Salerno : un incontro che parla al cuore

Un breve ricordo della giornata di formazione vissuta dal gruppo di Salerno nel mese di Aprile.

Un anno a dissezionare la parabola del buon samaritano e a far riecheggiare in noi le parole di papa Francesco scritte nella lettera enciclica “Fratelli tutti”, può diventare una elucubrazione mentale asfittica e ridondante.

Eh!!! Quando scrivo frasi come questa mi sento veramente bravo e mi alzo dalla sedia per ricevere gli applausi d’obbligo; ma cessati gli applausi devo spiegare dove voglio andare a parare.

Sentivamo il bisogno come gruppo formativo di Salerno di accostarci in atteggiamento di ascolto a chi si era fatto fratello degli ultimi, dei fratelli meno “presentabili”.

Così abbiamo lasciato casa saveriana e abbiamo trascorso la piovosa giornata (e ne veniva giù di acqua) nella comunità costruita da un nostro amico di vecchia data Cosimo Capogrosso e dalla moglie Giovanna, che purtroppo non ha fatto in tempo a vedere realizzato il loro progetto, a San Cipriano Picentino a qualche chilometro dalla città.

L’incontro è stato tenuto da Agnese, la sorella saveriana che ci ha accompagnato per tutto questo anno. È stata un’esperienza incredibile, ci ha portato in giro con lei per il mondo, ha servito in missione in Sierra Leone, Cina e Thailandia e lo ha fatto in situazioni difficili: il rapimento in Sierra Leone, il controllo rigido nella realtà cinese, ecc.

Il suo racconto aveva la semplicità di chi ha vissuto tutto ciò nella normalità di una vita donata. È stato un ascolto consolante: la missione è per tutti anche per chi ha dubbi, per chi non si sente per nulla speciale, per chi ad un certo punto dice basta.

La palla poi è stata lanciata a Cosimo, che l’ha giocata raccontandoci la sua esperienza senza nascondere, accanto alla bellezza di vedere realizzata la possibilità di dare casa – in tutti i sensi – a chi non avrebbe trovato altrimenti un posto dignitoso e caldo, i sacrifici fatti, i traguardi non raggiunti ed i compromessi necessari per tenere in vita quella esperienza che è ormai una cooperativa sociale, che sottosta’ a regole burocratiche ed economiche ben precise e non sempre in piena sintonia con l’intuizione iniziale.

Un incontro ricco ed entusiasmante, l’entusiasmo che ci hanno donato sia Agnese che Cosimo, che hanno negli occhi ancora sogni, certo, ma anche ricordi veri e tangibili, fatti del concreto vivere di ogni giorno.

Grazie Agnese presenza serena ma di “spessore”, grazie Cosimo per la tua caparbia costanza.

Nando Giannattasio

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