Laicato Saveriano https://www.laicatosaveriano.it/pt Fare del mondo una sola famiglia Fri, 30 Dec 2016 17:33:52 +0000 pt-PT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.6.13 https://www.laicatosaveriano.it/wp-content/uploads/2016/10/cropped-logo-laicato-saveriano-32x32.jpg Laicato Saveriano https://www.laicatosaveriano.it/pt 32 32 Il Laicato Saveriano del Brasile del sud visto dagli occhi di uno studente saveriano https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/05/08/il-laicato-saveriano-del-brasile-del-sud-visto-dagli-occhi-di-uno-studente-saveriano.html https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/05/08/il-laicato-saveriano-del-brasile-del-sud-visto-dagli-occhi-di-uno-studente-saveriano.html#respond Sun, 08 May 2016 17:35:17 +0000 http://www.laicatosaveriano.it/?p=490 Carlos Eduardo Dos Santos Amorim, per gli amici Cadù, è uno studente saveriano di 28 anni arrivato a Parma da

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Carlos Eduardo Dos Santos Amorim, per gli amici Cadù, è uno studente saveriano di 28 anni arrivato a Parma da Teresina lo scorso settembre e che abbiamo avuto modo di conoscere durante la convivenza invernale a Monticelli. Cadù conosce i saveriani dal 2008, ma ha fatto il suo ingresso in famiglia a Curitiba nel 2010 e il noviziato a São Paulo e Hortolândia. Da quando ha saputo dell’esistenza del laicato saveriano in Italia, Cadù non ha fatto altro che chiedermi di poterci conoscere e di poter partecipare a qualche nostro incontro con un entusiasmo che mi ha lasciato quasi senza parole; ho scoperto, poi, che questo entusiasmo era dovuto alla sua conoscenza del laicato saveriano in Brasile. Gli abbiamo fatto alcune domande per raccontarci un po’ di lui e del suo rapporto con il laicato. 1) Come hai conosciuto i laici saveriani in Brasile e come sono organizzati? Ho conosciuto i laici a Curitiba perché in Brasile il laicato è molto vicino agli studenti soprattutto nell’animazione missionaria.

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Sebbene a Curitiba ci sia soltanto la Filosofia e quindi non ci sono tantissimi impegni, si lavora comunque insieme ai laici e la Pastorale, la Pastorale missionaria, si fa insieme. Durante il noviziato fatto ad Hortolandia, invece, il laicato era più vicino rispetto alla filosofia. Questo avviene nel Sud del Brasile, mentre al nord – continua Cadù – c’è un gruppo di laici, che assomiglia di più al GAMS… Personalmente sono molto legato al laicato saveriano in Brasile e infatti ho partecipato a diverse assemblee dei laici e anche ad una loro convivenza. Il laicato in Brasile sud è nato più o meno sei/sette anni fa e oggi è presente nelle regioni di São Paulo, nello stato del Paranà e di Minas Gerais. Esiste un coordinamento dei laici con nove membri eletti durante l’assemblea. Anche i singoli gruppi, che sono 14, hanno un loro coordinamento e generalmente un rappresentante per ciascuno di questi gruppi partecipa anche al coordinamento generale di modo che si possa avere un maggior numero di rappresentanti dei vari gruppi. I laici del Brasile del Sud cercano di portare avanti dei progetti e fare delle esperienze missionarie dal Nord al Sud del paese. Ogni gruppo fa il suo ritiro e il suo percorso di formazione; formazione che è comune a tutti i gruppi perché decisa insieme. Durante l’assemblea generale si fa una sorta di professione/ compromesso della durata di un anno. 2) Come vedi i laici saveriani del Brasile e qual è la tua opinione su di loro? «Li vedo come elementi importanti nella Chiesa e nell’attività missionaria perché sono attenti alla missione, soprattutto per l’Ad Gentes. Credo che siano importanti soprattutto perché non sono un “movimento”, ma sono uniti alla famiglia saveriana. Secondo me è importante la presenza dei laici perché i religiosi passano e partono, mentre i laici in qualche modo restano nella comunità e sono testimoni di missione nel quotidiano». 3) Ci hai conosciuto soltanto per poche ore e con la difficoltà di non conoscere bene la lingua, ma durante la mattinata che hai passato con noi cosa hai avvertito, come ci hai visti? Laicato Saveriano Aprile 2016 – 5 – «Ho conosciuto Alessandra e Alessandro in Brasile e per me passare del tempo con i laici saveriani non è stata un´esperienza nuova. Ho sentito forte lo spirito di famiglia e l’attenzione dell’uno verso l’altro. Ho visto molta condivisione anche durante il giro in città fatto insieme durante il tempo libero». 4) Da futuro padre saveriano cosa ti aspetti dal laicato? «Mi aspetto un cammino insieme con coraggio perché la missione ha bisogno di persone come voi, la missione Ad Gentes ha bisogno di voi. Come noi sognate di fare del mondo una sola famiglia, siete testimoni di una caratteristica, cioè essere missionari e far parte di una famiglia ed è questo che da il coraggio di provare a fare del mondo una sola famiglia».

