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Laicato Saveriano
Ottobre
2018
Le attività del Laicato Saveriano Semi di Fede – Speranza – Carità
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– 1 –
Le Parole del Padre
Anime pie, da voi specialmente Gesù aspetta l’efficace
cooperazione per l’estensione sempre maggiore di questo suo
regno. Siate generose nell’esatto adempimento dei vostri
doveri, date a Gesù pieno possesso del vostro cuore, attirate
altri al suo divino servizio, riparate le offese che riceve
continuamente da coloro stessi che credono in Lui. Amatelo
per chi lo odia, lodatelo per chi lo bestemmia, supplicatelo e
scongiuratelo che compia Lui questo grande miracolo di
rendere il suo popolo sottomesso alla sua autorità, più
ossequiente alle sue leggi, più rispettoso del suo nome, più
degno del carattere nobilissimo che lo distingue fra tutti gli
altri popoli della terra: il carattere di cristiano e cattolico.
Adveniat regnum tuuum! Che venga, o Gesù, il vostro regno,
che si dilati sempre più la vostra santa religione, che sorga
presto il giorno auspicato nel quale, secondo la vostra promessa, di tutte le genti si faccia un solo
ovile, un solo ed unico regno, il regno della giustizia e della pace.
Ut fiat unum ovile et unus pastor! Qui l’argomento potrebbe
dilatarsi con maggiore ampiezza, con nuove ed amare
constatazioni. Di fronte a coloro che amano Gesù e che formano
la preziosa eredità del suo Cuore divino, ho contrapposto con
dolore gli apatici, gli indifferenti, coloro che lo odiano e lo
bestemmiano.
Ma vi sono degli altri e più numerosi ancora, che destano
sentimenti della più profonda commiserazione. Il mondo nella
grande sua maggioranza non è cristiano. Sopra un miliardo e
730 milioni di uomini, che si calcola siano oggi sulla terra, i
Cattolici non sono che 320 milioni mentre mille e quarantasei
milioni, cioè molto più di un miliardo sono pagani ed idolatri,
senza Dio, senza future speranze, sedenti nelle tenebre e nelle
ombre di morte, presso i quali non già Cristo, il Redentore
dolcissimo dell’umanità, ma Satana, il suo grande nemico, regna
indisturbato.
( Parma, Festa del cristo Re – 31/10/1926 )
IN QUESTO NUMERO
– Missione
o Esperienze in Albania
o Viaggio in Congo
o Equipe Africa e America
o Notizie dal Brasile
– Vita di famiglia
o Riflessioni sul rientro:
Franca e Patrick
o Salerno: Sx Pub
– Notizie dal consiglio
– Bacheca
Laicato Saveriano
Ottobre 2018
– 2 –
Vita di famiglia
Esperienze estive
Albania
Cristian ha avuto la fortuna di affiancare p. Andrea Gamba e p. Filippo durante l’esperienza estiva in
Albania, in veste di accompagnatore di un gruppo di giovani…
Carissimi Fratelli, Carissime Sorelle,
Carissimi Ragazzi, Carissime Ragazze;
Prima di tutto vi ringrazio per avermi accolto
nel vostro gruppo regalandomi l’opportunità di
fare un’esperienza così arricchente e piena di
emozioni.
Inizialmente il mio compito era quello di capire
e di scoprire se ci fosse la possibilità e
l’opportunità, per noi laici Saveriani, di
intraprendere una collaborazione con le
comunità albanesi.
Dopo aver risposto a questa domanda con
esito molto positivo, col passare dei giorni a
contatto con la Comunità, mi sono reso conto
dalla grande opportunità che anche
quest’anno mi era stata offerta e, con spirito
missionario, mi sono lasciato trasportare da
voi e dagli eventi e mi sono trasformato in un
pellegrino in cerca di acqua viva.
Erano due anni che non partecipavo
attivamente ad un campo estivo, a diretto
contatto con bambini e bambine, ragazzi e
ragazze. Infatti, negli anni precedenti, il mio
compito era di verificare e organizzare
l’avanzamento dei lavori, mentre i più giovani
si divertivano con i più piccoli.
L’incontro con la Comunità e con gli ultimi, in
senso figurativo, ha fatto rinascere in me
alcune domande le cui risposte ormai davo per
scontate.
Col passare del tempo
la vita di ognuno
evolve, la mia vita, in
particolare è cambiata,
la società evolve, il
contesto quotidiano
cambia e quindi anche i
pensieri possono
cambiare (meno male)…
Il popolo albanese mi ha
consegnato una grande
voglia di LIBERTÀ, non
quella che ci insegna la
nostra società, non
quella del “faccio quello
che voglio”, ma quella
interiore, piena di
domande e di
interrogativi, una libertà
piena di gioia.
Laicato Saveriano
Ottobre 2018
– 3 –
Questa LIBERTÀ l’ho ritrovata negli sguardi e
nelle espressioni dei ragazzi e delle ragazze
che ho incontrato ed è la stessa che ritrovo nei
ragazzi e ragazze di strada con i quali entro in
contatto durante il mio servizio.
Ed è proprio questa LIBERTÀ che ho trovato
qui come a centinaia di chilometri di distanza,
che mi ha permesso di aumentare la forza e la
voglia di lottare per qualcosa di più grande.
Il popolo Albanese e la MISSIONE, mi hanno
fatto riscoprire il valore di un sorriso o di un
saluto, hanno riacceso in me il dono
dell’ACCOGLIENZA incondizionata e il dono
della CONDIVISIONE.
Proprio la condivisione, che ogni sera
diventava sempre più profonda e sempre più
“senza barriere” (quasi a far nascere una
piccola comunità), mi ha fatto riscoprire il
sapore di alcune parole quali ASCOLTO,
AMORE, LIBERTA’, CONDIVISIONE e
TESTIMONIANZA.
