluia
Mons. Pedro Casaldaliga
Goma
Si riaccende la tensione in Congo
Momenti di grande tensione nella Repubblica democratica del
Congo.
Nelle scorse settimane i ribelli hanno preso di mira in modo par-
ticolare i Cristiani con provocazione dissacranti come mostra la
foto che ci è stata inviata da Suor Georgette da Goma.
Attualmente la situazione è ancora incerta. Ricordiamo con la
preghiera il popolo congolese che vive continuamente situazioni
tanto difficili e i tanti missionari che continuano il loro impegno a
fianco dei poveri

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
6
Vita di famiglia
Parma
NOTIZIE DALLA COMUNITÀ’….
L’undici marzo Abty è partita per Londra dove
resterà sei mesi come ragazza alla pari, in una
famiglia italo-nigeriana.
Abty ha vissuto in Fraternità per tre anni, ri-
cordo quando l’ho incontrata sulle scale ac-
compagnata da Francesca, sua collega di lavo-
ro.
Era la prima volta che una giovane donna mu-
sulmana entrava nella nostra casa, dopo di lei
sono arrivate in tante, tutte sue giovani ami-
che.
Da allora abbiamo iniziato a mantenere uno
stile di vita rispettoso delle sue scelte con
un’attenzione al cibo, alla preghiera, alla sua
cultura così diversa dalla nostra, ma la diffe-
renza ci ha aiutato a volerci tanto bene.
Non è stato facile “lasciarla partire”, ma come
dice la preghiera di Helder Camara, “partire è
rompere quella crosta di egoismo che tenta di
imprigionarci nel nostro io”.
Buon viaggio Abty!!
Giovanna

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
7
CORONA D’ALLORO…!!!
Carissimi,
come molti di voi sanno il 23 marzo FINAL-
MENTE mi sono laureata in Filosofia con una
tesi dal titolo “Merleau-Ponty e le scienze della
vita”…
Giovanna mi ha chie-
sto di scrivere due
righe…ma l’unica co-
sa che mi vien da dire
è il mio più grande
GRAZIE a tutti voi
che direttamente e
indirettamente mi a-
vete sostenuto.
Vi riporto un piccolo
pezzo dei ringrazia-
menti presenti nel
mio lavoro.
«Quando è tutto buio,
se ci credi, prima o
poi vedi la luce. Que-
sto lavorosenza le persone che appartengono
alla mia vita non sarebbe stato possibile, poi-
che gli incontri che facciamo e le relazioni che
intessiamo determinano quello che siamo.
Grazie a Dio è stato concluso.[…]
Un altro grazie va alla mia seconda famiglia,
quella Severiana. Grazie a tutto il Laicato Sa-
veriano, soprattutto a Giovanna e Paolo, Fran-
ca e Patrick, Serena e Alberto, Milly, che sono
preziosi compagni di quel meraviglioso viaggio
che è la fede e la missione.
Grazie ai Missionari Saveriani, soprattutto a p.
Rosario e p. Pandri; grazie a p. Raffaele che
mi ha permesso di rintanarmi nella biblioteca
“Conforti”, luogo in cui i due terzi di questo
lavoro sono stati scritti; un grazie particolare
ai padri anziani dell’infermeria del quarto pia-
no dei Missionari Saveriani, per la loro amicizia
e le loro preghiere.
Grazie alle Missionarie di Maria – Saveriane
che ho incontrato in
questi anni, tra loro
il grazie più grande
è per Elena.
[…]
Grazie a tutti quelli
che volontariamen-
te o per caso sono
incappati nella mia
vita, quelli che sono
stati solo parentesi
e quelli che, invece,
ci restano saldi e
mettono radici pro-
fonde. Grazie a chi-
unque ho incontra-
to perche nel bene
o nel male hanno
contribuito ad essere cio che sono, poiche,
come dice Hugo von Hofmannsthal, «l’uomo
scopre nel mondo solo quello che ha gia den-
tro di se; ma ha bisogno del mondo per sco-
prire quello che ha dentro di se; a questo sono
pero necessarie l’azione e la sofferenza».
Grazie.
«L’uomo non è che un nodo di relazioni, sola-
mente le relazioni contano per l’uomo»
(A. de Saint-Exupery).»
M. Rosaria

