Convivenza invernale del Laicato Saveriano .San pietro in Vincoli 27/28 dicembre 2019 (una cronaca)

Di ritorno dal viaggio per la “convivenza invernale” del Laicato Saveriano ho sentito l’impulso di scrivere subitoquesta breve cronaca delle giornate per gli amici che non sono riusciti a venire. Mi scuso quindi per eventuali imprecisioni e errori riservandomi di approfondire quanto scritto

In due giornate intense, il 27 e 28 dicembre 2019 ,ci siamo incontrati , nella convivenza invernale, poco più di una ventina di persone provenienti dai gruppi del laicato saveriano di Salerno, Ancona, Parma e Desio presso la casa di “San Pietro in Vincoli” (RV) dei Padri Saveriani

La mattina del 27si è aperta con una meditazione e preghiera a partire da brani della recente lettera di Papa Francesco “admirabile signum” che ricorda nel presepio di Greccio la manifestazione della tenerezza di Dio.

Padre Fabio d’Agostino, Saveriano già missionario in Mozambico, ci ha accompagnato in una riflessione sullo Spirito e La Parola nell’antropologia biblica. Se lo Spirito è simbolo della vita e ispiratore dei profeti è la Parola che chiarisce e definisce l’esperienza spirituale. Così nel racconto della creazione è Lo Spirito che aleggia ma è la Parola che crea. Una riflessione approfondita a partire da Bibbia che ci invitava ad interpretare la Parola nello Spirito che la ha ispirata nella storia. Padre Fabio ci ha invitato quindi a leggere nella meditazione personale e di gruppo gli avvenimenti legati alla “annunciazione” e alla “pentecoste” seguendo questo schema profetico.

Al momento del pranzo (e della cena) è sempre una gioia sentirsi accolti dai padri (spesso anziani) che fanno di tutto per metterci a nostro agio mostrando simpatia ed accoglienza.

Nel pomeriggio abbiamo partecipato ad un’esperienza di “assemblea di sensibilità”. Si è trattato di leggere alcune esperienze particolari che però ben esprimono piste che il laicato sta battendo e che preparano riflessioni comuni. Chi ha raccontato/testimoniato è partito da uno schema comune, dove oltre al racconto, si doveva sottolineare il ruolo del Laicato, Il modo con cui ci si sentiva coinvolti nella Missione e il riferimento al carisma saveriano. E così si è svolto il racconto dell’esperienza della Fraternità di Parma, quella dell’accoglienza notturna invernale dei senza fissa dimora nella casa saveriana di Salerno, il viaggio estivo della famiglia Chiappari (genitori e figli) presso le Missioni del Congo, l’esperienza della Festa dei popoli di Salerno.

Queste storie, che sembravano state già raccontate (ma nonostante tutto erano conosciute solo parzialmente), hanno acquistato un nuovo significato all’interno di un’”assemblea di sensibilità” sia perché hanno chiarito alcuni avvenimenti, ma soprattutto perché sono stati inseriti in un percorso più generale del cammino del Laicato saveriano.

La sera, dopo cena, abbiamo condiviso con padre Fabio foto e ricordi della sua esperienza in Mozambico.

Il giorno 28 abbiamo iniziato la mattinata con una preghiera davanti al presepe (del Bangladesh). È stato un momento “forte “perché ciascuno di noi è stato invitato ad affidare un conoscente, un amico, un “piccolo” in difficoltà, persone che nella nostra vita ci hanno fatto scorgere il Dio incarnato tramite la loro semplicità e povertà in Spirito e mezzi.

La mattinata è poi proseguito con un altro intervento di Padre Fabio che ci ha accompagnato alla lettura di un percorso della Chiesa che da una lettura di sé stessa come società perfetta passa attraverso l’ammissione della sua imperfezione ad un dialogo aperto proficuo con il mondo.  Dal catechismo di Pio X del 1910 passando attraverso il codice di diritto canonico de 1917 fino ad arrivare al Concilio Vaticano II e a Papa Francesco. Se con l’emanazione del codice di diritto canonico si accentravano le competenze di ordine giuridico (e morale) facendo perdere ogni peso al discernimento della chiesa locale, si arriva oggi, attraverso un percorso, ad un concetto per cui l’autorità della Chiesa mai può essere “senza l’altro”, senza il popolo senza la collegialità.  In questo percorso il dialogo è un impulso interiore di carità e non solo una necessità storica.

Nell’assemblea pomeridiana si sono affrontati temi “organizzativi” del Laicato In particolare ci è stato illustrato il modo con cui Il Consiglio del Laicato si è organizzato. Si sono costituiti “ambiti di sensibilità” coordinati da singoli consiglieri:

  • Formazione: referente Marianna
  • Comunicazione: referente Matteo coadiuvato da Manuela per “Agenda”
  • Partenze in missione: referente Fabrizio
  • Economia e fundraising: referente Vittorio coadiuvato da Franco Lupo
  • Missione in Italia ad gentes . referenti Antonio e Vittorio nelle commissioni insieme a Stefano
  • AMEV : referenti Serena ed Antonio coadiuvate da Roberta come delegata del Consiglio
  • Vocazione: referente Serena

 

Le comunicazioni da e verso il consiglio avverranno attraverso la mail laicatosaveriano@gmail.com.

 

Nell’assemblea si è stabilito il luogo e i tempi della Convivenza estiva, e le proposte sugli “esercizi Spirituali” che vedranno quest’anno anche il coinvolgimento dei gruppi locali.

Si è parlato dei nostri progetti in Bangladesh, delle disponibilità, dei viaggi e delle preparazioni alla missione.

Si è parlato sull’organizzazione dell’artigianato

Infine l’assemblea ha approvato il primo schema per il fondo FORmazione MISSIONario.

 

Dopo l’assemblea si è celebrata la messa comunitaria. In questa occasione Alberto, Serena, Cristina e Milly hanno manifestato la loro “appartenenza” al Laicato Saveriano.

 

Dopo cena e prima dei saluti abbiamo ascoltato una testimonianza di Cristina che ha vissuto 8 anni in Missione saveriana in Bangladesh

Claudio Condorelli

 

 

 

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