03 gennaio 2022 – Marocco: Stare Pregare e Decifrare

Incontro on line con la missione della comunità Saveriana in Marocco

image

Era l’ottobre 2020, tutto il mondo stava ancora affrontando la più grande pande- mia mondiale, mentre due saveriani – P. Rolando Ruíz (arrivato il 2 ottobre) e il P. Juan Antonio Flores (arrivato il 3 ottobre)

– arrivarono a Tetouan, nel nord del Marocco, per presiedere la prima eucarestia ospiti nella missione Francescana.

Oggi i Padri della comunità sono 4:

P. Francois Saleh Moll Sx (provenien- za Ciad, ha studiato teologia in Messi- co) – è 3 da anni in Marocco

Non parla bene la lingua locale ma la sta studiando. A tutti piace sempre ricordare l’importanza della lingua al di la’ delle lingue ‘coloniali’ come francese e spagnolo.

“I rapporti con le persone della comunità sono molto buone e questo favorisce la nostra culturalizzazione, la dimensione spirituale è una ricchezza e stiamo imparando proprio dalla popolazione che ricorda sempre la nostra relazione con Dio. Mi piace ricordare che un giorno la polizia passò davanti la nostra casa e disse, salu tandoci: “Questo è il nostro sacerdote”.

Questo è molto bello e ci ha fatto sentire a casa.

A livello di comunità siamo in una realtà religiosa differente da quelle presenti un tempo, per noi è tutto nuovo ma tutto crea un cammino. La nostra testimonianza e il nostro annuncio devono sempre esse- re credibili.

A livello di comunità cristiana abbiamo una parrocchia a 24 km, celebriamo la messa ogni domenica con 12-15 persone quando ci siamo tutti, se no di solito sia mo 3 o 4: i cristiani provengono da Ceuta, o zone limitrofe e spesso sono funzionari governativi e non, oppure turisti di passaggio.

Come saveriani siamo impegnati nel Dialogo Interreligioso Ecumenico Interculturale, siamo delegati. per la pastorale delle famiglie e i giovani, per l’evangelizzazione e responsabili della vita consacrata.”

P. Antonio Flores (provenienza Messi- co; è stato in Bangladesh 9 anni, poi Messico e Roma) – è 3 da anni in Marocco

Oggi i Saveriani sono a Fnideq (45 minuti a nord di Tetouan) da un anno e più, per essere logisticamente più attenti al mondo islamico Sufi che è presente in questa zona.

image

 

Antonio, che è delegato al dialogo interre- ligioso, partecipa ad incontri Sufi, seguono un centro con attività per dare continuità di presenza delle Suore Adoratrici, presenti da 40 anni. Le monache sono state sempre ben volute e apprezzate per il lavoro educativo con le donne marocchine.

“Quest’anno abbiamo istituito corsi di lingua spagnola e francese aperti a uomini di ogni età; è un esperimento che stanno facendo perché prima la strut tura con le suore era solo rivolte alle donne; per ora le reazioni sono serene anche se la cul- tura di qui non vuole mischiare i generi, ma facciamo un passo alla volta.

Il nostro obbiettivo sono i giovani perché hanno una mentalità aperta e già capisco no tutto questo.”

P. Rolando Ruiz Duran: (provenienza Spagna, missionario in Ciad) – è 3 da anni in Marocco

image

Questa missione è un’opportunità per tutti noi, laici e consacrati, di fare pratica di missione differente, attraverso l’essere minoritari, crescendo spiritualmente e umanamente, perché loro hanno una cul- tura di ospitalità assoluta e predisposti all’incontro spirituale e all’amicizia. Ad esempio i marocchini sono predisposti ad imparare le lingue, la loro curiosità e apertura verso gli altri e gli stranieri è straordinaria.

Qui la lingua più parlata è il francese, soprattutto con le autorità, anche se è importante imparare la lingua locale araba e l’amazigh (un arabo di origine berbera) come si fa in tutte le missioni.

Noi Sx siamo convinti che l’occidente debba fare un percorso culturale forte con l’islam, oggi sempre più difficile. In merito alla presenza qui forse conta più essere laici che consacrati, un laico qui è sullo stesso livello della gente.

La zona poi si presta molto per i laici, per le famiglie anche con bambini.

Ad esempio conosciamo bene una famiglia spagnola qui da tanto tempo e addirittura i loro figli si sono fermati e i nipoti in que- sto periodo si stanno preparando a riceve- re la prima comunione qui.

A Tétouan, in cui ci sono le scuole internazionali e l’aspetto medico sanitario è buono, è chiaro che ci sono cliniche private ma che non sono care.

Consiglio il Marocco come missione laica, ma non bisogna arrivare con un progetto, ma venire e vedere per capire e costruire insieme un progetto.

Secondo me sono possibili sia esperienze brevi dei laici, sia di viaggi con i giovani senza però fare turismo missionario. Per esempio un piccolo progetto che sta partendo è un pellegrinaggio di preghiera e meditazione con i sufi nel deserto con i giovani.

image

Anche per l’alloggio non ci sarebbero grandi difficoltà, ci sono delle soluzioni della diocesi come casa nostra, oppure per una famiglia che viene possiamo cercare qualcosa in affitto vicino ai noi visto che i canoni sono molto economici.

Per gli arrivi brevi, in casa Saveriana ci sono fino a 6 posti liberi, è bella e grande e siete i benvenuti!”

A cura del consiglio del laicato saveriano

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *