Il regalo di Adams

Adams è arrivato accompagnato da una delle unità di strada che la notte girano per Salerno. Non è ubriaco
il suo sguardo è fisso in un punto impreciso. Ci dicono che non riesce a dormire in un luogo dove ci sono
altri. Qualcuno riesce a scambiare poche parole di inglese: ancora oggi, a distanza di settimane dal suo
primo arrivo al centro di accoglienza notturna presso la Casa Saveriana di Salerno, non abbiamo ben capito
da quale paese africano provenga.

Qualcosa però si comprende: le ferite inferte sul corpo ci fanno pensare che sia stato torturato.

Ieri ,14 febbraio, noi volontari del centro di accoglienza abbiamo voluto far festa: c’era chi fa la prima
accoglienza, chi vigila la notte, il gruppo che cura le pulizie e i cambi della biancheria e c’erano anche alcune
delle nostre famiglie. Poi, ovviamente una ventina di senza dimora che frequentano il centro.

Buon cibo e allegria anche da parte dei più “difficili”, quelli cioè che hanno difficoltà ad integrarsi con gli altri ospiti e
che spesso creano anche difficoltà nella gestione del dormitorio: a volte sembrano persone dure, altre volte
persone capaci solo di infastidire, in alcuni si evidenziano problemi mentali, ma per lo più, a conoscerli,
sono persone fragili che hanno vissuto distacchi traumatici e si sono ritrovati a vivere in strada.

Mi colpisce Luigi, un napoletano, che, secondo il suo racconto, avrebbe smesso per amore di una ragazza di
vendere droga in una delle piazze di spaccio di quartieri degradati di Napoli e decida di allontanarsi dal
tavolo dove era seduto per stare accanto ad Adams.

C’è un vociare e confusione in sala dove si mangia e si parla fra di noi. Poi inizia la musica, qualcuno
comincia a ballare altri prendono il microfono e cantano.
All’improvviso Adams sorride, batte le mani… accenna a ballare : un regalo che non ci aspettavamo !

Claudio Condorelli

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