RIFLESSIONI DA PARTE DELL’EQUIPE AMERICA LATINA Necessità di compromettersi Notiamo la necessità di dichiararsi apertamente appartenenti alla famiglia saveriana, nello specifico quella del laicato, e prendersi esplicitamente la responsabilità dell’impegno di camminare insieme; ci riferiamo alla professione/ compromesso dei laici del Brasile e al nostro gesto di appartenenza durante la scorsa convivenza estiva a Bedonia. I laici segni di continuità nell’animazione missionaria locale In più ci piace sottolineare anche la dimensione della continuità che i laici riescono a mantenere nelle case saveriane così come è stato espresso da Cadù nell’intervista. Questo non per inorgoglirci, ma al contrario deve diventare consapevolezza dell’impegno continuo che siamo tenuti a dare nelle case. Pur nella diversità di situazioni che ogni laico vive, infatti, possono essere diversi i tempi di un giovane rispetto ad un adulto o un anziano, o in relazione agli impegni di lavoro e/o famiglia, ma ciò che conta è esserci con il cuore e l’intelligenza che spinge a fare vita di famiglia e animazione missionaria. Laici e padri: la sfida della missione insieme… Se per noi è un momento di crescita la consapevolezza di questa nostra presenza per i padri dovrebbe essere un’ opportunità da utilizzare per costruire insieme il futuro di tutta la famiglia Severiana. Infine l’aspetto che più ci colpisce è l’attenzione e l’importanza che Cadù dà al ruolo dei laici: Cadù sembra dirci che la missionarietà deve necessariamente essere vissuta insieme, laici e padri, e il fatto che un futuro padre saveriano abbia questo pensiero è davvero molto positivo poiché conferma anche la necessità di una Chiesa vissuta davvero come famiglia già nel proprio interno, forse prerogativa fondamentale per fare del mondo un’unica famiglia

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Una domenica in famiglia https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/03/06/una-domenica-in-famiglia.html https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/03/06/una-domenica-in-famiglia.html#respond Sun, 06 Mar 2016 15:38:47 +0000 http://www.laicatosaveriano.it/?p=337 Salerno :padri laici e sorelle saveriane riuniti in famiglia per un incontro di formazione comune

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Resoconto di un viaggio breve https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/03/06/resoconto-di-un-viaggio-breve.html https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/03/06/resoconto-di-un-viaggio-breve.html#comments Sun, 06 Mar 2016 15:31:20 +0000 http://www.laicatosaveriano.it/?p=330 Nino, medico veterinario e laico saveriano del gruppo di Salerno, ci racconta la sua esperienza in Brasile

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Queste brevi riflessioni sono il frutto di  un’esperienza che ho avuto modo di vivere  recentemente, durante un viaggio di lavoro nel  Nord Est del Brasile, stato di Pernanbuco, la  cui capitale è Recife. Per chi non mi conoscesse,  il mio lavoro è quello di docente universitario  presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di  Napoli ed il mio campo di ricerca consiste nello  studiare le malattie trasmesse da insetti, in  particolare proprio quelli di cui abbiamo più  ripugnanza: pulci, zanzare, zecche, moscerini  di vario tipo…..piccoli animali che trasmettono  malattie a  volte mortali,  sia  all’uomo  che agli animali.