Per questo ringrazio tutti i ragazzi e le ragazze
che ho incontrato e che mi sono stati donati in
queste due settimane.
Per concludere un grazie all’ALBANIA che ci ha
ospitato.
Per me Albania è significato:
A come ASCOLTO: quello di chi si ferma e
ascolta chi incontra;
L come LIBERTÀ: quella dei religiosi e delle
persone che si mettono in gioco ogni
giorno;
B come BONTÀ: quella che ci ha
contraddistinto in queste due settimane;
A come ACCOGLIENZA: quella della
comunione tra le varie religioni;
N come NOVITÀ: il desiderio dei giovani
albanesi di aprirsi al nuovo;
I come INDIPENDENZA: il sogno di un Paese
che vuole essere indipendente, ma deve
prima essere consapevole della propria storia;
A come AMORE: quello di GESÙ che ci ha
accompagnato in questo campo;
Grazie ancora
CRISTIAN
Laicato Saveriano
Ottobre 2018
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Goma
In Agosto si sono recati in Congo a Goma Paolo, Giovanna e Carmine, con loro altri amici, desiderosi
di conoscere o di ritrovare la gente africana. Di seguito riportiamo le loro testimonianze.
Siamo partiti nel mese di agosto in tredici per
incontrare gli amici di Goma e di Bujumbura.
Nelle prime settimane passate a Goma
abbiamo visitato con tutto il gruppo che ci ha
accompagnato, (famiglia di nostro figlio
Andrea e famiglia della sorella di Giovanna, e
Carmine del laicato saveriano di Salerno) le
varie iniziative e progetti che seguiamo come
laici saveriani.
Il progetto Nyota (Stella in lingua swaili):
seguiamo circa 150 bambini epilettici nei locali
della parrocchia di Ndosho, gestita dai padri
saveriani, fornendo loro visita di controllo e
farmaci, con un’infermiera Yoali; due
animatori di comunità, Sebastien e Noela,
sensibilizzano i quartieri per individuare i
bambini malati. Tanti i problemi: dalla
continuità del trattamento, spesso sospeso
dopo il miglioramento clinico, ma con rischi di
ricaduta, all’approvvigionamento dei farmaci
necessari per la cura.
Presso la nostra parrocchia è inoltre
presente un atelier del Centro Anna
Micheli gestito dalle suore Piccole
Figlie dove giovani mamme seguite da
papà Daniel imparano a cucire,
ottenendo ufficialmente un attestato
dalla “Division des affaires sociales”. Il
centro si occupa anche di giovani
adulti che non hanno fatto le scuole e
ai quali viene proposto un percorso di
alfabetizzazione riconosciuto. Come
laici saveriani ci impegniamo a
importare e a mettere a disposizione
gli oggetti realizzati dalle mamme.
Quanto ricevuto ci permette dare un
sostegno sia al progetto Nyota che alla Caritas
parrocchiale, oltre a dare lavoro alle mamme
che realizzano i manufatti.
Prima di rientrare in Italia, siamo passati una
settimana a Bujumbura, dove P. Mario Pulcini
ci aveva invitato per incontrare un gruppo di
laici interessati a conoscere il laicato
saveriano: speriamo che la chiamata al laicato
trovi risposte anche in Burundi.
Anche qui, come in Congo e in Bangladesh, in
tanti ci chiedono missionari laici, che
potrebbero inserirsi facilmente e con profitto…
Come ogni volta alla fine di questi viaggi
rimane una grande carica, perché si tocca con
mano la ricchezza, la bellezza, la gioia della
missione: davvero vale la pena appena
possibile ritornare e condividere con questi
nostri fratelli.
Giovanna e Paolo
Laicato Saveriano
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La prima cosa che t’insegna un viaggio in
paesi dove vi sono conflitti è la precarietà, il
vivere giorno dopo giorno. Anche questo
viaggio è stato all’insegna della precarietà
dovuta alla situazione politica. Si temeva una
sommossa del popolo se Kabila, il presidente
uscente, si fosse presentato alle elezioni: il
termine ultimo per la presentazione delle liste
elettorali era il venerdì, giorno della nostra
partenza. Abbiamo appreso solo in Congo che
kabila non si era presentato.
Altra situazione difficile era di carattere
sanitario in quanto, i giornali italiani, sempre
giovedì,riportavano la notizia che a Goma,
città dove eravamo diretti, si erano verificati
casi di Ebola. Come gruppo ci siamo
confrontati per telefono ed abbiamo ritenuto di
poter partire, ovviamente, una volta arrivati,
usando le dovute cautele a livello di igiene.
Questi 20 giorni a Goma sono stati per me
carichi di emozioni: la prima settimana è stata
tutta particolare in quanto io questo viaggio lo
avevo programmato e sognato con Nuccia per
cui trovandomi ora in quei luoghi, rivedendo
volti e persone con le quali abbiamo condiviso
momenti importanti e significativi, riviverli da
solo per me è stato difficile. Posso dire che in
questi momenti ho avuto compagni di viaggio,
di cammino, che hanno compreso il mio stato
e mi sono stati molto vicini. Di questo
ringrazio ognuno di loro.
Dopo la prima settimana con Paolo e
Giovanna, ci siamo dedicati alle varie realtà
che il laicato porta avanti. Al riguardo come
non ricordare l’incontro avuto con il gruppo del
laicato missionario congolese condividendo
con loro gioie e preoccupazioni che
inevitabilmente sono presenti in ogni
cammino. Abbiamo trovato un gruppo
motivato, che porta avanti le iniziative che
programmano confidando nella presenza del
Signore e ponendo Cristo al centro della loro
vita.
