Per tutto il mese di maggio fino al 6 giugno, diverse associazioni e realtà del territorio hanno organizzato “PERCORSI di PACE”, una serie di appuntamenti per condividere, riflettere, partecipare attivamente contro la guerra, per una “PACE DISARMATA E DISARMANTE, UMILE E PERSEVERANTE”. Come promesso nello scorso numero, vi proponiamo un resoconto delle iniziative a cura di Giovanna Riboldi
La pace non è un fiore spontaneo dell’arida terra, ma è frutto di una trasformazione morale dell’umanità
– Paolo VI –
Sì, la pace richiede un lavoro, un duro lavoro. Mai come in questo tempo ce lo stiamo ricordando. Per questo il nostro gruppo ha voluto chiamarsi “Officine di pace”. Un’officina che costruisce, ripara, dà vita giorno dopo giorno a qualcosa, attraverso un lavoro umile ma continuo.
Quest’anno abbiamo proposto quattro momenti, con tipologie diverse proprio per coinvolgere le persone più varie. Ogni iniziativa è partita da un’associazione che ne ha poi coinvolte altre. Tutto è risultato in un’unica locandina, intitolata “Percorsi di pace”.
Abbiamo iniziato con una serata in una scuola. Promotrice la Scuola d’Italiano per Stranieri. “Integrazione: si può fare”: cinque persone di origini extraeuropee hanno raccontato l’esperienza positiva a cui l’immigrazione può dare seguito, se solo si vuol imparare ad amare il Paese in cui si arriva e se si incontrano persone di vera umanità.
Il giorno dopo si è svolta la tradizionale marcia della pace, organizzata da Desio Città Aperta: “Una famiglia, una comunità, un paese, un universo”. Una festa di colori, suoni, parole significative, con il coinvolgimento di studenti del liceo e di bambini delle elementari.
Il terzo momento, preparato dalla famiglia saveriana, ha visto la testimonianza di p. Alex Brai e di p. Pier Agostinis, l’uno missionario in Thailandia e l’altro in Congo. Toccanti le riflessioni che hanno offerto riguardo la situazione sociale dei loro Paesi e soprattutto l’impegno – ma anche le difficoltà – della comunità ecclesiale per farsi vicina agli ultimi.
Il percorso si è concluso con una veglia di preghiera per la pace (organizzata dalla famiglia saveriana, azione cattolica e comunione e liberazione) coincidente con la Pentecoste. Si è voluto mettere insieme l’esperienza liturgica dei cattolici di rito bizantino – grazie al coro di Russia Cristiana – e della nostra tradizione occidentale, aiutata da un coro parrocchiale. Brani poetici- spirituali e canti delle rispettive tradizioni hanno creato un momento di forte e serena meditazione, molto apprezzata da chi ha partecipato.
Siamo pronti a organizzarci per il
prossimo anno!
Giovanna Riboldi
équipe “Officine di pace”