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D’altra parte,  la prima  missione di  un Medico  Veterinario  è quella di  preservare  la salute  dell’uomo  curando le  malattie negli  animali,  in modo da  preservare  una buona  fetta di creato.  Così  recita il nostro  giuramento di Medici Veterinari, ed io ci  credo fino in fondo, fin da quando l’ho pronunciato  30 anni fa. Nell’ambito di una collaborazione  scientifica che ho in atto con due Colleghi  brasiliani dell’istituto Federale “Fiocruz”  (una specie di istituto Superiore di sanità brasiliano)  mi sono recato a Recife per valutare  insieme a loro alcune forme di una malattia  che è diffusa in tutto il Brasile, sia nei cani che  nell’uomo: la Leishmaniosi, malattia parassitaria  che tra le malattie “protozoarie” (per i non  addetti, i protozoi sono esseri unicellulari) è  seconda solo alla malaria per numero di vittime  in tutto il mondo. Partiti da Recife, la nostra  attività si è concentrata soprattutto nelle  zone periferiche di una piccola città situata a  230 km dalla capitale: Pesqueira, attualmente  alle cronache di tutto il mondo perché flagellata  da tre epidemie di virus trasmessi da zanzare:  il virus Zika (si, proprio quello che dà  luogo a malformazioni fetali), il virus Chikungunia  ed il virus Dengue, gli ultimi due capaci  anche di fare qualche vittima negli organismi  più deboli. Più in particolare, la nostra attività  veterinaria, che consisteva nel fare vari prelievi  ai cani della zona, si è concentrata in una  comunità indios di etnia Xurucucu, storicamente  presenti in quella zona e storicamente  sostenuti da sussidi statali, in condizione di  miseria fisica  e psicologica.  Arrivati  al campo  base, un  dispensario  sanitario  esistente  già da alcuni  anni, la  prima sensazione  è  stata quella  di sentirsi  parte di un  mondo più  grande:  medici, infermieri  e  volontari sia  brasiliani  che provenienti  da  altre parti  del mondo, concentrati in zona per dare una  mano e per studiare nuove e vecchie malattie  che affliggono quella povera gente. Poi la partenza,  a piedi, per andare casa per casa (un  eufemismo chiamarle così per non disprezzare  quelle misere abitazioni) a visitare i cani malati,  potenziali serbatoi di malattie per l’uomo.  Parecchi chilometri, in un paesaggio bellissimo  fatto di bananeti, alberi di cocco, papaia, mango,  e tanta altra frutta buonissima che è presente,  chissà perché, solo nelle zone più povere  del mondo. Forse un parziale risarcimento a  tanta miseria….  E qui la seconda sensazione: scene che mi pareva  di avere già visto e vissuto nelle altre mie  brevi esperienze in Africa e in Bangladesh: la  povertà estrema è uguale dappertutto e gli  Laicato Saveriano  Febbraio 2016  – 7 –  occhi delle mamme che tengono in braccio  bambini pieni di pidocchi, sembrano rassegnati  ad interpretare espressioni che non hanno  scelto volontariamente di rappresentare. Anche  i cani, spesso scheletrici, non avevano  nessuna voglia di abbaiare o di scodinzolare al  nostro arrivo. All’improvviso, durante il nostro  giro, la cosa più inverosimile: la presenza di  un santuario mariano, a testimonianza di  un’apparizione della Madonna a due bambine  indios nel 1936 e, pare, riconosciuta ufficialmente  dalla Chiesa. E allora, fortissima, la terza  sensazione: una certezza, mi sentivo come  a casa, perché anche lì, soprattutto lì, Dio e  sua Madre sono sempre accanto ai più piccoli  e bisognosi. Ce lo ricorda Maria nel suo bellissimo  canto: ha rovesciato i potenti dai troni,  ha innalzato gli umili…  E’ missione questa? Non lo so, non me lo sono  chiesto. Certamente la mia attività ed il mio  viaggio non sono stati concordati con il Consiglio  o con il gruppo di Salerno. Però io, nonostante  la mia lunga militanza nel laicato, non  mi sono mai sentito così “laico saveriano” come  quando, inginocchiato a terra per prelevare  sangue da un cane pieno di zecche e probabilmente  già condannato a morire, ho pensato  che quel piccolo gesto poteva essere utile  a qualcuno e qualcosa. E ho pensato durante  tutto il viaggio di ritorno di raccontare tutto  questo ai miei figli, agli amici della comunità  parrocchiale e del laicato e a tutti quelli che  incontrerò sul mio cammino. E questa, forse, è  missione: annunciare che la vigna del Signore  è grande e c’è spazio per tutti. Seminatori,  vignaioli, potatori, zappatori, portatori di acqua,  trasportatori….non importa se cominciamo  a lavorare all’alba o all’ultima ora utile, Dio  apprezza lo sforzo. Così mi pare abbia detto  Gesù, ma potrei sbagliarmi: non sono un teologo,  sono un Medico Veterinario.