Vari sono stati anche gli incontri avuti con i
responsabili del progetto Nyota che il laicato
porta avanti per sostenere le cure dei bambini
epilettici. Ci siamo resi conto che le richieste di
aiuto da 40 che erano all’inizio, sono ora più di
140 e questo numero tende ancora ad
aumentare. Questo significa moltiplicare il
nostro impegno confidando che il Signore non
farà mancare il suo aiuto come è avvenuto
ancora una volta in quanto, con le offerte che
abbiamo raccolto e portato a Goma, abbiamo
provveduto ad acquistare i farmaci necessari a
curare i 140 pazienti che sono in cura presso il
centro fino ad agosto 2019. Un grazie a tutti
coloro che con la loro offerta hanno contribuito
alla realizzazione di questo progetto.
In conclusione: cosa mi porto da questa
esperienza di 20 giorni trascorsa a Goma?
Posso dire che mi porto quello che da sempre
mi ha fatto innamorare della missione: il volto
gioioso dei padri missionari, delle missionarie
e dei volontari che con amore, giorno dopo
giorno spendono la loro vita per quei fratelli
che il buon Dio ha loro affidato con la
consapevolezza che quello che noi facciamo è
solo una goccia nell’oceano, ma se noi non la
facessimo, l’oceano avrebbe una goccia in
meno
Carmine
Laicato Saveriano
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Dalla convivenza: le equipe
Durante al Convivenza estiva si sono incontrate l’equipe di animazione missionaria per i tre ambiti
Africa, Asia ed America Latina; in attesa della sintesi dell’equipe Asia vi riportiamo le relazioni
conclusive della altre due equipes perché tutti siano aggiornati su eventi, impegni e progetti.
Equipe Africa
Nell’ambito della Convivenza estiva 2018
l’equipe Africa si è incontrata in un proficuo e
partecipato incontro in cui si è fatto il punto
sui progetti in corso e sugli orientamenti
futuri.
Progetto Nyota.
Con questo bellissimo progetto si interviene a
favore di circa 150 bambini epilettici che
vengono seguiti dal personale della parrocchia
di Ndosho ( infermiera e suore Piccole figlie).
Con il passare del tempo il numero delle
richieste da parte dei malati sta crescendo,
insieme alla difficoltà di reperire i farmaci in
loco tanto da renderne necessario l’acquisto
preventivo in Italia. L’equipe ritiene dunque
molto importante tenere una rendicontazione
annuale sempre più precisa ed aggiornata per
essere tutti ben consapevoli e responsabili
dell’economia di questo progetto ( che è
comunque necessario monitorare perché non
diventi troppo impegnativo da sostenere).
Artigianato
Un altro ambito su cui si è riflettuto è stato
l’artigianato. Si è rilevato che i gruppi locali
del laicato iniziano a far fatica a gestire la
vendita degli oggetti provenienti da Goma
perché la qualità a volte non è “competitiva”.
Si è riflettuto lungamente sulla necessità di
vivere l’artigianato come risorsa, ma non tanto
nel senso puramente economico e
commerciale, quanto piuttosto in senso
missionario vero e proprio.
L’artigianato deve essere utilizzato come uno
strumento privilegiato di animazione
missionaria, motivo di contatto con chi non ci
conosce, occasione per dialogare con persone
lontane così come con i vicini. Si è quindi
riflettuto sull’opportunità di inserirlo anche in
contesti ed eventi già organizzati da altre
realtà associative (parrocchiali, cittadine, ecc.)
come canale di collaborazione e divulgazione
delle nostre sensibilità ed anche nell’ambito
della nostra mostra missionaria laddove
possibile. Insieme al “ricollocare” l’artigianato
dal punto di vista ideale si è anche riflettuto
sulla opportunità di pensare dei prodotti più
“appetibili” per i nostri contesti e suggerirli agli
artigiani e alle mamme di Ndosho, sempre con
l’attenzione di non imporre né stili né
strutture.
Laicato africano
Poiché il Laicato saveriano che sta nascendo a
Goma è una realtà giovane, ma già avviata e
per certi versi “esemplare” in Africa, ( avviata
proprio grazie alla presenza dei nostri laici a
Ndosho) si ritiene importante tenere contatti
regolari con questi fratelli resistendo alla
tentazione del sostegno economico per non
“sbilanciare” i rapporti, con l’obiettivo di
crescere nell’ottica di camminare insieme
seppur lontani.
Altre missioni africane
L’equipe si è finora occupata della missione di
Ndosho poiché è la nostra missione, ma si
ritiene opportuno adesso cercare
aggiornamenti e contatti anche con altre
missioni saveriane in Africa per rendere le
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Ottobre 2018
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teste e i cuori dell’equipe e di tutto il Laicato
sempre più grandi. Le notizie che arrivano
quotidianamente da Paolo e Giovanna ( che
proprio nei giorni della convivenza si trovano a
Goma e poi a Bujumbura proprio per avviare
un primo dialogo con il nascente laicato) ha
reso le riflessioni di tutto il gruppo ancora più
circostanziate ed accorate.
Fabrizio
Equipe America
L’EQUIPE America si è riunita due volte nel
corso della convivenza di quest’anno per poter
avere uno spazio di approfondimento
maggiore rispetto a quello individuato nel
programma della settimana.
Innanzitutto si è iniziato facendo memoria
delle decisioni assunte nella convivenza ad
Assisi e raccontando l’esperienza di Bedonia
che ha visto la famiglia Andreoli vivere una
due giorni in Alta ValTaro, per raccontare la
propria esperienza di missione a quattro classi
del liceo Zappa Fermi di Borgotaro e alla
comunità della parrocchia di Bedonia.
