Valtaro : due giorni in sostegno alle popolazioni indigene

Organizzata dall’Equipe America del Laicato Saveriano e dal Gruppo missionario della Parrocchia di Bedonia, si è tenuta in Valtaro nei giorni 18 e 19 novembre una due giorni missionaria sul tema della pastorale delle popolazioni indigene e del loro sostegno. Protagonista è stata l’esperienza missionaria della famiglia Andreoli di Ancona che, tempo fa, ha vissuto un anno presso la missione dei padri saveriani di Laranjeiras do Sul nello stato brasiliano del Paranà.

Alessandra, Alessandro e i loro due figli più grandi, Francesco e Miriam (Giovanni sarebbe nato due anni dopo), hanno convissuto nella missione con i Saverani aiutando i loro sforzi pastorali e le loro iniziative sociali. Fra le varie attività che i padri seguono, gli Andreoli hanno scelto in particolare un lavoro di condivisione con gli Indios Kaingang.

La due giorni è iniziata il sabato a Borgotaro con l’incontro con quattro classi dell’Istituto Zappa-Fermi. Alessandra e Alessandro hanno saputo coinvolgere i ragazzi raccontando la loro scelta di missione e la loro amicizia con gli Indios Kaingang. Dapprima sospettosi di questi stranieri arrivati dall’altra parte del mondo, gli indios hanno poi accolto gli Andreoli nella loro comunità costruendo uno splendido rapporto d’amicizia. Questa ha anche avuto un riscontro concreto con la messa in opera di un orto comunitario finanziato con la vendita in Italia degli oggetti di artigianato indigeno. Lo sguardo si è poi allargato alla condizione generale degli indios brasiliani che da sempre sono oggetto di persecuzioni, soprusi ed angherie da parte di chi vuole mettere le mani sulle ricchezze naturali del loro territorio. La storia degli indios sudamericani da quando gli europei sono sbarcati nel continente è stata infatti una storia di violenza ed emarginazione.

La giornata di sabato è poi proseguita nel pomeriggio con l’incontro con la Comunità parrocchiale di Bedonia in cui, oltre al racconto dell’esperienza missionaria già fatto al mattino, si è approfondito il tema della pastorale indigenista ed il sostegno che la Chiesa brasiliana offre a queste popolazioni. La pastorale indigenista nasce nel 1972 con la creazione da parte della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile del CIMI (Consiglio pastorale indigenista) con cui ha cercato di aiutare le popolazioni indios, favorendo nel contempo la riconciliazione fra i gruppi etnici brasiliani.

E’ partendo dal Vangelo che la Chiesa brasiliana ha deciso di promuovere una pastorale della vita, della giustizia e della solidarietà di fronte alle aggressioni del modello neoliberista, supportando le comunità e le organizzazioni indigene, favorendo il rafforzamento del processo di autonomia di questi popoli e cercando di costruire un progetto alternativo di società  multietnica, popolare e democratica.

Per sottolineare l’importanza di questa pastorale, quest’anno il Gruppo missionario di Bedonia sostiene economicamente i progetti di don Giancarlo Dallospedale, che per la diocesi di Piacenza opera a Boa Vista in Roraima, e padre Diego Pelizzari, saveriano, che lavora invece a Laranjeiras do Sul proprio nella missione dove hanno vissuto gli Andreoli.

L’incontro in parrocchia è stato animato per la partecipazione del pubblico ed in particolare delle suore Messaggere dello Spirito Santo che, essendo un ordine di origine brasiliana, hanno raccontato anche alcune esperienze personali.

La due giorni si è conclusa domenica con l’animazione della messa solenne presso la parrocchiale di Bedonia dove, anche con la collaborazione di Joseph seminarista saveriano, la funzione si è colorata di suoni e gesti tipici delle tradizioni dei popoli sudamericani.

Il pranzo con i sacerdoti della zona presso il Seminario ha suggellato l’iniziativa in un clima di amicizia.

E’ stata un’esperienza così positiva che il Laicato saveriano e Il Gruppo missionario hanno intenzione di ripetere l’esperienza quando Franca e Patrick, un’altra famiglia del Laicato, torneranno dal loro anno missionario in Bangladesh.

 

 

Alberto Chiappari  Serena Rolandi

 

 

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