Nino

 

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Presentazione “Mostra interculturale 2016” – Salerno https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/03/04/presentazione-a-salerno-della-nuova-mostra-interculturale-2016.html https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/03/04/presentazione-a-salerno-della-nuova-mostra-interculturale-2016.html#respond Fri, 04 Mar 2016 13:58:49 +0000 http://www.laicatosaveriano.it/?p=326 Si è svolta stamane presso l’Istituto Missionari Saveriani la conferenza stampa di presentazione dell’XI mostra interculturale che apre ufficialmente i

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Si è svolta stamane presso l’Istituto Missionari Saveriani la conferenza stampa di presentazione dell’XI mostra interculturale che apre ufficialmente i battenti Lunedi prossimo.

Ad oggi circa 400 le prenotazioni già effettuate per la visita. Lo scorso anno alla fine delle giornate espositive si contarono 2400 visitatori.

Alla conferenza hanno partecipato Padre Mario Gallia, rettore dell’Istituto saveriano di Salerno e Marta Chiaradonna , una delle curatrici della mostra.

IL CONFINE..LO SPAZIO CHE UNISCE

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Parma Notizie dalla fraternità https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/02/24/parma-notizie-dalla-fraternita.html https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/02/24/parma-notizie-dalla-fraternita.html#respond Wed, 24 Feb 2016 17:43:43 +0000 http://www.laicatosaveriano.it/?p=292 Dalla fraternità ci scrivono   Carissimi tutti, dopo la nostra convivenza invernale, rieccoci a voi per condividere la vita in

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Dalla fraternità ci scrivono

 

Carissimi tutti, dopo la nostra convivenza invernale, rieccoci a voi per condividere la vita in Fraternità. Prima di tutto vi comunichiamo che Susanna, una dottoressa anestesista di 30 anni ha scelto di venire a vivere in Fraternità, siamo molto contenti di questa nuova presenza che ci arricchisce. E così in questo periodo in casa siamo in sette: Francesca, Abty, Susanna, Dana e Rami la coppia di ragazzi siriani che in aprile ci faranno il grande dono di accogliere, per la prima volta nella nostra casa, la loro bambina. Metteremo sulla porta un grande fiocco rosa e faremo una grande festa!! Stiamo sistemando l’appartamento che utilizziamo per l’accoglienza che è rimasto vuoto dopo che Sara con il suo bambino e Marina hanno trovato una sistemazione: Marina è ritornata in Nuova Zelanda e Sara ha affittato un piccolo appartamento in autonomia. Nell’appartamento che si è liberato pensavamo di ricevere due profughi, anche qui a Parma gli arrivi sono tanti… I nostri nipotini stanno tutti bene, in particolare i due piccoli gemellini, speriamo che il tempo più difficile sia passato e che Lorenzo in particolare possa crescere sano e sereno!! Invio una lettera che abbiamo ricevuto in questi giorni da Marina, ci fa piacere condividere con tutti voi questo scritto: la Fraternità appartiene a tutta la nostra famiglia e per noi è un gioia farvi partecipi delle cose belle. In fondo basta così poco per volersi bene e fare Famiglia……Buona quaresima a tutti voi e un grande abbraccio! Giovanna e Paolo