Poi si sono evidenziate alcune criticità rispetto
a quanto valutato l’anno scorso:
– Si era proposto che a turno le diverse
equipe avrebbero animato una serata:
ciò non è stato realizzato;
– Difficile anche la funzione di “filtro e
sintesi” da parte di Ale e Ale dei
messaggi di padre Diego.
Strettamente collegato al progetto promosso a
Bedonia, si è affrontato il tema delle gestione
delle risorse in denaro raccolte in queste
occasioni e dei passaggi da fare in modo
corretto rispettando le regole imposte alle
onlus.
Si è anche sottolineato il fatto che debbano
essere individuate nuove modalità per
progetti (come questi con gli Indios) che non
sono strutturati come per esempio il progetto
Nyota. E’ difficile avere sul posto dei laici con i
quali si possa concordare anche la gestione dei
soldi, così come sarebbe importante avere un
contatto con il CIMI (Consiglio Indigenista
Missionario) sempre rispetto alla gestione dei
soldi.
Ora è necessario chiarire i passaggi fatti per
quanto raccolto a Bedonia (dare a Mirella
importo e data).
Il fatto che ci si è resi conto che sia necessario
individuare nuove modalità, ha aperto nel
gruppo anche una discussione sul tema della
pastorale indigenista e sull’interesse e la
volontà di sostenerla anche a livello
economico. Ci si è interrogati anche
sull’importanza che l’equipe non debba
perdere di vista anche gli altri paesi del
Sudamerica oltre al Brasile. Si ricorda a
questo proposito che il Papa ha indetto per
l’anno prossimo il sinodo sull’Amazzonia, che
coinvolge ben nove paesi del Sud America.
Matteo ha inviato a tutta l’equipe il documento
preparatorio redatto dal Papa per i lavori di
questo Sinodo: il compito di ciascuno è di
leggerlo per condividere e riaggiornarci nel
corso della convivenza invernale. Si suggerisce
anche di scambiarci via e-mail spunti di
riflessione e altri documenti.
Il sinodo sarà a Roma, sarebbe interessante
trovare modalità di partecipazione del laicato.
Si conclude con l’intenzione di prendere
contatti con i Padri presenti nelle missioni
in Sudamerica.
Alberto manderà l’intervista fatta a Don
Giancarlo Dall’ospedale, sacerdote della
diocesi di Piacenza, impegnato in Brasile
anche nella pastorale indigenista.
Alberto e Serena
Laicato Saveriano
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Due righe sulle elezioni in Brasile
Due settimane fa in Brasile si è svolto il primo turno per le elezioni presidenziali. Questo fine
settimana (27/10) ci sarà il secondo turno che eleggerá il nuovo presidente della Repubblica. E´ un
passaggio molto importante in un momento delicatissimo per il popolo brasiliano. P. Diego Pelizzari
ci propone una riflessione su quanto sta accadendo in Brasile e quanto delicato sia questo momento.
Preghiamo affinchè lo Spirito illumini tutti i brasiliani chiamati al voto.
Ieri quasi 150 milioni di elettori sono stati
chiamati alle urne per scegliere il presidente
della repubblica, senatori, governatori e
deputati federali e statali (regionali). Il voto in
Brasile é obbligatorio. Alcune decine di milioni
di elettori non hanno esercitato il diritto/dovere
per vari motivi. Venti milioni di voti sono stati
considerati nulli o in bianco.
É necessario ricordare che la campagna
elettorale quest’anno ha assunto contorni mai
visti prima. Il candidato dell’estrema destra Jair
Messias Bolsonaro, del PSL (Partito Social
Liberale) ex capitano, espulso dall’esercito, da
quasi trent’anni deputato federale imboscato
(mai fatto niente in 7 mandati, sempre votato
contro gli interessi dei lavoratori, dei pensionati,
delle donne…), incapace di esprimersi per piú di
due minuti, analfabeta funzionale anche quando
scrive nei social e tenta di giustificare le sue idee
e le sue posizioni, ha portato avanti la sua
campagna elettorale attaccando tutti e tutto. Il
mese scorso, mentre partecipava ad un comizio,
é stato accoltellato da uno squilibrato (pare) ed
ha trascorso le ultime settimane in ospedale e,
poi, in casa, “orientato” dai medici. La coltellata
é stata la sua salvezza, evitando cosí di doversi
presentare assieme agli altre 12 candidati alla
presidenza ai molti dibattiti trasmessi in diretta
dalle emittenti brasiliane.
Mai come prima l’odio razziale, la xenofobia, il
maschilismo ed il neonazismo avevano
contaminato una disputa elettorale. Un
sociologo conosciuto, ieri, affermava che “il voto
di oggi mostra la nostra faccia, la faccia dei
brasiliani: siamo razzisti e fascisti”. Mentre gli
altri candidati alla presidenza conducevano una
campagna propositiva, esponendo idee e
programmi, Bolsonaro proponeva lo “stato
minimo” (vendita di tutto quello che é dello
stato), il diritto di ogni cittadino di possedere
armi in casa, la polizia di uccidere piú banditi,
alunni delle elementari, medie e superiori
a scuola in casa via internet per risparmiare
soldi, le donne devono guadagnare meno
perché rimangono incinte, nordestini a casa loro
(il nordest brasiliano é considerato dai razzisti
una regione sottoumana) indios senza terra,
negri grassi come vitelli, eliminare partiti di
sinistra, le donne sono un genere inferiore, lo
stupro come forma di imporre la superioritá del
macho, omofobia, difesa dell’uso della tortura, il
ritorno dei militari al potere… Mi fermo qui,
altrimenti riempio due pagine.
