Laicato Saveriano

Salerno :cenone di fine anno all’insegna della condivisione e della mondialità

… più di una volta avevamo ricevuto l’invito e l’anno scorso abbiamo finalmente accettato. Dopo quella prima esperienza forte, ma bella, della bellezza del Vangelo, non ci abbiamo pensato due volte e all’inizio di questo nuovo anno abbiamo deciso di partecipare di nuovo!

Appuntamento per le 20:00, quando arriviamo qualcuno è già ai tavoli, gli invitati arrivano alla spicciolata dai diversi luoghi di fortuna nei quali vivono, un gruppo tra i presenti nei mesi invernali è ospite della struttura, quindi è di casa e si muove con più disinvoltura degli altri. Le sedie man mano vengono occupate, alcuni si conoscono altri no, qualcuno prova ad intavolare una conversazione. L’atmosfera è ancora un po’ fredda, intanto per chi vuole inizia la Messa.

1° gennaio Giornata Mondiale della Pace: “Come si costruisce la pace?” ci si chiede durante la celebrazione e in modi diversi le risposte dicono una sola cosa, con l’amore.

Rientriamo in sala, ora i tavoli sono al completo, anzi bisogna aggiungere altri posti, siamo più del previsto. In cucina si teme che non basti quello che è stato preparato, ma con un po’ di agitazione e tanta fiducia nella provvidenza, l’antipasto è pronto per tutti e la cena comincia. L’atmosfera è già più calda; ci guardiamo intorno, si respira aria di mondi e paesi diversi: i colori chiari dell’est Europa, i colori caldi dei nordafricani, la pelle scura dei giovani dell’Africa sub-sahariana, chi parla  lingue che non comprendi e chi parla in un italiano imperfetto, ma ci sono anche nostri concittadini che provengono da Salerno e dai paesi limitrofi.

Il clima è sempre più disteso e gioioso, dopo un’ottima lasagna si comincia a contare il tempo che ci separa dalla mezzanotte giocando un primo giro di tombola. Si ride, si scherza, si chiamano i numeri in lingue diverse, si chiacchiera, si fa conoscenza e l’allegria cresce.

Qui tutto sa di accoglienza: l’equipe di volontari che trasporta gli invitati all’inizio e alla fine della serata, le cuoche tuttofare che garantiscono la riuscita della serata, i tavoli, fioriti e decorati di un bel rosso natalizio, le presentazioni durante la Messa, perché nel nome c’è tutta la persona, la buona cena attenta alle usanze religiose diverse dalla nostra, la cura delle relazioni, l’atmosfera festosa, il gioco, la musica, il canto.

Passiamo al secondo piatto e poi comincia un nuovo giro di tombola, chi vince un cappello, chi un profumo. Intanto si organizza un coretto  e parte un karaoke di canzoni napoletane, la mezzanotte si avvicina, è giunto il momento del dolce e si preparano le bottiglie. Entriamo così nel 2020, tra lo scambio degli auguri e la corsa fuori ad assistere ai fuochi, perché la casa saveriana è posta nella parte alta della città e lo spettacolo è davvero molto bello. La serata ormai volge al termine, ma mentre si cominciano a riaccompagnare le persone e si dà una mano a rassettare qualcuno trova ancora il tempo di improvvisare una danza.

E il giorno dopo ti svegli con il cuore più grato, pieno dei volti e delle storie di questi fratelli con cui hai condiviso l’inizio del nuovo anno. “Aprirsi agli altri non impoverisce, ma arricchisce, perché aiuta a essere più umani” (Discorso a Baku Domenica, 2 ottobre 2016)  ci dice Papa Francesco.

A volte accogliere un invito ti aiuta a rimanere umano!

Monica e Salvatore