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
8
Desio
IL CONFINE DELLA MOSTRA ARRIVA A LISSONE
Nove-
centono-
vanta i
passa-
porti in
tre set-
timane
utilizzati
dagli
studenti
di Lissone invitati a visitare la mostra intercul-
turale “Il confine…lo spazio che unisce”. Al di
la dei nuneri cio che sorprende sono le reazio-
ni e le riflessioni che nascono durante la visita.
Professori e studenti si aprono e, accompa-
gnati dalle guide, interagiscono e si arricchi-
scono di pensieri che spesso non trovano spa-
zio. La cultura dell’accoglienza, la visione di
essere in un momento storico che chiede ri-
sposte differenti dall’indifferenza, la questione
complessa del diverso sono aspetti emersi con
evidenza dimostrandoci che la proposta è vali-
da. La mostra quest’anno è stata allestita in
uno spazio comunale, Villa Magatti, offerto
gentilmente dall’amministrazione comunale
che ha voluto così dare risalto all’evento. I-
noltre hanno camminato insieme al laicato due
associazioni del territorio che si occupano di
intercultura: l’Annaffiatoio e Musicoltura.
Quest’ultima è stata protagonista di uno spet-
tacolo musicale alternato a letture sul tema
dei confini arricchito dalla presenza di 5 richie-
denti asilo ospitati a Lissone che hanno perfino
cantato due canzoni scritte da loro. La serata
ha davvero dimostrato che attorno alla mostra
interculturale nascono progetti e percorsi che
mantengono vivi i valori che come laici save-
riani cerchiamo di proporre sui vari territori in
cui siamo presenti. La serata di inaugurazione
invece è stata aperta da un ospite speciale:
venerdì 3 marzo alle 21 circa 50 persone han-
no ascoltato la testimonianza di Claudio Fon-
tana, filosofo e fotografo attivo a Como. Clau-
dio da mesi fotografa e racconta le vicende
legate al confine Como-Chiasso dove 28 mila
migranti sono transitati solo l’estate scorsa.
Molti sono coloro che impiegano giorni nel
passare il confine e dormono chi in stazione,
chi nei parchi pubblici chi ospitati in una par-
rocchia che è diventata simbolo della gente
semplice che decide di non fuggire davanti alla
relazione. Chissa se anche noi come laicato
potremmo approfondire meglio la conoscenza
di questa realtà situata a Rebbio, un quartiere
di Como. La mostra serve anche a questo:
stimola il continuo cammino missionario che
come famiglia siamo chiamati a compiere.
Dopo l’apertura l’avventura è proseguita anche
grazie ai nunerosi volontari che si sono adope-
rati come guide oltre che nell’allestimento.
Questo un altro punto da tenere in considera-
zione. Attorno a questo progetto che noi pro-
poniamo come laicato molte sono le persone
che ci accompagnano e supportano. Questo
uno dei motivi che ci spinge a continuare. Lis-
sone è il paese di Padre Alessio, P Sante, P.
Marco. Qui sono presenti molti amici della fa-
miglia saveriana e molti si avvicinano al mon-
do missionario anche se non frequentano le
realtà delle nostre comunità. Anche questo
spirito è importante valorizzare. Non siamo gli
unici a voler promuovere nuovi stili e nuovi
modelli di relazione, ma certamente abbiamo
una proposta da mettere a disposizione con-
creta e valida. La proposta della mostra diven-
ta così, almeno nell’esperienza lissonese, lo
strunento che garantisce a nunerose persone
di appassionarsi al tema della missionarieta.
Passate tre settimane siamo giunti alla fase
dello smontaggio. Un altro confine attende la
mostra: Desio, via Don Milani, casa saveriana.
Qui verra allestita e proposta a nuove realtà
nel mese di maggio. Stefano

