Convivenza invernale del laicato Saveriano

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Articolo scritto a quattro mani e due computer da Mirella e Nando

Ci è stato assegnato il compito di raccontare la convivenza invernale svolta nella casa dei padri saveriani di San Pietro in Vincoli dal 5 all’8 gennaio 2023, per ricordarla a chi l’ha vissuta e condividere con chi è stato impossibilitato a partecipare.

Pertanto scelgo alcune parole chiave, non in ordine alfabetico:

Viaggio: il gruppo di laici di Salerno, di cui faccio parte, ha dovuto fare il viaggio più lungo per raggiungere la meta (circa 7 ore), facilitato da una gradevole giornata soleggiata. Purtroppo solo in un breve tratto di strada abbiamo trovato tanta nebbia, per cui convinti che il clima non sarebbe migliorato, abbiamo pranzato “apprezzando” il fascino della nebbia. Ripartiti dopo pochi minuti abbiamo avuto una bella sorpresa: di nuovo sole e bel tempo; insomma un po’ di nebbia solo per noi. Ci siamo sentiti dei privilegiati…spero che qualcuno ci creda. Agli altri abbiamo lasciato viaggi normali e noiosi.

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Padri saveriani: come sempre i padri ci hanno accolto facendoci sentire di famiglia, ma sicuramente il momento più coinvolgente si è svolto nella prima serata comunitaria durante la quale hanno raccontato le esperienze di missione vissute in prima persona, permettendoci di viaggiare attraverso i ricordi condivisi, segno della passione con la quale hanno vissuto la missione ad gentes. Sono stati con noi Mons. Biguzzi, P. Ivano e P. Antonio: cari padri, grazie per aver condiviso con noi una parte importante della vostra esistenza.
Formazione: Due interventi formativi uno più interessante dell’altro.

Don Mauro Stabellini, che è rimasto due giorni con noi dimostrando una notevole capacità di inserimento nel gruppo anche nei momenti ricreativi, ci ha aiutato a ri- flettere sulla Lettera Enciclica “Fratelli tut- ti”, oggetto di formazione in questo anno pastorale. Riprendendo lo scritto di papa Francesco, ha evidenziato che l’architettura della pace si esplicita anche attraverso le varie istituzioni presenti nella società ma ha, pure, necessità di un ar- tigianato della pace che coinvolga tutti. Qualche riflessione di Don Mauro: Gesù cammina sulle acque nel buio, quindi nelbuio è presente Dio e noi possiamo come Lui camminare in una “situazione che fa acqua”.

Padre Matteo Rebecchi, in collegamento dalle Filippine, ci ha consentito di riflettere sulle religioni a servizio della fraternità del mondo. Ogni forma di dialogo tra le reli- gioni non può essere solo un percorso di conoscenza teorica, sebbene necessaria, ma chiede l’incontro con l’altro da acco- gliere per quello che è, senza pregiudizi o facili semplificazioni. Fecondo il confronto tra i presenti e i collegati online, sicura- mente frutto della stimolante relazione appena ascoltata: la distanza geografica tra il relatore e partecipanti si è di fatto annullata. Ricordiamo qualche stralcio del- la relazione che più ci ha colpiti: “senza verità trascendente ognuno difende i pro- pri interessi”; “se non pensiamo al dolore dell’altro, non c’è possibilità di disinnesca- re la violenza”

Svago e fraternità: venerdì 6 gennaio visita alla mostra fotografica “Civilization” a Forlì; in verità ho ben poco da raccontare perché non ho partecipato ma, al rientro, i partecipanti mi sono sembrati piuttosto stanchi ma soddisfatti; io (Nan- do) c’ero e mi è parsa ricca di suggestioni (anche se è stata spostata su richiesta del Consiglio Nazionale all’ultimo minuto da Bertinoro a Forlì,……. o non è andata così). Questa bella esperienza non è stata sufficiente a cancellare la delusione cocente del mattino quando tutti noi abbiamo tro- vato le calze vuote. Con piacere ricordia- mo la seconda e terza serata di conviveza. Il venerdì sera, come chiede la più consolidata tradizione natalizia, tombolata insieme. A gestire il tabellone Nino e Patrick che comunicavano i numeri estratti sia in bengalese che secondo la “smorfia napoletana”, riaffermando lo stile missionario dello scambio interculturale. Nuove regole del gioco inserite in diretta dai due conduttori per evitare che la tombola fosse vinta da un’unica persona; inoltre, ricchissimi premi (lecca- lecca, caramelle…) e tante, tante risate.

Il sabato sera libero: occasione preziosa per rimanere nel refettorio della casa sa- veriana e liberamente chiacchierare, scherzare, condividere i mesi trascorsi dalla convivenza estiva e fare un po’ di sano gossip. Insomma si respirava aria di famiglia.

Bisogna sottolineare che a creare in refet- torio un clima allegro, sicuramente hanno contribuito le brave cuoche della comunità di san Pietro in Vincoli che ci hanno cucinato gustosi pranzetti, offerti con la cor- dialità che le contraddistingue. Grazie anche a loro.

Assemblea: Abituati e forse anche un po’ rassegnati alle assemblee piuttosto stan- canti, con ore di discussione sui temi proposti, questa volta i consiglieri ci hanno stupito: per affrontare il primo punto all’odg è stata attivata una dinamica che ci ha permesso di dividerci in gruppetti itineranti e fluidi consentendo a tutti di esprimersi e ascoltarsi. Una trovata geniale eppure a vederli non sembrano! Così si è giunti alla definizione dei tre progetti (integrazione di adolescenti e donne del Bangladesh a Parma, condivisione del cibo e del giorno di festa della domenica ad Ancona, accompagnamento umano a carcerati soli e stranieri a Salerno) che saranno in parte finanziati dalla cassa del laicato e che in tre gruppi diversi permetteranno di vivere il nostro carisma sul territorio di appartenenza. Quindi c’è stata una breve esposizione dell’esperienza del Temporary Shop di Parma, che è stata un successo sotto molti punti di vista. Ci siamo poi fermati ad aggiornarci sulle prospettive della missione in Marocco, che è una realtà che ci stimola, incuriosisce ed interpella. L’assemblea, essenziale ma molto partecipata da tutti, ha raggiunto i suoi obiettivi, perché ben strutturata e coordinata dai nostri Consiglieri.

Concludiamo affermando (se qualcuno non è d’accordo ci vediamo fuori!) che ogni convivenza diventa per ciascun lai co l’occasione per rivitalizzarsi e rafforzar- si per riprendere con crescente impegno e entusiasmo la propria quotidianità missio naria.

Buon anno missionario a tutti.

Mirella e Nando Giannattasio

 

 

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