Una proposta di animazione missionaria che sta funzionando

L’esperienza di dinamismo missionario delle Mostre nel tempo è divenuta esperienza di condivisione nazionale e dei Laici & Missionari. Nell’Informaregione di questo mese (Bollettino interno dei Saveriani Italiani) si narra il progetto complessivo della MOSTRA, la sua storia… o meglio la sua vita che continua definendola “una proposta di animazione missionaria che sta funzionando”
15/04/2018

 

Carissimi, in questi anni le mostre interculturali missionarie, ideate dal Laicato Saveriano a Salerno, stanno svolgendo un servizio di animazione missionaria particolarmente efficace, sia dove c’è una presenza saveriana, sia dove Associazioni di Volontariato, Oratori, Congregazioni, Parrocchie, Enti territoriali, Scuola di ogni ordine e grado ne fanno richiesta. Contemporaneamente anche i volontari di Brescia hanno vissuto una similare esperienza animando il territorio bresciano e limitrofo.P.Rosario

Il cuore del progetto mostra.

La mostra si propone un’ampia gamma di esiti educativi legati strettamente ai valori di base del dialogo interculturale quali: il rispetto come espressione della reciproca conoscenza, la consapevolezza della interazione e dell’interdipendenza tra popoli e culture, il raggiungimento di un maturo equilibrio nel rapporto con la diversità e lo sviluppo di atteggiamenti virtuosi finalizzati al rispetto delle risorse naturali e alla convivenza.
Il tutto inserito nell’annuncio missionario di evangelizzazione. Pertanto, non solo informazioni, ma anche emozioni che si cercano di trasferire e far vivere ai visitatori grazie alla modalità dello Storytelling e del fumetto, all’interno di un contenitore scenograficamente allestito in modo da destare stupore e curiosità.
La testimonianza diretta di chi quelle terre le ha vissute e assaporate nella propria esperienza di annuncio riaccendere l’ardore missionario dei visitatori, invitandoli ad approfondire conoscenze superficiali o rimaste ignote. Fanno sentire parte di qualcosa di più grande, offrendo accanto al bagaglio culturale sulla mondialità anche la conoscenza di usi, tradizioni e fedi dei popoli che abitano il pianeta terra, riscoprendo un senso di universalità che saprà invitare a guardare oltre.
Questo tipo di esperienza può aiutare i Saveriani che rientrano dalla missione (per età o problemi di salute) scoprirsi risorsa in un contesto dinamico e sorprendente.
Ogni mostra è una significativa proposta di animazione perché coinvolge molte persone a diverso titolo:
L’equipe formativa che si dedica all’elaborazione dei contenuti, includendo professionalità anche in pensione (insegnanti), religiosi, sacerdoti, laici impegnati, studenti universitari, uomini e donne di buona volontà. L’elaborazione del percorso necessita di ricerche specifiche e documentate, di fonti accreditate dacui attingere, al fine di redigere un book di sintesi per la formazione delle guide che accompagneranno i visitatori, esponendo i contenuti.
Il coordinamento grafico e scenografico, che trasformi i contenuti elaborati dall’equipe formativa in pannelli comunicativi e di semplice lettura e progetti l’articolazione spaziale dell’esposizione, a seconda degli spazi resi disponibili (oratori, sale espositive, ambienti parrocchiali, aule scolastiche, ecc.). In questo gruppo convergono persone con grande immaginazione e fantasia, capaci di trasformare lo scarto in risorsa, abili con un minimo di competenza grafico-digitali a dar vita a video, locandine, brochure e pannelli informativi, anche se tale servizio può sempre essere affidato (totalmente o in parte) ad esperti esterni (studi di grafica e di allestimento).
La squadra di volontari, che si dedichi alla realizzazione scenografica degli spazi espositivi, al recupero del materiale e al suo assemblaggio, costituita da amanti del fai da te, giovani manovalanze creative o da mani esperte, anche se in pensione.

Il gruppo guide, che dovrà formarsi studiando i contenuti prodotti dall’Equipe formativa, che vorrà mettersi in gioco per interagire con il pubblico di ogni età, formato da studenti universitari, insegnanti, catechisti, volontari.
Il team promozione e pubblicità, che si occuperà di promuovere l’iniziativa col necessario preavviso, raggiungendo scuole e parrocchie del territorio, chesvolga il servizio di segreteria per le prenotazioni delle visite e la gestione dei turni delle guide, che si occupi di coinvolgere i social media, la rete, la carta stampata e le televisioni locali in modo sinergico.
L’ equipe eventi, che si occuperà di programmare eventi collaterali, attinenti al tema trattato dalla mostra, per sensibilizzare la cittadinanza, per mezzo di Tavole rotonde, Convegni, Spettacoli, ecc.
Non dite è impossibile, non abbiamo le risorse per impegnarci nell’organizzazione di una mostra perché in assenza di risorse umane così varie,è sempre possibile stabilire un contatto (……..), oppure scrivendo al indirizzo mail: mostrainterculturale.saveriani@gmail.com. Ci impegniamo a consegnarvi una mostra già pronta e professionalizzare le vostre guide.
Per esempio, il 29 marzo di quest’anno è stata chiusa Resistenza a Salerno e il 14 aprile sarà inaugurata a Lissone.
Restano a carico del richiedente le spese di trasporto (carico e scarico) nonché un piccolo contributo che possa favorire eventuali manutenzioni e ristampe.
Laicato saveriano

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Le mostre interculturali di Salerno:

Anno 2006: I giocattoli del mondo Giuà facci giocà;
Anno 2007: Gli strumenti musicali provenienti dal mondo Niambè sunam’ cu’ te;
Anno 2008: Maschere dal mondo Coatl, la maschera della vita;
Anno 2009: La Cina Made in China Incontro con una civiltà millenaria;
Anno 2010: Le sfide dell’uomo Un mondo di sfide per l’uomo Fare del mondo una sola famiglia;
Anno 2011: I volti Ti racconto una storia:c’era un volto … ;
Anno 2012: Segni, suoni e parole Oi dialogoi;
Anno 2013: Nuovi stili di vita Un mondo nuovo, una risorsa per tutti;
Anno 2014: Le fedi religiose Sotto lo stesso cielo Annuncio e dialogo con le altre fedi;
Anno 2015: Le migrazioni umane Le mille e una rotta così si sposta il mondo;
Anno 2016 2017: I Confini Il Confine, lo spazio che unisce;
Anno 2018: REsistenza VivereSopravvivere Convivere.

Mostre in San Cristo Brescia

Tutto cominciò nell’autunno 2002, quando p. Rosario da poco arrivato a Brescia, pensò di utilizzare la struttura del convento per un’iniziativa missionaria.

Venne organizzata la prima mostra, presentando il popolo sudamericano dei “Kayapò”. Una bellissima scenografia nell’interno della Chiesa di San Cristo che, fra l’altro nessuno conosceva ed a cui partecipò in buon numero di visitatori. Ricordo molto bene p. Renato Trevisan che faceva sedere in cerchio gli alunni e raccontava storie meravigliose ed affascinanti. Da essa nacque un gruppo dei volontari che realizzato le mostre, in dialogo con la comunità saveriana, oltre ad impegnarsi in vari servizi per la casa e lo CSAM.
Seguì poi nel 2003/2004 un’importante mostra filatelica di francobolli dell’Indonesia; venne utilizzata la Sala delle Colonne che divenne poi la locazione definitiva di tutte le successive esposizioni.
Nel 2004/2005 fu la volta degli strumenti musicali a percussione dell’America latina ed anche settentrionale. Di grande rilievo: il grande tamburo degli indiani SIOUX che i ragazzi a turno suonavano mettendosi in circolo proprio come i nativi americani;
Il primo strumento musicale dell’umanità detto il “rombo”, parola da cui deriva anche il significato moderno (proprio il rombo delle Ferrari, ecc.), costituito da un pezzo di legno a forma di rombo e legato ad una corda che veniva fatto girare in velocità e che faceva proprio tale rumore che poteva anche essere sentito da lontano.

