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Un filo invisibile tra noi e il congo in guerra

“ Cosa c’entra con noi la guerra in Congo?” sicuramente questa è una buona domanda, utile per risalire alle cause o meglio agli interessi di ieri, di oggi , al disastro di questi giorni nelle ricche province ad est della Repubblica Democratica Del Congo. Uno dei tanti disastri dimenticati che per noi laici saveriani non è lontano. Ogni giorno dal 27 gennaio ognuno di noi segue con apprensione gli avvenimenti. E solo quando da Goma , occupata dai ribelli , Antonina mi fa sapere che è scampata alle bombe tiro un sospiro di sollievo. Poi seguono i messaggi di Stany della parrocchia di Ndosho , di Ombeni, di Gloire,… e subito torno col pensiero a Goma , riconosco la loro capacità di sopravvivenza che, appena fuori dalla casa di Ndosho , immersa nel caos “buono”, mi suscitava sgomento e meraviglia, sfida e abbandono. Ora, invece ad 8 mila km di distanza, immagino, in quel caos divenuto disastro, i nostri amici che, dopo i primi giorni chiusi nelle loro casette, nonostante tutto ritornano alla “normalità” sotto il controllo dei più forti.

E con le armi puntate occorre obbedire per sopravvivere! Cosi hanno dovuto obbedire anche coloro che erano ammassati nei campi profughi, oltre un milione di persone stando alle stime dell’ottobre scorso, perché in questi giorni per imposizioni dei ribelli hanno dovuto lasciare la città . L’ordine è stato di tornare nei villaggi di origine. Ma Stany dice che chi è riuscito a ritornarvi ha trovato i campi… le case.. occupate da altre famiglie ruandesi… Riporto ancora solo uno stralcio di ciò che Gloire (il figlio di 25 anni di maman Media ) oggi mi scrive:”… in un mondo in mano ai potenti qui nel Kivu in guerra non sappiamo cosa accadrà. Che ne sarà di noi!! Anche io se trovo un po’ di mezzi potrei lasciare il mio paese.” Di fronte ai desideri di Gloire trasformati dalla guerra in paura possiamo solo fare nostro il monito di papa Francesco:” E’ peccato dimenticare le guerre lontane da noi!” E in un mondo connesso dove tutti però ci ritroviamo sempre più rinchiusi nelle nostre paure a Dio Padre non possiamo che chiedere misericordia e perdono e continuare a pregare insieme , per disarmare innanzitutto il cuore.

Angela

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