Parma Notizie dalla fraternità
Dalla fraternità ci scrivono
Carissimi tutti, dopo la nostra convivenza invernale, rieccoci a voi per condividere la vita in Fraternità. Prima di tutto vi comunichiamo che Susanna, una dottoressa anestesista di 30 anni ha scelto di venire a vivere in Fraternità, siamo molto contenti di questa nuova presenza che ci arricchisce. E così in questo periodo in casa siamo in sette: Francesca, Abty, Susanna, Dana e Rami la coppia di ragazzi siriani che in aprile ci faranno il grande dono di accogliere, per la prima volta nella nostra casa, la loro bambina. Metteremo sulla porta un grande fiocco rosa e faremo una grande festa!! Stiamo sistemando l’appartamento che utilizziamo per l’accoglienza che è rimasto vuoto dopo che Sara con il suo bambino e Marina hanno trovato una sistemazione: Marina è ritornata in Nuova Zelanda e Sara ha affittato un piccolo appartamento in autonomia. Nell’appartamento che si è liberato pensavamo di ricevere due profughi, anche qui a Parma gli arrivi sono tanti… I nostri nipotini stanno tutti bene, in particolare i due piccoli gemellini, speriamo che il tempo più difficile sia passato e che Lorenzo in particolare possa crescere sano e sereno!! Invio una lettera che abbiamo ricevuto in questi giorni da Marina, ci fa piacere condividere con tutti voi questo scritto: la Fraternità appartiene a tutta la nostra famiglia e per noi è un gioia farvi partecipi delle cose belle. In fondo basta così poco per volersi bene e fare Famiglia……Buona quaresima a tutti voi e un grande abbraccio! Giovanna e Paolo
La mia Vita in Viale Mentana
Marina descrive l’esperienza di accoglienza vissuta in fraternità
Mi chiamo Marina ed ho vissuto in Viale Mentana dal 5 febbraio al 17 settembre 2015. Devo innanzi tutto ringraziare di cuore tutte le persone che mi hanno accettata nel loro focolare: il Dottor Volta con la moglie Giovanna, la coppia responsabile del gruppo, e le due ragazze che vivono nella casa, Francesca ed Abty. Hanno dimostrato di avere un animo nobile ed una grande sensibilità. Posso dire che mi hanno salvata da una situazione spaventosa. Senza casa, senza famiglia, senza niente. Sballottata di qua e di la’, senza aiuto e completamente abbandonata a me stessa. Anzi, non é vero, qualcuno mi aveva già aiutata parecchio, un prete molto conosciuto ed apprezzato a Parma e delle Sorelle Saveriane, donne molto intelligenti e con un grande cuore. Sono state queste ultime infatti a presentarmi alla comunità. Senza l’appoggio di tutte queste persone per me sarebbe finita molto male. Ho trovato delle persone gentili e disponibili che mi hanno fatto subito sentire a casa. La sera del mio arrivo mi hanno aiutato a portare le mie poche cose al secondo piano della casa e poi le due ragazze mi hanno invitato a cena. Che bel modo di accogliere la gente… con calore ed ospitalità… Al mattino mi hanno preparato la colazione. Che gentili… Questo e’ stato il loro benvenuto. Praticamente mi hanno tolta dalla strada. Era inverno e già il fatto di essere al caldo non e’ cosa da sottovalutarsi. Si combatte e si combatte ma poi alla fine non si hanno più energie e forze. E alla lunga la salute parte, salute fisica e mentale. Avere una propria camera da letto, il caldo, la possibilità di entrare ed uscire a piacimento dalla casa, e vivere con persone amiche e pronte ad aiutarmi ha cambiato decisamente la mia vita. Ero veramente a terra, moralmente e non solo. Ero a pezzi. Non so cosa mi sarebbe successo senza il loro supporto. Infatti pochi giorni dopo il mio arrivo mi sono ammalata. Sono crollata. Sono stata malissimo per una settimana intera. Febbre, raffreddore e tosse. Ma ero al caldo, in un posto sicuro e con persone amiche. Spesso venivano a trovarmi e mi chiedevano come potessero assistermi. L’appoggio che ho avuto dalle persone della comunità e’ stato enorme. Dal lato pratico ma soprattutto dal lato umano. Hanno cercato di aiutarmi in tutti i modi. Ad esempio facendomi sentire parte del gruppo invitandomi tutti i martedì