Angela ci racconta del cammino che con Carmine sta facendo ad Eboli in una rete di associazioni che si sta mobilitando per la pace ed i diritti delle donne.
Nella casa saveriana noi laici di Salerno ci siamo ritrovati il 12 marzo per il previsto incontro di formazione. Interpellati ancora dalla parabola del buon samaritano e invitati dal tema dell’incontro”La compassione e la cura” a fare spazio in noi al volto di qualcuno che nella nostra quotidianità forse attende di essere visto ed avvicinato, attende un gesto di compassione e di cura………. abbiamo poi condiviso riflessioni, suggestioni, domande, fatti…. E grazie anche alla sollecitazione del secondo capitolo della “Fratelli Tutti”, che ci porta fuori dal recinto e ci dice che nessuno può dirsi estraneo ad un altro anche se vive in un luogo lontano, vi parlerò del mio incontro con Fatima e Hafiza. In breve, sono due ragazze afgane che ho rivisto in quanto sono venute ad Eboli per una loro testimonianza un gruppo di studenti del liceo scientifico e che poi ho accompagnato alla stazione di Battipaglia dirette a Napoli dove vivono e studiano da un anno e mezzo. Sono sorelle, rifugiate politiche, che grazie a un corridoio umanitario sono state accolte a Napoli mentre un’altra sorella, inserita in un progetto diverso, vive a Bari. Le ho conosciute l’otto marzo ad Eboli quando nella sala consiliare del comune è stata organizzata una manifestazione in occasione della festa della donna dal coordinamento “Donna, Vita, Libertà “costituitosi ad Eboli nel mese di gennaio ad opera di singoli cittadini e rappresentanti di associazioni locali. Io e Carmine ne facciamo parte. Siamo in realtà un gruppo di amici accumunati dal valore della solidarietà, della pace, che di fronte alla malattia dell’indifferenza non si rassegna perciò, intanto, porta avanti una raccolta di firme per una petizione da inviare al Presidente della Repubblica e ha organizzato la manifestazione sopra citata a sostegno di donne, uomini, soprattutto giovani, che in tante città in Iran e in Afghanistan con coraggio e pacificamente contestano un regime che li opprime, che condanna a morte chi osa avere una ciocca di capelli che fuoriesce dal velo…… Non mi prolungo perché le notizie di quanto accade in questi paesi sono note, purtroppo non ai più. Quanto alle iniziative avviate ad Eboli, come segno di vicinanza a tanti, che non conosciamo ma che pure ci riguardano, non sono isolate e si sta cercando di fare rete con altri (comuni, associazioni, gruppi in Italia) anche grazie alla nostra pagina facebook ”Donna ,Vita, Libertà” (il motto che accompagna le proteste in Medio Oriente). Dai volti di Fatima e Hafiza, giovani e sorridenti, anche questa volta ho colto tanta determinazione e poi tanta tristezza soprattutto quando hanno raccontato del loro distacco dai genitori che non sono riusciti a partire con le loro figlie. E pensando al mare di volti che cercano consolazione e speranza, considero le firme sulla petizione da inviare al Presidente della Repubblica anche di noi laici a Salerno un gesto di attenzione nei loro confronti, che vale la pena riportare perché contagi… come le monete del buon samaritano.
Angela Marano