Questo signore delle tenebre, durante la
campagna, ha ottenuto l’appoggio delle lobby
parlamentari delle sette protestanti,
dell’agrobusiness, dei parlamentari militari, dei
parlamentari ex atleti, della classe
imprenditoriale, delle oligarchie rurali e persino
di un gruppo consistente di sacerdoti, vescovi e
laici cattolici.
E questo appoggio é quello che ha scandalizzato
molti uomini e donne di Fede. La conferenza
episcopale si é espressa chiaramente – senza
fare nomi – ed ha orientato al voto i cattolici
brasiliani. Ma lo ha fatto troppo tardi. Gli unici
che si sono espressi chiaramente contrari al
voto a favore di Bolsonaro sono stati i religiosi
Laicato Saveriano
Ottobre 2018
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della CRB (Conferenza dei Religiosi del Brasile).
La settimana scorsa, in tutte le capitali di stato,
in migliaia di paesi ed anche in molte cittá
all’estero (Milano, Genova e Roma in Italia), una
storica manifestazione denominata “#elenão”
(lui no) promossa dalle donne, ha riunito milioni
di persone che hanno dichiarato il ripudio alla
candidatura di Bolsonaro. É stata considerata la
maggior manifestazione di piazza organizzata in
Brasile dalle donne.
Nemmeno questo atto democratico ha
sensibilizzato i cattolici brasiliani. Quanti hanno
votato ieri Bolsonaro non sono degni di ricevere
la Comunione perché hanno commesso un
peccato grave. Chi lo ha sostenuto col voto ha
fatto comunione con le sue idee, le sue
intenzioni, le sue proposte. Un vescovo, ieri,
scriveva: “il voto cattolico a Bolsonaro dimostra
la sconfitta del Vangelo”. Non é di oggi (di ieri)
che la RCC (rinnovazione carismatica cattolica)
appoggia, fa propaganda e finanzia candidati di
estrema destra. Il discorso principale che
giustifica questo peccato grave é che “sono
contro l’aborto, sono a favore della famiglia,
sono uomini religiosi e non atei…e, soprattutto,
non sono comunisti”. Non importa se Bolsonaro
si é sposato 3 volte, se ha lasciato la chiesa per
entrare in una setta e farsi battezzare nel fiume
Giordano, se vuole sterminare tutti gli
omosessuali, se ha rubato, se pratica il
nepotismo da sempre, se… Non importa.
Il 27 ottobre avverrá il ballottaggio. La Chiesa ha
l’obbligo morale di orientare i cattolici ad
assumere responsabilitá politiche che siano
consone ai valori evangelici. Preghiamo il
Signore perché il suo Spirito tocchi il cuore e le
coscienze dei cattolici brasiliani.
P. Diego Pelizzari
Vita di famiglia
Riflessioni sul rientro dal Bangladesh di Franca e Patrick
Andare in missione non è solo partire ma anche rientrare e rileggere il “qui” con occhi rinnovati.
Franca e Patrick rientrati da alcuni mesi in Italia dopo un anno di missione in Bangladesh ci
propongono una interessantissima riflessione non solo su quanto vissuto in missione ma anche su
come hanno trovato cambiata l´Italia….
E’ da un po’ di tempo che Alessandra ci chiede
di scrivere qualcosa per Agenda, come tema ci
ha assegnato quello del rientro: tipo cosa
siamo stati felici di ritrovare qui e cosa ci
manca del Bangladesh…
Ed eccoci qui a offrirvi qualche piccola
riflessione sul tema.
Quando siamo arrivati in Bangladesh, era tutto
nuovo… almeno per Franca. Mi sono trovata a
spogliarmi di ogni ruolo, di ogni conoscenza e
ricominciare da capo. Come un bambino che
non sa parlare, non conosce l’alfabeto, deve
imparare a balbettare le prime parole… ciao,
buongiorno, come stai? sei felice? Addirittura
non sai mangiare come la gente del luogo …il
cibo ti è sconosciuto, è molto piccante e poi
creare quelle piccole palline di riso e lenticchie
con le punta delle dita e riuscire a ripulire il
Laicato Saveriano
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piatto alla velocità della luce come le nostre
ragazze, non ci siamo proprio, devo
arrendermi alle posate, ed alle volte il piccante
è così forte che divento tutta rossa, mi
lacrimano gli occhi, mi cola il naso. Un vero
disastro.
Eppure arrivi in un angolo sperduto di un
piccolo paese del sovrappopolato sub
continente indiano e la gente ti accoglie. Dada
e Boudi ci chiamano da subito le ragazze
Munda di P. Luigi, fratello e cognata. Invece
noi impariamo a conoscere piano piano i loro
nomi e le loro storie, le loro grandi potenzialità
e le piccole debolezze e ci accorgiamo che
sono loro ad insegnarci a fare famiglia. Altro
che andare a fare del mondo una sola
famiglia… quello che ci è richiesto è di
scoprirla laddove ci troviamo a vivere; perché
il Signore ha già seminato, anche se di
Cristiani in quel remoto angolo di Bangladesh
non ce n’è.
Questo ora ci manca…
Al rientro in Italia siamo stati felici di ritrovare
la famiglia (papà, sorelle, nipoti, zie) ed anche
quella più allargata dei saveriani, laici, padri e
sorelle. Le piccole cose quotidiane, come
l’acqua potabile dal rubinetto, ricchezza
inestimabile che noi ricchi occidentali non
teniamo in nessun conto, o la possibilità di
essere ricoverati in un ospedale senza nessun
costo (non paghi i medici, le medicine, il cibo,
il letto…nulla, cosa che in Bangladesh abbiamo
visto solo all’Ospedale delle sorelle del Pime
che curano i malati di lebbra e Tubercolosi).