La mia Vita in Viale Mentana

Marina descrive l’esperienza di accoglienza vissuta in fraternità

Mi chiamo Marina ed ho vissuto in Viale Mentana dal 5 febbraio al 17 settembre 2015. Devo innanzi tutto ringraziare di cuore tutte le persone che mi hanno accettata nel loro focolare: il Dottor Volta con la moglie Giovanna, la coppia responsabile del gruppo, e le due ragazze che vivono nella casa, Francesca ed Abty. Hanno dimostrato di avere un animo nobile ed una grande sensibilità. Posso dire che mi hanno salvata da una situazione spaventosa. Senza casa, senza famiglia, senza niente. Sballottata di qua e di la’, senza aiuto e completamente abbandonata a me stessa. Anzi, non é vero, qualcuno mi aveva già aiutata parecchio, un prete molto conosciuto ed apprezzato a Parma e delle Sorelle Saveriane, donne molto intelligenti e con un grande cuore. Sono state queste ultime infatti a presentarmi alla comunità. Senza l’appoggio di tutte queste persone per me sarebbe finita molto male. Ho trovato delle persone gentili e disponibili che mi hanno fatto subito sentire a casa. La sera del mio arrivo mi hanno aiutato a portare le mie poche cose al secondo piano della casa e poi le due ragazze mi hanno invitato a cena. Che bel modo di accogliere la gente… con calore ed ospitalità… Al mattino mi hanno preparato la colazione. Che gentili… Questo e’ stato il loro benvenuto. Praticamente mi hanno tolta dalla strada. Era inverno e già il fatto di essere al caldo non e’ cosa da sottovalutarsi. Si combatte e si combatte ma poi alla fine non si hanno più energie e forze. E alla lunga la salute parte, salute fisica e mentale. Avere una propria camera da letto, il caldo, la possibilità di entrare ed uscire a piacimento dalla casa, e vivere con persone amiche e pronte ad aiutarmi ha cambiato decisamente la mia vita. Ero veramente a terra, moralmente e non solo. Ero a pezzi. Non so cosa mi sarebbe successo senza il loro supporto. Infatti pochi giorni dopo il mio arrivo mi sono ammalata. Sono crollata. Sono stata malissimo per una settimana intera. Febbre, raffreddore e tosse. Ma ero al caldo, in un posto sicuro e con persone amiche. Spesso venivano a trovarmi e mi chiedevano come potessero assistermi. L’appoggio che ho avuto dalle persone della comunità e’ stato enorme. Dal lato pratico ma soprattutto dal lato umano. Hanno cercato di aiutarmi in tutti i modi. Ad esempio facendomi sentire parte del gruppo invitandomi tutti i martedì sera a cenare insieme, anche se io partecipavo raramente. Stavo male, molto. E avevo paura, molta paura. Avevo il terrore di non poter più riuscire a rialzarmi, di non poter più uscire dalla situazione in cui mi trovavo. Di non farcela a scendere da questa giostra pazzesca in cui mi ero venuta a trovare. Avevo sogni, ambizioni, desideri. Tutto sembrava cosi’ lontano. L’angoscia mi assaliva, soprattutto al mattino, al momento del risveglio, quando la realtà ricompare davanti ai nostri occhi. Tutte le mattine e tutte le sere ringraziavo Dio per la pietà che aveva dimostrato nei miei confronti nel far comparire i Volta, Abty e Francesca nella mia vita. Se volevo parlare con qualcuno trovavano il tempo. Mi chiedevano sempre se tutto andava bene e se avevo bisogno di qualcosa. Il loro aiuto pratico è stato eccezionale. Mi hanno procurato persino una bicicletta per darmi la possibilità di muovermi, fra l’altro questa mi era stata prestata dalla mamma di Francesca, una gran bella persona. Attorno al gruppo di Viale Mentana ruotano altre persone, anche loro pronte a dare il loro contributo se necessario. Più volte mi hanno dato dei passaggi in macchina o aiutata in diversi modi. In un’altra occasione ho potuto constatare la premura di queste persone. Nell’aprile dell’anno scorso mi trovavo in un paesino vicino a Parma dove ho vissuto per un mese e dove accudivo una persona anziana. Mi sono ammalata. Sono stata malissimo. Pensavo ad un attacco cardiaco, ad un ictus o qualcosa del genere. I sintomi erano gli stessi. Pensavo che per me la vita fosse finita. Parlo sul serio. Ho chiamato immediatamente i responsabili della Comunità ed ho parlato con il Dottor Volta, il quale mi ha consigliato di recarmi immediatamente al pronto soccorso. Anzi, hanno fatto molto, molto di più, la moglie, Giovanna, mi è venuta a prendere in macchina e mi ha portata personalmente al pronto soccorso di Parma. Quando ci si sente in questo modo, un vero e proprio straccio e con dei dolori terribili, fa una grande differenza trovarsi con una persona che si conosce e si considera amica anziché ritrovarsi con dei perfetti estranei. Ciò mi aveva rincuorato. Sicuramente non dimenticherò mai questo episodio. Ho avuto delle discussioni vivaci con Francesca, più di una volta! Io sinceramente non sono molto timida quando si tratta di esprimere un’opinione… ed anche Francesca non è una mammola…. diciamolo chiaramente…. La cosa era presa anche un po’ sul ridere, il che sdrammatizzava “I dibattiti” … Ma ciò fa parte del vivere insieme. Mi è piaciuto discutere con lei. Di momenti belli ce ne sono stati parecchi, durante le cene di gruppo ad esempio, dove ho conosciuto delle persone molto interessanti. Mi ha colpito soprattutto una coppia, entrambi medici, lei italiana e lui asiatico. Belle persone. E’ stato un piacere conoscere una ragazza del sud, di Salerno, che ha vissuto nella casa per alcune settimane. Abbiamo trascorso parecchio tempo insieme. C’erano altre due belle persone nella casa, due siriani, una coppia. Educati, gentili, belli. Con la ragazza ho passato delle belle, piacevoli ore. Anche il gatto dei Volta mi ha dato gioia… si chiama Micio. E’ nero con dei bellissimi occhi verdi. Anche lui mi ha reso la vita meno dura. In casa con noi viveva Abty, una ragazza del Maracco, il fatto di vivere con una persona di religione mussulmana non mi ha colpito più di tanto, proprio per niente direi. Abty parla italiano perfettamente. Ama studiare e viaggiare e la considero una persona come noi (per noi intendo gente di Parma). Porta il velo. E’ una sua scelta. Peccato, perché ha dei capelli stupendi… Ma Abty e’ giovane ed ha una mentalità aperta. Fra persone civili ed educate di diverse religione si può convivere tranquillamente, rispettandosi e comportandosi da buoni esseri umani. Ringrazio di nuovo dal profondo del mio cuore tutti gli amici di Viale Mentana. Persone che porterò per sempre nel mio animo e con le quali spero di continuare a mantenere i contatti per il resto della mia vita

