Assemblea Ad Gentes e AMeV,
1-4 novembre 2018 a Tavernerio
L’animazione misionaria va “pensata” e spesso anche “ripensata”, per questo periodicamente alcuni di noi si incontrano per riflettere, analizzare ed elaborare… a noi tocca far buon uso di tutto questo lavoro.
Si è svolto a Tevernerio, in forma congiunta, un momento assembleare molto interessante tra le commissioni Ad Gentes e AMeV, che ha offerto molti spunti per essere oggi, significativa presenza nella società italiana che vive non poche criticità. Tre giorni di lavori per definire, insieme con i Laici Saveriani, le Sorelle Saveriene e i membri del loro laicato, un Progetto Nazionale per essere segno di accoglienza in luoghi di presenza.
Le giornate sono state scandite da relatori che hanno piacevolmente provocato l’assemblea, descrivendoci anche esperienze di accoglienza in cui sono personalmente impegnati nei loro territori di provenienza.
Roberto D’Alessio, figura autorevole del mondo cooperativo della Brianza, ci ha invitato a riflettere sulle modalità in cui il mondo missionario può entrare in sinergia coi presidi di accoglienza presenti sul territorio.
A noi Missionari Saveriani, che conosciamo la terra di provenienza di tanti migranti, Roberto invita ad essere ponti per favorire lo sviluppo di quelle terre e mediare le situazioni che molte volte, in Italia, si generano intorno al fenomeno migratorio.
Il Prof. Maurilio Assenza – Direttore Caritas Diocesi di Noto e Responsabile della Chiesa di Modica – ci ha invitato a smuovere la pigrizia pastorale vigente, così come Papa Francesco ha indicato nel messaggio del mese missionario straordinario del 2019. Egli ha presentato i migranti come la visita di Dio all’occidente: sono indicatori della via di salvezza, “cattedra del futuro dell’umanità” da cui attingere per la nostra vita.
Maurilio ha descritto la realtà di Pozzallo, della Casa Don Puglisi e del Cantiere educativo “Crisci Ranni”. Ha invitato tutti i presenti a sperimentare l’accoglienza del mondo migrante che arriva a noi, con la ricchezza maturata negli anni di missione all’estero, durante i quali abbiamo acquisito la conoscenza della lingua e della cultura di un popolo che, in primis, ci ha accolto. Il Direttore ha sottolineato che ogni nostra azione deve essere priva della presunzione di cambiare il mondo, ma consapevole di poterlo orientare. Alla luce della sua esperienza di docente e di uomo di servizio nella realtà della Casa Don Puglisi, a suo dire, i giovani di questo tempo vanno maturando pezzi di vangelo, seppur non frequentano la messa domenicale, ma su di essi opera il dono dello Spirito Santo. Sono meno ecclesiastici, ma pur sempre da Regno di Dio.
Fr. Alberto Parise, comboniano, ha presentato le dinamiche pastorali da mettere in campo con i giovani. Ci invita a ripartire dalla missione perché il giovane che vive un’esperienza di missione ad extra prova sulla propria pelle quelle emozioni che sciolgono ogni secolarizzazione, aprendosi all’incontro con la fede, senza dar più ascolto a ciò che la sua società proclama, perché sa dentro di se, per esperienza diretta, cosa significa vivere un incontro autentico. Dinamica significativa del viaggio è sicuramente l’incontro con un modo diverso di vivere (anche la fede), sperimentando il primato della relazione, poiché dall’incontro col povero, sperimenterà sicuramente la condivisione del poco che si ha, apprezzando così che l’essere è più importante dell’avere. Inoltre, in missione, il giovane fa esperienza di una fede pubblica, vissuta nel concreto, in modalità comunitaria ed avvia così la decostruzione di ciò che allontana dalla fede e può scoprire modalità nuove per viverla, anche nell’apprezzamento dell’alterità. Sentiamo sempre più dire dalle Diocesi attente e sensibili: “dobbiamo fare qualcosa”, che si traduce in azioni pastorali in luoghi di accoglienza per i richiedenti asilo, da mettere in campo radunando più figure intorno al tavolo di lavoro
(Caritas diocesana, istituti religiosi, laici) per dar vita ad esperienze che possono cambiare la percezione che la comunità locale cristiana ha di certe presenze sul suo territorio.
Sintetizzando in breve, tutto il discorso, ecco i punti salienti da cui partire:
- Accettare ed assorbire il cambiamento della realtà;
- Noi missionari che siamo qui, dobbiamo avere una presenza diversa;
- La dimensione ad gentes è per tutti, il criterio geografico non vale più;
- Abbandoniamo la corrente del “Negazionismo” alla Missione da vivere qui in Europa;
- Rendere le comunità internazionali;
- Ripartiamo dalla missione;
- Evangelizzazione ed Animazione missionaria si sovrappongono, quale facce di una stessa medaglia;
- Incontrare i giovani secondo le loro modalità e in luoghi informali;
- Pastorale Giovanile Missionaria quale espressione di Chiesa in uscita.
Il nostro stile pastorale sia Testimonianza e coerenza di vita, di chi sa mettersi realmente in gioco, incarnando l’esempio di Cristo. Questo si traduce in accoglienza nei nostri spazi che sia incondizionata e che comunichi la fraternità che viviamo.
Tutta la ricchezza di questi contributi e i frutti dei dibatti di gruppo e della condivisione assembleare sono stati convogliati in questa proposta
Progetto Nazionale Ad Gentes / AmeV
- Diamo vita alla COMMISSIONE GIUSTIZIA e PACE
- ACCOGLIENZA CONCRETA
Ogni comunità deve porsi il problema dell’accoglienza , valutando il passo che può sostenere. Alcune comunità potrebbero offrire disponibilità per attivare progetti di accoglienza, altre potrebbero interagire anche con altri luoghi già preposti all’accoglienza da parte di altre realtà territoriali. Sarebbe significativo vivere i luoghi della “presenza” in cui la relazione non è da professionisti ma da cristiani.
- INSERIAMOCI NELLA CHIESA LOCALE
Cerchiamo di contaminare le azioni pastorali con contenuti missionari, con la mentalità che viene da altri modi di vivere la chiesa che il Missionario può testimoniare, favorendo arricchimento culturale
- PARROCCHIA MISSIONARIA
Lo sguardo sia sempre volto oltre il campanile, creando comunione sul territorio così come avviene in missione.
- MISSIONE AD EXTRA
Continuiamo a proporre ai giovani esperienze missionarie, strutturate su una progettualità condivisa tra chi parte e la comunità che accoglie, per vivere esperienze in stile di comunione ampliando gli orizzonti anche su tematiche di giustizia, pace, fede.
- SCUOLA
Luogo di incontro privilegiato con i giovani, ma anche di relazione con tanti altri ( famiglie e professori).
Si possono proporre, ai dirigenti scolastici degli istituti superiori, le mostre tematiche che abbiamo in dotazione e proporre agli insegnanti di religione un progetto interculturale ed interreligioso, ben chiaro e preciso. A relazione consolidata, può seguire la proposta a vivere un weekend nelle nostre strutture come momento formativo ed aggregativo.
La fase finale dell’incontro ha visto poi la verifica delle attività estive e l’elaborazione del calendario dell’ESTATE 2019, nel quale si rinnovano gli appuntamenti con la MISSIONE AD EXTRA in Albania e Congo, l’esperienza di relazione col centro di accoglienza dei giovani migranti in Siracusa. Intanto ci diamo appuntamento a Parma il 7 Dicembre/8 Dicembre 2018, per prendere parte all’Ordinazione diaconale.
Marta Chiaradonna