Però ritrovo anche un clima che non è quello
dell’Italia che conosco, quella in cui sono
cresciuta, cui mi ha educato la mia famiglia.
Sento frasi come “prima gli italiani” e mi
chiedo: ma la buona educazione che vedeva
prima le donne, i bambini, gli anziani e le
persone diversamente abili che fine ha fatto?
La cultura del prima i deboli e gli indifesi, non
importa quale sia il colore della loro pelle, la
loro provenienza, convinzione religiosa o
politica, dove è finita? Chiudiamo i porti, e
lasciamo che le navi cariche di migranti
possano vagare in mezzo al Mediterraneo o
essere respinte in Libia, dove i migranti
vengono detenuti in carceri che assomigliano
ai lager, vengono torturati, le donne violentate
e molti di loro vengono uccisi e mi chiedo: ma
noi non abbiamo sempre avuto una cultura
dell’accoglienza? Per cui se uno bussa alla tua
porta la prima cosa che gli si chiede è: “Vuoi
un caffè ?”, “Hai mangiato” (“g’ha ti maià?” in
veneto; tanto che si è creata la leggenda dei
“vicentini mangia gatti???”). Ma che fine ha
fatto il paese dove mia mamma da ragazzina,
quando in questo periodo per le festività di
Ognissanti e dei defunti ci portava a far visita
alle tombe dei nonni al cimitero di Villasanta, e
davanti all’ingresso c’erano sempre i volontari
della San Vincenzo, ogni anno ripeteva che “il
nonno ci diceva sempre di fare un’offerta alla
San Vincenzo, perché ci hanno aiutati in
tempo di guerra?” E poi ci raccontava che
quando era bambina (la mamma era nata nel
1935) il nonno, che fra le altre cose faceva il
calzolaio, la mandava a consegnare le scarpe
riparate a qualche donna, che magari era
rimasta vedova, o aveva il marito al fronte e
alla domanda di mamma: quanto ti deve dare?
La risposta era: tu non ti preoccupare che ci
penso io. Perchè si, forse eravamo poveri, ma
si poteva condividere con altri poveri come te
quel poco che c’era o un piccolo servizio.
Ora invece chiusi nelle nostre belle case, con i
nostri super smartphone in mano, le nostre
belle e grosse macchine vogliamo dormire
sonni tranquilli e l’immigrato che arriva, o il
povero che bussa ci scomoda ed anche le
nostre fanciulle Munda si vedono negato un
visto turistico per venire a vedere un mondo
diverso, come era stato loro promesso da p.
Luigi. Ecco, questa Italia non siamo stati felici
di ritrovarla.
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Allora ci viene un consiglio da dare: NON fate i
missionari, perché se fate i missionari in
qualunque angolo del mondo andrete,
troverete un pezzo di famiglia che vi aspetta e
vi accoglie a braccia aperte, ma quando
rientrate il cuore si spezzetta e rimane un
pezzo in ogni angolo di mondo, e con il cuore
frammentato e sanguinante non sei più a casa
in nessun posto e ti guardi attorno e vedi le
ingiustizie che ti circondano, quelle che magari
anche noi commettiamo ogni giorno
(sprecando acqua o altre risorse, senza
accorgerci che così contribuiamo a distruggere
questa terra che il Signore ci ha dato). E
l’andare e tornare con il cuore gonfio
dell’amore ricevuto, ti lascia sempre inquieto,
un sassolino nella scarpa che ti fa zoppicare,
perché non puoi accettare che i tuoi fratelli
dall’altra parte del mondo siano costretti a
scappare dalle loro terre, devastate da guerre
e carestie o anche solo dalla povertà,
sperando di trovare un piccolo impiego che gli
permetta di mantenere la loro famiglia a casa,
aiutare fratelli e figli e studiare, pagare le
medicine ad un genitore anziano, mettere un
tetto sulla testa e un piatto di riso sulla tavola,
e noi gli chiudiamo la porta. Ecco noi che ci
diciamo missionari tutto questo non possiamo
sopportarlo, non possiamo non gridare contro
leggi ingiuste che vengono emanate e che
impediranno a chi arriva di inserirsi e
integrarsi in modo dignitoso nel nostro paese,
perché se crediamo che lo scopo della
missione sia fare del mondo una sola famiglia,
allora quel ragazzo, quella donna con il
bambino al collo che sale su un barcone, o
attraversa il deserto o subisce violenze, o cui
viene negato un permesso di soggiorno è tuo
fratello e sorella e per te tutto questo è un
pugno nello stomaco che non ti fa dormire
sonni tranquilli.
Davanti a tutto ciò la prima cosa che fai è
invocare l’aiuto di Dio, Padre e poi ti rimbocchi
le maniche, per cercare di fare qualcosa di
diverso e subito ti accorgi che sono tanti quelli
che si danno da fare, perché un fratello o una
sorella non dormano sulla strada, abbiano un
tetto sulla testa ed un lavoro dignitoso e ti
ricordi una frase
sentita….”Non è
la Chiesa che ha
una Missione,
ma è la Missione
di Cristo che ha
una Chiesa” e
per estensione
ci viene da dire
che è la
Missione di
Cristo che ha
anche noi,
piccoli, poveri,
incapaci e inutili
servi.
Franca e Patrick
Laicato Saveriano
Ottobre 2018
– 12 –
Salerno
Serata speciale al sxpub
Quando la birra può far bene al cuore e l’outfit
giusto prevede solo un sorriso e tanta
generosità!
Anche quest’anno , il primo settembre, come
consolidata consuetudine da ben 4 anni, si è
svolto il “Summer Xaverian PUB”.
L’iniziativa ha coinvolto tutte le famiglie laiche
saveriane che, con entusiasmo e gioia, hanno
contribuito alla riuscita dell’evento.
Un ringraziamento speciale va, soprattutto, a
chi si è dedicato alla preparazione delle
pietanze, al servizio ai tavoli
e in particolare agli
intrattenitori che hanno reso
speciale la serata con musica
e attività ludiche .
Inutile dire che
numerosissimi sono stati gli
ospiti che, con la loro
presenza e generosità, hanno
ancora una volta rafforzato il
principio secondo il quale,
anche al di fuori delle
discoteche e dei luoghi di
sballo, è possibile trascorrere
una serata piacevole e
speciale, unendo buon cibo,
ottima musica e solidarietà.
Tutto il ricavato è stato
interamente devoluto al
progetto Accoglienza dei
Senza Fissa Dimora che si
svolge all’interno della stessa casa saveriana
di Salerno e che si pone l’obiettivo di offrire,
grazie all’aiuto di volontari, un tetto, un pasto
caldo e un letto ai più bisognosi, per sei mesi
ogni anno, dal lunedì alla domenica.
I fondi permetteranno la pulizia, la
preparazione dei locali adibiti all’accoglienza,
l’acquisto di biancheria (solo qualora la
Provvidenza dovesse venir meno), la
copertura delle spese di acqua, energia
elettrica e riscaldamento .
E’ necessario assicurare sempre un luogo
dignitoso e sicuro in cui rifugiarsi e dove
imparare a vivere , a condividere esperienze e
spazi, e dove imparare a rispettare, oltre le
regole anche , e soprattutto, gli altri.
È stato davvero emozionante vedere
tantissime persone, senza limiti di età
impegnarsi al massimo per rendere “speciale”
l’evento che ha soprattutto lo scopo di rendere
efficace il messaggio saveriano del “fare del
mondo una sola famiglia”.
Condividere, divertirsi diffondendo l’idea di
comunità e umana solidarietà è il modo
migliore per aiutare il prossimo a dare un po’
di speranza a coloro che sono stati meno
fortunati di noi.
Abbiamo mangiato, cantato, ci siamo divertiti ,
voci e corpi si sono uniti in un unico respiro.
Laicato Saveriano
Ottobre 2018
– 13 –
Le barriere alzate dalla diffidenza e dal
pregiudizio, sono miracolosamente cadute.
Non importa da dove veniamo, quali sono le
nostre origini e i nostri vissuti, quello che
realmente conta è camminare insieme verso
un mondo migliore.
“Noi non siamo che una piccola matita nelle
mani di Dio, che sta scrivendo e inviando una
lettera d’amore
al mondo” (Madre Teresa di Calcutta)
Grazia Catalano
Summer Xaverian Pub: esperienza di servizio
l giorno 1° settembre si può dire che, per i
salernitani, sia L’inizio della fine dell’estate.
L’estate come si sa termina il 21 settembre
che però per Salerno è il giorno di San Matteo
Patrono della città. Un giorno di festa con
manifestazioni popolari religiose (un’affollata
processione che richiama anche persone dalla
provincia) e civili. Sono i giorni in cui molti
hanno terminato le ferie, i professori si
preparano per l’inizio dell’anno scolastico
mentre gli studenti cercano gli ultimi giorni di
mare da passare con gli amici.
Proprio per questo giorno, per il terzo anno
consecutivo, si è voluto organizzare il
“SUMMER XAVERIAN PUB” un momento per
rincontrare gli amici degustando un panino e
una bibita, un modo anche per finanziare il
Progetto di accoglienza invernale dei senza
fissa dimora presso i Missionari saveriani
perché come sottolineava l’invito” Lo stile
Saveriano non è quello dell’essere “forti con i
deboli”, ma quello dell’accoglienza fraterna
verso tutti, soprattutto con chi è nel disagio o
nella disperazione, escluso dalla società.”
Alla fine di luglio si sono fatti i primi incontri
per decidere sul da farsi. Il 14 agosto un
gruppo “WhatsApp” di 25 persone iniziava la
serie dei messaggi organizzativi: bisogna
pensare ai barbecue (chi li presta) a trovare
tavoli e sedie adatte, quali tipi di panini,
scoprire se abbiamo forni a disposizione,
provvedere alle spese (cibo, carboni, bibite
etc.) preparare il servizio ai tavoli, diffondere
con volantini e social l’evento, preparare i
menu, creare il sistema cassa-ordini … e poi
preparare i contorni, installare le luci,
organizzare il punto bibite con ghiaccio e
l’apparecchiatura per spillare le birre … e
ancora molto altro.
Poi quest’anno si è tenuto conto di varie diete:
per chi non mangia maiale e per chi è
Laicato Saveriano
Ottobre 2018
– 14 –
vegetariano; si è creata perfino una
postazione Gluten free.
Ed ecco i numeri dell’organizzazione: 10
giovanissimi camerieri, 2 addette alle pulizie e
ai rifiuti, 2 squadre da 4 persone per la
farcitura dei panini, 6 uomini mangiafuoco
addetti ai barbecue, 3 addette alla cucina, 3
dame di pasticceria,1 addetta alla cassa, 1 al
banco prodotti equo-solidali, 2 all’angolo
bevande, 1 speaker di propaganda e spero di
non dimenticare altri.
La serata è andata bene hanno partecipato
almeno 300 persone sono state distribuite
oltre 110 porzioni di dolci e…sono riusciti a far
lavorare perfino me (imbustavo i panini).
Purtroppo anche questa volta il tempo non è
stato clemente e un acquazzone ha costretto a
far riparare gli ospiti all’interno e, soprattutto,
a non permettere di fare andare avanti per
molto i barbecue.
Gli amici che erano abituati a “venire sul tardi”
hanno rinunciato. Comunque il clima è stato
gioioso e buono anche l’incasso.