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
9
LA VISITA DI PAPA FRANCESCO
Carissimi amici laici,
come sicuramente sapete sabato 25 Marzo
Papa Francesco ci ha fatto dono della sua
presenza nella diocesi di Milano. Anche per
noi del laicato saveriano nord è stato un
evento da “non dimenticare”, a partire dai
giorni dell’attesa, dove forte si è sentito nelle
comunità parrocchiali lo spirito di preparazione
ed entusiasmo, fino alla partecipazione per
molti di noialla S. Messa vissuta insieme ad
un altro milione di fedeli nel parco di Monza.
Commentando la moltitudine di persone e nel
descrivere il sentimento di tanti, don Carron
cita questa pagina dei Promessi Sposi, che mi
sembra “calzi a pennello”….
[…] al chiarore che pure andava a poco a poco
crescendo, si distingueva, nella strada in
fondo alla valle, gente che passava, altra che
usciva dalle case, e s’avviava, tutti dalla
stessa parte, verso lo sbocco, a destra del
castello, tutti col vestito delle feste, e con
un’alacrita straordinaria.
Che diavolo hanno costoro? che c’è d’allegro
in questo maledetto paese? dove va tutta
quella canaglia? — E data una voce a un bravo
fidato che dormiva in una stanza accanto, gli
domando qual fosse la cagione di quel movi-
mento. Il signore rimase appoggiato alla fine-
stra, tutto intento al mobile spettacolo. Erano
uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie,
soli; uno, raggiungendo chi gli era avanti,
s’accompagnava con lui; un altro, uscendo di
casa, s’univa col primo che rintoppasse; e an-
davano insieme, come amici a un viaggio con-
venuto. Gli atti indicavano manifestamente
una fretta e una gioia comune […]. Guardava,
guardava; e gli cresceva in cuore una più che
curiosita di saper cosa mai potesse comunica-
re un trasporto uguale a tanta gente diversa.
Poco dopo, il bravo venne a riferire che, il
giorno avanti, il cardinal Federigo Borromeo,
arcivescovo di Milano, era arrivato, e ci sta-
rebbe tutto quel giorno; e che la nuova sparsa
la sera di quest’arrivo ne’ paesi d’intorno ave-
va invogliati tutti d’andare a veder quell’uomo.
Il signore, rimasto solo, continuo a guardar
nella valle, ancor più pensieroso. — Per un
uomo! Tutti premurosi, tutti allegri, per vedere
un uomo! E pero ognuno di costoro avra il suo
diavolo che lo tormenti.Ma nessuno, nessuno
n’avra uno come il mio; nessuno avra passata
una notte come la mia! Cos’ha quell’uomo, per
render tanta gente allegra? Qualche soldo che
distribuira così alla ventura… Ma costoro non
vanno tutti per l’elemosina. Ebbene, qualche
segno nell’aria, qualche parola… Oh se le a-
vesse per me le parole che possono consolare!
se…! Perchè non vado anch’io? Perchè no?…
Penso che un po’ tutti come l’Innominato sia-
mo presi dai nostri piccoli o grandi “tormenti”,
dalle nostre “notti” assetate di risposte, di se-
gni per non rimanere fermi nel nostro cammi-
no di uomini di fede….e magari ci stupiamo,
proprio come l’Innominato, che sia un uomo,
un singolo uomo a poterci dare le risposte, a
“risvegliare” dal torpore di quelle not-
ti….eppure…
….eppure, non so voima io sento proprio di
aver bisogno di guardare a Papa Francesco, a
questo uomo mandato dallo Spirito e che gui-
da il grande popolo di Dio, per ridestare il mio
animo, per rinnovare la mia gioia dell’essere
discepola di Gesù. Sento che i suoi gesti, le
sue scelte non sono solo importanti e loquaci
per la Chiesa ma parlano a me e sono dei sani
“schiaffeggi” al mio agire quotidiano, come
donna, moglie, madre, lavoratrice, scienziata
e laica saveriana.
E come l’Innominato che vive la straordinaria
esperienza della conversione e si lascia andare
all’abbraccio misericordioso del cardinal Bor-