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…Il confine…lo spazio che unisce https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/02/17/il-confine-lo-spazio-che-unisce.html https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/02/17/il-confine-lo-spazio-che-unisce.html#respond Wed, 17 Feb 2016 16:21:52 +0000 http://www.laicatosaveriano.it/?p=218 Se clicchi sull’immagine sarai rimandato sul blog della mostra

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“Mostra interculturale 2016” … per prenotarsi https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/02/14/per-prenotarsi.html https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/02/14/per-prenotarsi.html#comments Sun, 14 Feb 2016 16:06:03 +0000 http://www.laicatosaveriano.it/?p=206 i gruppi e le scuole possono prenotare la visita alla mostra

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Presentazione “Mostra interculturale 2016” https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/02/13/presentazione-della-mostra-interculturale-2016.html https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/02/13/presentazione-della-mostra-interculturale-2016.html#respond Sat, 13 Feb 2016 16:23:36 +0000 http://www.laicatosaveriano.it/?p=203 L'articolo Presentazione “Mostra interculturale 2016” proviene da Laicato Saveriano.

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Missionari alla ricerca del volto di Dio nei social media https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/02/05/missionari-alla-ricerca-del-volto-di-dio-nei-social-media.html https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/02/05/missionari-alla-ricerca-del-volto-di-dio-nei-social-media.html#respond Fri, 05 Feb 2016 18:47:57 +0000 http://www.laicatosaveriano.it/?p=422 Missionari alla ricerca del volto di Dio nei social media, così forse si potrebbe sintetizzare il senso di  un convegno 