Claudio Condorelli
Sxpub pensieri di ringraziamento e condivisione
Carissimi sostenitori del SXPub, il tempo
metereologico non lo possiamo governare, ma
il nostro si; dipende esclusivamente dalla
nostra volontà! É stato bello vedere tutti noi
scegliere di dedicare il nostro tempo allo stare
insieme, al pensare agli altri, al fare del
mondo UNA SOLA FAMIGLIA in Cristo, come
invitava tutti San Guido Maria Conforti,
fondatore dei Saveriani, nonché ad incontrare
tanti amici come VOI che hanno scelto di
passare una serata con noi. Grazie e alla
prossima esperienza.
LO STAFF SAVERIANO
Avere un’altra “casa” con una famiglia
allargata e colorata è un dono che condivido
con gioia. Grazie allo Staff Saveriano e agli
altri amici. Maltempo a parte, è stata una bella
serata in amicizia e poi, quel panino, di cui
abbiamo fatto il bis, era veramente buono!!!
LUCIA
È stato un bel momento per noi, peccato solo
per il brutto temporale improvviso. Con voi noi
abbiamo così festeggiato il nostro anniversario
di matrimonio!
ANNAMARIA ed ENRICO
Grazie a tutti per la bellissima accoglienza!
MONICA e PAOLA
Laicato Saveriano
Ottobre 2018
– 15 –
Notizie dal consiglio
Sintesi Consiglio dei laici
22 – 23 settembre 2018 – Desio
I laici
saveriani, per
mezzo di un
loro
rappresentante,
sono stati
invitati a
partecipare
all’interno del
nascente
Centro Studi
Europa che si
incontrerà a
Roma dal 1 a 3
ottobre.
Si decide di
modificare la
data della
convivenza
invernale, dal
mese di
dicembre a
gennaio, dal 3 sera al 6 mattina 2019, presso
la Casa dei Padri Saveriani a San Pietro in
Vincoli (Ravenna).
Il 12 ottobre 2018 si celebra la prima
giornata dei missionari martiri saveriani. I
consiglieri hanno ricevuto il materiale on line
preparato dai padri saveriani per questa
ricorrenza e lo utilizzeranno, se possibile, in
occasione dell’incontro formativo di ottobre
oppure partecipando alle celebrazioni che si
svolgeranno nelle case saveriane di
riferimento.
Bisogna sollecitare i laici alla partecipazione
della settimana culturale che si svolgerà dal
21 al 24 febbraio 2019 a Tavernerio (Como).
Il progetto Nyota continua: gli assistiti sono
150 ma potrebbero diventare 200. Per il
prossimo anno i farmaci necessari sono già
stai acquistati ma, per educare i fruitori del
progetto, si è deciso di chiedere loro un
contributo, anche simbolico, per l’accesso alle
cure. Il progetto andrà ricalibrato circa il
numero e come modalità, si conferma
l’attenzione per i più bisognosi.
A Tavernerio, dal 1 al 4 novembre 2018, si
svolgerà il prossimo incontro AMEV e Ad
Gentes; si richiede la presenza di almeno un
laico per ogni gruppo oltre i membri laici della
commissione; i consiglieri devono insistere
affinché ogni gruppo invii un suo
rappresentante.
Nel mese di ottobre, a Parma, sarà allestita
la mostra “ i volti e le storie”. Padre Filippo
Rondi coordina i lavori e i laici di Parma hanno
dato la loro disponibilità a collaborare.
Anche a Vicenza sarà inviato parte del
materiale dell’ultima mostra, in particolare la
sezione dedicata a padre Rigon. Quest’anno si
allestirà, a Salerno, una mostra sui presepi
come elemento interculturale, segno di
accoglienza, di fede, di umanità.
Il prossimo consiglio si svolgerà l’1 e 2
dicembre presso la casa saveriana di Ancona.
I Consiglieri
Laicato Saveriano
Ottobre 2018
– 16 –
ASPETTIAMO LE VOSTRE NOTIZIE E LE VOSTRE FOTO
Scrivete a: Alessandro Andreoli <caiman99@libero.it>
Elena <elenarmento@libero.it>
Laura Baioni < laurabai4@virgilio.it>
Bacheca
Auguri entusiasti per i nuovi “direttori”: Simone è
stato nominato direttore della Caritas Diocesana
della Diocesi di Ancona e Alessandro ed Alessandra
direttori del Centro Missionario Diocesano
sempre della Diocesi di Ancona.
Auguri ai nonni Luciano e Rosina per il battesimo del nipotino Paride; a Luciano anche un augurio
speciale ed affettuoso perchè torni al più presto in forma, dopo l’intervento ortopedico a cui si è
sottoposto presso l’ospedale di Potenza il giorno 11 c.m.
Ricordiamo che dal 21 al 24 febbraio a Tavernerio (CO) si svolgerá la dodicesima settimana
culturale dei Missionari Saveriani dal titolo: “MISSIONE E COMUNICAZIONE – La missione
nell’attuale contesto comunicativo”. Siamo tutti invitati a partecipare!
Associazione “Laici Saveriani Ad Gentes”
Organizzazione non lucrativa di utilità sociale – ONLUS
Via Fra Acquaviva, 4 – 84135 Salerno – C.F. 95073720658
Per offerte e contributi:
C/C bancario intestato a: Associazione Laici Saveriani Ad Gentes – Onlus
IBAN: IT 59 L050 1803 4000 0000 0511 600 presso Banca Popolare Etica
C/C postale n. 12182317 intestato a Banca Popolare Etica
Causale: contributo su C/C 511600/J a favore di Associazione Laici Saveriani Ad Gentes – Onlus