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
10
romeo, sento che in quel sabato abbiamo spe-
rimentato il grande abbraccio di Papa France-
sco, che ci porta a desiderare di essere come
lui, di vivere la sua stessa radicalità evangelica
e di essere, ciascuno dove è, “mani che ripa-
rano i torti, spargono beneficenze, sollevano
gli afflitti, e si stendono disarmate, pacifiche e
unili, nell’abbraccio perfino dei nemici” (paro-
le del cardinal Borromeo all’Innominato).
Anche se magari ognuno di noi ha gia avuto
modo diascoltare l’omelia a Monza,ne metto
qui uno stralcio….mi piace pensare che duran-
te la lettura di Agenda queste parole del Papa
ben “disegnate” sulla citta di Milano, possano
comunque guidare la riflessione comune della
nostra famiglia saveriana.
Dio stesso è Colui che prende l’iniziativa e
sceglie di inserirsi, come ha fatto con Maria,
nelle nostre case, nelle no-
stre lotte quotidiane, colme
di ansie e insieme di deside-
ri. Ed è proprio all’interno
delle nostre città, delle no-
stre scuole e università, del-
le piazze e degli ospedali
che si compie l’annuncio più
bello che possiamo ascolta-
re: «
Rallegrati
, il Signo-
re è con te!». Una gioia che
genera vita, che genera
speranza, che si fa carne
nel modo in cui guardiamo
al domani, nell’atteg-
giamento con cui guardiamo
gli altri. Una gioia che di-
venta solidarietà, ospitalità,
misericordia verso tutti.
Come è possibile vivere la
gioia del Vangelo oggi
all’interno delle nostre cit-
tà?
1.Evocare la
Memoria
Questa terra e la sua gente
hanno conosciuto il dolore
delle due guerre mondiali; e
talvolta hanno visto la loro
meritata fama di laboriosità e civiltà inquinata
da sregolate ambizioni. La memoria ci aiuta a
non rimanere prigionieri di discorsi che semi-
nano fratture e divisioni come unico modo di
risolvere i conflitti.
2.
L’appartenenza
al Popolo di Dio
Ci fa bene ricordare che siamo membri del Po-
polo di Dio! Milanesi, sì,Ambrosiani, certo, ma
parte del grande Popolo di Dio. Un popolo
formato da mille volti, storie e provenienze, un
popolo multiculturale e multietnico. Questa è
una delle nostre ricchezze. E’ un popolo chia-
mato a ospitare le differenze, a integrarle con
rispetto e creatività e a celebrare la novita che
proviene dagli altri; è un popolo che non ha
paura di abbracciare i confini, le frontiere; è
un popolo che non ha paura di dare accoglien-
za a chi ne ha bisogno perche sa che lì è pre-
sente il suo Signore.
3. La possibilità
dell’impossibile
«Nulla è impossibile a
Dio» (Lc 1,37): così
termina la risposta
dell’Angelo a Maria.
Quando crediamo che
tutto dipenda esclusi-
vamente da noi rima-
niamo prigionieri delle
nostre capacita, delle
nostre forze, dei nostri
miopi orizzonti. Quando
invece ci disponiamo a
lasciarci aiutare, a la-
sciarci consigliare,
quando ci apriamo alla
grazia, sembra che
l’impossibile incominci a
diventare realtà. Lo
sanno bene queste terre
che, nel corso della loro
storia, hanno generato
tanti carismi, tanti mis-
sionari, tanta ricchezza
per la vita della Chiesa
Mariele

