Laicato Saveriano

Salerno: il nono anno di accoglienza notturna

dalla rivista “Missionari Saveriani”

È terminato il nono anno dell’accoglienza notturna dei “senza fissa dimora”, presso la casa dei saveriani di Salerno. “Accoglienza invernale notturna” e non dormitorio perché, fin dall’inizio, la nostra ambizione era sottolineare l’importanza della “relazione umana” nello svolgimento di un servizio. Anche per questo, per esempio, si è cercato di privilegiare la presenza di ospiti fissi.
Nel tempo, molte situazioni sono cambiate: clima culturale, volontari, ospiti. I poveri sono, quando va bene, un problema e, nel caso degli stranieri, “il problema”. Al gruppo di volontari si sono aggiunte persone di diverse esperienze religiose e dell’associazionismo (parrocchie, scout, seminario, gruppi religiosi), compresi tanti giovani.
I cambiamenti più radicali riguardano, però, gli ospiti. Infatti, alcuni richiedenti asilo, o perché la loro domanda non è stata accettata o perché sono in una situazione legale provvisoria, si trovano senza assistenza. La situazione diventa drammatica quando, a essere espulsi dalle strutture di accoglienza, sono gli “ex minori”, ragazzi con meno di venti anni, che hanno gli stessi desideri dei nostri figli. Finiscono sulla strada perché le strutture che li hanno accolti fino a quel momento non ricevono più finanziamenti. Francamente non mi consola aver scoperto che, purtroppo, questo avviene anche per molti ragazzi italiani. È chiaro che questi ragazzi ci mettono in crisi, non solo per i loro problemi personali o perché sono il segno della decadenza della nostra società, ma anche per la nostra incapacità di offrire risposte adeguate alla situazione. Dall’altra parte, ricordo che sbagliano, se pensano di affidarsi all’illegalità, perché rischiano guai maggiori. Forse, mi ritengono un ingenuo, ma mi dimostrano di essere contenti, se qualcuno pensa a loro.
Claudio Condorelli