Seguì nel 2005/2006 “Giocafricando” in cui vennero presentati giocattoli costruiti dai bambini africani con materiali di recupero; famosa la bicicletta costruita con pezzi di legno.

Nel 2006/2007 fu la volta di “Smascherando l’Africa” in cui vennero presentate fantastiche maschere africane “all’origine del sacro” ed altri oggetti di vita quotidiana, di prevalenza Congo e centro Africa. In tale occasione fu proposto, insieme alle visite guidate, anche il laboratorio al fine di permettere agli alunni di sviluppare la loro manualità e per rendere più interessante la mostra.

Nel 2007/2008, in occasione del cinquantesimo della presenza saveriana a Brescia l’oggetto della mostra fu la “CINA Aquiloni e grande muraglia “: Strepitoso successo anche poiché come laboratorio fu presentato lo studio dei caratteri cinesi, spiegando soprattutto il significato di tale scrittura.

Seguì nel 2008/2009 il “SAHEL”, area semidesertica che si estende orizzontalmente dall’Atlantico al Mar Rosso, zona fra le più povere del mondo.

Nel 2009/2010 si parlò dell’AMAZZONIA, tramonto ed alba della vita lungo il grande fiume. Parlando della foresta, del problema della deforestazione e della scomparsa dei primitivi abitanti.

Fu la volta poi, nel 2010/2011, del BANGLADESH, sul delta dei grandi fiumi, paese grande quasi come l’Italia, costituito da una foresta pluviale senza montagne, con un clima spesso devastante nella stagione delle grandi piogge.

Ed ecco nel 2012/2013 il MESSICO, paese moderno erede di affascinanti civiltà, che ha avuto negli ultimi tempi una grande crescita demografica ed urbana.

Seguì poi nel 2013/2014 l’INDONESIA, culture e popoli uniti nella diversità. Infatti convivono pacificamente cinque religioni diverse Lo stato non è confessionale e permette il culto e la libera professione religiosa. La mostra ebbe la presenza anche dell’ambasciatore presso la Santa Sede con un eccezionale spettacolo di danze indonesiane il giorno dell’inaugurazione.

Nel 2014/2015 si parlò di “WAREGA” etnia del Congo con una importante presenza saveriana. Affascinante e misteriosa l’arte africana rappresentata, il cui stile poi venne ripreso dagli artisti europei del primo novecento.

Si pensò poi nel 2015/2016 di ripresentare il popolo amazzonico di KAYAPO’, il popolo che venne dal cielo, con i suoi meravigliosi diademi ed ornamenti di piume multicolori e di una manualità eccezionale.

Fu la volta, nel 2016/2017, dei MASSA E MUSSEY, nella Sava in cerca di parole. Popolo diviso in due stati al confine fra il Camerun ed il Ciad, di una povertà estrema, nella cui lingua non esiste la parola “SUPERFLUO”.
Siamo arrivati ora al 2017/2018 con la CINA Ieri ed Oggi forse la migliore in tutti i sensi delle mostre finora presentate, a carattere prevalentemente didattico, che ha avuto un successo eccezionale. Il laboratorio di scrittura cinese si può considerare come una vera lezione di vita accolto con grande interesse ed entusiasmo da tutti i bambini e ragazzi partecipanti.

Quest’anno inoltre abbiamo potuto realizzare l’alternanza scuola/lavoro con i ragazzi del Liceo Canossa Campus di Brescia, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa.

Mediamente ogni anno hanno visitato le mostre 2.500 ragazzi e 3.000 adulti.

Il ricavato è stato sempre destinato ad un progetto di aiuto della comunità saveriana presente nel luogo oggetto della mostra.

Desidero ringraziare tutti i volontari, indipendentemente dal tempo dedicato, che con grande dedizione hanno contribuito a rendere queste mostre uniche nel panorama bresciano ed anche oltre.

Franco Zavarise

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