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
11
Notizie dal consiglio
Nel fine settimana dedicato alla festa di san Giu-
seppe e di tutti i papa, si è riunito il consiglio dei
laici saveriani, presso la casa di Ancona.
In sintesi, vi aggiorniamo sul lavoro svolto:
Esercizi spirituali
: padre Eugenio
Pulcini sx ha confermato la sua presen-
za come predicatore, gliene siamo grati
perche non deve essere stato facile li-
berarsi dai tanti impegni che lo tratten-
gono. Si conferma il luogo: casa save-
riana di
Salerno
, dal
22 al 25 a-
prile
. Il gruppo esercizi, purtroppo è
formato quasi per intero dal gruppo lo-
cale ma per chi volesse ci si può ancora
segnare. Non c’è un costo preciso si
condividono le spese pertanto non si
dovrebbero superare i 50 euro a perso-
na.
Convivenza estiva
: La convivenza
si terra ad
Assisi
, dal
20 al 26
agosto
, presso la struttura Fonte-
maggio. Il costo un po’ più alto rispetto
gli anni scorsi: 250,00 euro per singoli,
500,00 per le coppie, 650,00/700,00
euro per le famiglie.
Il lavoro cominciato dai tre laici scelti
dal Consiglio, (Beatrice, Nando e Paolo)
per preparare un “
vademecun
” che
evidenzi le caratteristiche fondamenta-
li del laicato da presentare nel conve-
gno internazionale dei gruppi di laicato
saveriano nel mondo, è cominciato
con un po’ di affanno a causa delle di-
stanze geografiche tra gli incaricati. Si
decide di rimandare la redazione del
documento ai giorni immediatamente
precedenti la convivenza estiva ad As-
sisi o in alternativa all’interno della
stessa.
Franca e Patrick
in aprile
par-
tono
per il Bangladesh. Il Consiglio
continuerà ad accompagnarli in ogni
fase dell’esperienza, sia prima della
partenza, che durante la permanenza e
il rientro. Per il laicato una grande gioia
e un’altra sfida per vivere la comunione
e lo spirito di famiglia: i gruppi si atti-
veranno per sostenere in ogni forma
questi nostri fratelli.
L’esperienza delle
mostre inter-
culturali
è “approdata” al
festival
internazionale della creativi-
tà e del management pasto-
rale
presso la Pontificia Università
Lateranense. Un’ occasione per cono-
scere altre esperienze pastorali e per
presentare il nostro percorso di anima-
zione attraverso le mostre. A rappre-
sentarci i laici Marta e Antonio.
A breve, se non in questo numero lo si
farà nel prossimo di Agenda, sarà pub-
blicato il bilancio del laicato di cui vi in-
vitiamo a prendere visione.
I consiglieri
Antonio, Emanuela, Giovanna,
Matteo, Mirella, Simone.

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
12
Auguri di Pasqua
…e con
…e con…e con
…e con questa preghiera di don Tonino Bello,
questa preghiera di don Tonino Bello, questa preghiera di don Tonino Bello,
questa preghiera di don Tonino Bello,
vogliamo augurare a tutti voi una Pasqua di GIOIA
vogliamo augurare a tutti voi una Pasqua di GIOIAvogliamo augurare a tutti voi una Pasqua di GIOIA
vogliamo augurare a tutti voi una Pasqua di GIOIA

Laicato Saveriano
Marzo/aprile 2017
13
ASPETTIAMO LE VOSTRE NOTIZIE E LE VOSTRE FOTO
Scrivete a: Alessandro Andreoli <caiman99@libero.it>
Elena <elenarmento@libero.it>
Laura Baioni < laurabai4@virgilio.it>
www.laicatosaveriano.
it
Bacheca
PARTENZE
Un pensiero speciale a Franca e Patrik. Finalmente il momento tanto atteso
si avvicina. Vi accompagniamo con
tutto il nostro affetto e le nostre pre-
ghiere.
LAUREE
I più cari e sentiti auguri al neolaureato Enrico, figlio di Anna-
Paola e Nino, che ha terminato il corso di laurea in Scienze della
Comunicazione.
Un applauso che viene dal cuore a Rosaria! Una tappa impor-
tante è stata raggiunta, ti auguriamo di continuare così! Buon cammino!!!
Associazione “Laici Saveriani Ad Gentes”
Organizzazione non lucrativa di utilita sociale – ONLUS
Via Fra Acquaviva, 4 – 84135 Salerno – C.F. 95073720658
Per offerte e contributi:
C/C bancario intestato a: Associazione Laici Saveriani Ad Gentes – Onlus
IBAN: IT 59 L050 1803 4000 0000 0511 600 presso Banca Popolare Etica
C/C postale n. 12182317 intestato a Banca Popolare Etica
Causale: contributo su C/C 511600/J a favore di Associazione Laici Saveriani Ad Gentes – Onlus

Agenda_2017-04

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *