Laici saveriani in Indonesia

 

 

Tratto dall’articolo di P. Eugenio Pulcini su “missionari Saveriani” dicembre 2021:

Pur con qualche inevitabile inconveniente dovuto al Covid-19, ho potuto trascorrere l’inizio del 2021 in Indonesia, visitando le comunità saveriane, incontrando tutti i confratelli e apprezzando il loro impegno missionario.(…)

L’ideologia ufficiale indonesiana-ha al centro l’ideale/valore di uguaglianza, anche delle espressioni religiose ammesse per legge e con una Costituzione che le tutela. Il motto nazionale, Unità nella diversità, esprime la volontà di garanzia per le minoranze e il sostegno alla convivenza e al dialogo. Tuttavia, vari fattori continuano a incentivare tensioni e violenze tra la comunità musulmana e quella cristiana(…)

 

Arrivando a Padang nei primi anni ’50, i saveriani hanno accettato sfide che, considerate con gli occhi odierni, potrebbero addirittura sembrare temerarie. Soprattutto nella diocesi di Padang , chiese fondate, comunità e strutture, sono tutt’oggi di enorme valore missionario e – insieme alle altre opere di tipo sociale – esprimono un’attenzione non comune. I vescovi indonesiani che incontriamo nelle nostre visite regolarmente ce lo ricordano.

 

Le priorità iniziali, fondazione e realizzazione della Chiesa, si sono allargate ad altre, come l’animazione vocazionale e la formazione. In tutte le comunità visitate ho potuto incontrare gruppi di laici con i quali condividiamo il carisma e la spiritualità saveriana. In Indonesia, il laicato saveriano è chiamato PAX.

 

È un settore che si sta cercando di sviluppare con coraggio e buona volontà. Molti di questi laici sono interessati a diventare parte della Famiglia carismatica saveriana, collaborando alla missione dei saveriani. Impegnati nel campo dell’aiuto ai poveri e nel dialogo interreligioso, essi desiderano vivere la loro vocazione cristiana in modo saveriano; una vocazione alla buona fratellanza universale, essendo chiamati a diventare prossimo degli altri (cfr. Fratelli Tutti 81) e scoprendo in loro, in particolare in chi soffre, la presenza di Dio.

E questa, anche in Indonesia, è la Buona Notizia che i saveriani, dopo 70 anni, continuano a portare avanti

 

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