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Missionari alla ricerca del volto di Dio nei social media, così forse si potrebbe sintetizzare il senso di  un convegno  veramente speciale  convocato dalla Direzione generale dei padri Saveriani a Tavernerio (co) nei giorni 17-30 gennaio ed intitolato “ Carisma saveriano e Social Media”a cui hanno partecipato una trentina di delegati dai 20 paesi  e una rappresentanza delle sorelle saveriane e io in rappresentanza dei  Laici saveriani..  Se “dietro ad ogni interfaccia c’è dietro una faccia” abitare la rete significa anche potere incontrare il prossimo, un volto digitale che sa parlare di se e del suo essere persona. Come l’elettricità o l’auto ,internet non è più solo un prodotto della tecnologia o uno “strumento”. La rete oggi è un elemento dell’ambiente reale dove tutti ci muoviamo. Un nuovo continente da evangelizzare? In realtà questo continente è un interfaccia del mondo reale dove si trovano persone “ normali” e persone con disagi . Troppo spesso si accusa internet di aver creato persone con patologie (quanti ragazzi stanno troppo tempo davanti al PC?) dimenticando che forse alcuni comportamenti sono solo lo specchio di un disagio che pervade l’intera società. Non esiste una realtà “virtuale” separata o un reale impoverito, abitiamo la rete come un qualsiasi spazio utilizzando le modalità e i linguaggi propri. Se i media tradizionali ci avevano già abituati a vivere in un mondo diventato “piccolo” (il famoso villaggio globale) i Social media ci fanno entrare in una piazza affollata di gente con la nostra personalità : I medium siamo noi. “E’ molto evocativo a proposito- scrivono i delegati al convegno in una lettera ai confratelli saveriani-  l ‘immagine di Gesù secondo il vangelo di Luca, che “ se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio”(Lc8,1)Non riusciamo ad immaginare l’itinerante Gesù di Nazareth assente dalle odierne piazze digitali, così affollate di persone di ogni parte del mondo, in uscita da se stesse e aperte all’altro.-

Il Saveriano- come ha annottato Padre Luigi Menegazzo, superiore generale dei Padri Saveriani- cristocentrico e fedele alla consacrazione entra con libertà d’animo nel mondo dei Social Media, li usa bene, gode di questa opportunità, è consapevole che l’origine di ogni incontro è Cristo. Ci è stato detto che sull’internet conta la reputazione e che dobbiamo essere quello che siamo evitando le mistificazioni. Questo lo crediamo e vogliamo essere presenza significativa nella Rete.

Il convegno è stato scandito da relazioni , laboratori e testimonianze. Tra i relatori i due specialisti in sociologia e antropologia dei Media: Chiara Giaccardini e Nicoletta Vittadini, l’esperto di social media e content marketing Giovanni della Bona, il padre comboniano Fabrizio Colombo esperto in comunicazione,  il parroco Pietro Guzzetti con un interessante esperienza di web pastorale, Giorgio Beretta per le strategie e le campagne nel Web e poi ancora gli esperti di spiritualità, storia e comunicazione che già svolgono un servizio prezioso all’interno della congregazione.  E poi l’esperienza degli specialisti di Joomla Lombardia e WordPress ( piattaforme informatiche)che ci hanno fatto entrare negli strumenti gratuiti del web.

Mi ha particolarmente colpito come i relatori (spesso fuori dalle dinamiche ecclesiali) guardassero con attenzione ed ammirazione e simpatia  i  Missionari che tentavano di esplorare questo nuovo mondo. La stessa accoglienza ed entusiasmo riservataci dalla redazione di “Vita” storica rivista del  “terzo settore” (non profit) che abbiamo incontrato nella nuova sede di Milano.

Gli ultimi giorni del convegno sono stati importanti per delineare percorsi e “strategie” di intervento e di conoscenza fra le comunità sparse nel mondo e il loro “uscire” in modo unitario valorizzando le diversità.

Io mi porto a casa non solo un buon bagaglio di nuove conoscenze tecniche, ma anche un ricordo  di momenti di amicizia con i padri, le sorelle e i fratelli saveriani .

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Desio – Dialogo interreligioso https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/01/25/desio-dialogo-interreligioso.html https://www.laicatosaveriano.it/pt/2016/01/25/desio-dialogo-interreligioso.html#respond Mon, 25 Jan 2016 18:48:11 +0000 http://www.laicatosaveriano.it/?p=323 L'articolo Desio – Dialogo interreligioso proviene da Laicato Saveriano.

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Cattura

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