sera a cenare insieme, anche se io partecipavo raramente. Stavo male, molto. E avevo paura, molta paura. Avevo il terrore di non poter più riuscire a rialzarmi, di non poter più uscire dalla situazione in cui mi trovavo. Di non farcela a scendere da questa giostra pazzesca in cui mi ero venuta a trovare. Avevo sogni, ambizioni, desideri. Tutto sembrava cosi’ lontano. L’angoscia mi assaliva, soprattutto al mattino, al momento del risveglio, quando la realtà ricompare davanti ai nostri occhi. Tutte le mattine e tutte le sere ringraziavo Dio per la pietà che aveva dimostrato nei miei confronti nel far comparire i Volta, Abty e Francesca nella mia vita. Se volevo parlare con qualcuno trovavano il tempo. Mi chiedevano sempre se tutto andava bene e se avevo bisogno di qualcosa. Il loro aiuto pratico è stato eccezionale. Mi hanno procurato persino una bicicletta per darmi la possibilità di muovermi, fra l’altro questa mi era stata prestata dalla mamma di Francesca, una gran bella persona. Attorno al gruppo di Viale Mentana ruotano altre persone, anche loro pronte a dare il loro contributo se necessario. Più volte mi hanno dato dei passaggi in macchina o aiutata in diversi modi. In un’altra occasione ho potuto constatare la premura di queste persone. Nell’aprile dell’anno scorso mi trovavo in un paesino vicino a Parma dove ho vissuto per un mese e dove accudivo una persona anziana. Mi sono ammalata. Sono stata malissimo. Pensavo ad un attacco cardiaco, ad un ictus o qualcosa del genere. I sintomi erano gli stessi. Pensavo che per me la vita fosse finita. Parlo sul serio. Ho chiamato immediatamente i responsabili della Comunità ed ho parlato con il Dottor Volta, il quale mi ha consigliato di recarmi immediatamente al pronto soccorso. Anzi, hanno fatto molto, molto di più, la moglie, Giovanna, mi è venuta a prendere in macchina e mi ha portata personalmente al pronto soccorso di Parma. Quando ci si sente in questo modo, un vero e proprio straccio e con dei dolori terribili, fa una grande differenza trovarsi con una persona che si conosce e si considera amica anziché ritrovarsi con dei perfetti estranei. Ciò mi aveva rincuorato. Sicuramente non dimenticherò mai questo episodio. Ho avuto delle discussioni vivaci con Francesca, più di una volta! Io sinceramente non sono molto timida quando si tratta di esprimere un’opinione… ed anche Francesca non è una mammola…. diciamolo chiaramente…. La cosa era presa anche un po’ sul ridere, il che sdrammatizzava “I dibattiti” … Ma ciò fa parte del vivere insieme. Mi è piaciuto discutere con lei. Di momenti belli ce ne sono stati parecchi, durante le cene di gruppo ad esempio, dove ho conosciuto delle persone molto interessanti. Mi ha colpito soprattutto una coppia, entrambi medici, lei italiana e lui asiatico. Belle persone. E’ stato un piacere conoscere una ragazza del sud, di Salerno, che ha vissuto nella casa per alcune settimane. Abbiamo trascorso parecchio tempo insieme. C’erano altre due belle persone nella casa, due siriani, una coppia. Educati, gentili, belli. Con la ragazza ho passato delle belle, piacevoli ore. Anche il gatto dei Volta mi ha dato gioia… si chiama Micio. E’ nero con dei bellissimi occhi verdi. Anche lui mi ha reso la vita meno dura. In casa con noi viveva Abty, una ragazza del Maracco, il fatto di vivere con una persona di religione mussulmana non mi ha colpito più di tanto, proprio per niente direi. Abty parla italiano perfettamente. Ama studiare e viaggiare e la considero una persona come noi (per noi intendo gente di Parma). Porta il velo. E’ una sua scelta. Peccato, perché ha dei capelli stupendi… Ma Abty e’ giovane ed ha una mentalità aperta. Fra persone civili ed educate di diverse religione si può convivere tranquillamente, rispettandosi e comportandosi da buoni esseri umani. Ringrazio di nuovo dal profondo del mio cuore tutti gli amici di Viale Mentana. Persone che porterò per sempre nel mio animo e con le quali spero di continuare a mantenere i contatti per il resto della mia vita