Agenda 2017/2

 

 

Febbraio

2017

 

Le attività del Laicato Saveriano  Semi di Fede – Speranza – Carità

w w w . l a i c a t o s a v e r i a n o . i t

 

– 1 –

 

Le Parole del Padre

 

Ecco  come  San  Guido  Maria  Conforti  esortava  i  cristiani  della

sua  diocesi  ad  impegnarsi  per  costruire  nella  società  pace  e

concordia.

 

La  società  nostra  ha  bisogno  di  pace  e  noi  proclameremo  alto

che  solo  da  Cristo  principe  della    pace,  che  ha  riconciliata  la

terra col  cielo, l’uomo con Dio e che nell’Eucarestia di continuo

si offre all’Eterno sui nostri altari ostia pacifica di propiziazione,

potrà ottenere questo bene inestimabile, di cui va senza posa in

traccia, ma che non troverà mai lungi da lui.

La società nostra ha bisogno più che mai di amore scambievole.

Gli  uomini  più  non  si  amano  e  ad  onta  di  tanta  decantata

filantropia chi volesse definire  la  società odierna non avrebbe  che a

mutuare le parole dell’Apostolo, che definiva la società pagana gente

senza  affetto  –  sine  affectione.  Oggigiorno,  purtroppo,  nei  cuori

regna  l’odio  che  scinde,  che  provoca  le  reazioni,  che  moltiplica  i

partiti in continua lotta tra loro.

Or  bene,  l’Eucarestia  è  per  eccellenza  il  Sacramento  dell’amore,

giacchè  Cristo  in essa  ha  dato fondo a tutti  i tesori  della  sua  carità

infinita.  Dal  santo  tabernacolo,  dall’Ostia  Santa  egli  continua  a

ripetere  le  soavi  parole:  questo  è  il  mio  precetto  che  vi  abbiate  ad

amare  scambievolmente,  come  io  ho  amato  voi.  E  noi  faremo

risuonare  la  sublime  lezione  che  ha  cambiato  faccia  al  mondo.  E

come  potremo  non  amare  i  fratelli  dopo  di  esserci  accostati  alla

stessa mensa, dopo di esserci cibati dello stesso pane di vita, dopo di

esserci accostati agli ardori della stessa fiamma di carità?

IN QUESTO NUMERO

 

–  Notizie dal mondo

 

–  Vita di famiglia

ο  Parma

ο  Salerno

 

–  Per nutrire la riflessione

–  Bacheca

 

Laicato Saveriano

 

 

Febbraio 2017

 

 

 

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Notizie dal mondo

Brasile

Riportiamo la relazione di p.Diego in cui  racconta la sua attività per conto del Consiglio indigenista

missionario a fianco degli indios in Brasile

 

Carissimi/e del Laicato Saveriano, um abraço.

A nome di tutti i missionari e le missionarie del

Regionale  CIMI  Sud  voglio  esprimere

sentimenti  di  gratitudine  per  l’aiuto  offertoci

quest’anno.

L’appoggio  che  avete  dato  alle  nostre  attività

dimostra  che  anche  voi  siete  impegnati  per e

nella  “causa  indigena”.  Sarebbe  necessario

presentarvi  il  bilancio.  Le  spese  mensili

dell’equipe  Paranà  si  aggirano  sempre  sui

1.500,00/2.000,00  RS,  circa  400-500  €.  Ogni

mese la sede di Chapecò ha depositato 750,00

RS provenienti  dalla vostra collaborazione. Da

un  anno  il  Cimi  Sud  può  contare  col  vostro

generoso  contributo  che  ci  ha  permesso  di

mantenere,  in  modo  più  effettivo,  la  nostra

presenza  e  l’attuazione  nei  villaggi  indigeni

della Regione.

Credo  sia  utile fare una

lettura  congiunturale  della

situazione   brasiliana ed,  in

particolare, della  regione

Sud, in  modo  che si

possa comprendere  meglio

in che tipo di realtà si vive e

si opera.

Attualmente si sta

attraversando un periodo di

grandi incertezze.

I contesti socio-economici e

politici riflettono

realtà segnate da inquietudi

ni e paure.

Per  quanto  riguarda  la  “questione  indigena”,

l’attuale  governo  (golpista)  sta  sottoponendo

al  Parlamento  proposte  di  legge  ed

emendamenti  costituzionali  che  mirano  a

sopprimere  i  diritti acquisiti.  Ciò  determina un

clima  di  insicurezza  giuridica  che   preoccupa

molto  e  che  riflette  la  fragilità  delle istituzioni

che  dovrebbero tutelare e promuovere i  diritti

individuali e collettivi.

In questo scenario,  missionari  e  missionarie

svolgono   attività  pastorali che appoggiano  e

difendono la causa degli indios.

Va sottolineato che il nostro servizio pastorale

non  è  “volontaristico”.  Esso  viene  program-

mato  ed  articolato a  livello  regionale dalle

varie equipes,  a  loro  volta coordinate  con le

comunità  indigene.  La  programmazione

è il frutto  di  una  riflessione  interna  e  del

 

Laicato Saveriano

 

 

Febbraio 2017

 

 

 

– 3 –

 

dialogo  con  i  popoli  indigeni,  con  cui si

discutono,  decidono e  calendarizzano  i

luoghi ed  i  momenti  della formazione;  le

attività  e le azioni  necessarie ad affrontare

le problematiche relative alla “riconquista della

terra”; la  formulazione di  proposte  e

l’attivazione  di  forme  di  partecipazione  per

orientare le  politiche  pubbliche  negli

ambiti della  sanità, dell’ educazione, della

tutela e  preservazione ambientale.

Negli ultimi 516  anni della  storia brasiliana, le

ricchezze naturali, minerarie  e  culturali   dei

popoli  indigeni  sono state oggetto di

uno sfruttamento  devastante  e,  a  tutt’oggi,

inarrestabile,  promosso da oligarchie agrarie,

economiche  e  politiche risalenti all’epoca

coloniale. Questo processo di spogliazione, che

esclude  gli  interessi  collettivi  dei  popoli

indigeni,  provoca invasioni,  genocidi,  furto

delle  aree  tradizionalmente  occupate  dagli

indios, obbligandoli  a  sopravvivere ai  margini

estremi della società.

Da  sempre è  sotto  gli  occhi  di tutti   l’assurda

realtà brasiliana:  un  paese  ricco, ma con  una

significativa percentuale della popolazione che

vive  in  condizioni  miserabili  a  causa

dell’enorme  sperequazione nella distribuzione

della terra, delle risorse e del reddito.

Di questo processo storico, le principali vittime

sono state  e  restano  ancora  oggi i  popoli

indigeni, espulsi  dai  loro vasti territori  e

sistematicamente  eliminati.  L’invasione  delle

loro  aree  non  si  ferma;  esso é  promosso  da

gruppi  economici  interessati  alle  risorse

naturali  e  minerali che  vi  sono  presenti.

Il Governo  assiste inerte a questa barbarie,

ma spesso ne é  connivente,  promuovendo

scempi  ambientali,  sociali,  culturali,

demografici.  Per  ammissione  degli stessi

dati governativi,  l’80%  delle  aree  indigene

subisce  qualche  tipo  d’invasione,  con

conseguenze  disastrose che  arrivano  a

provocare il  genocidio di popoli  interi  (i

Guaraní nel Mato Grosso do Sul, gli Awá-Guajá

nel Maranhão…).

Nonostante  tutto,  gli  indios  resistono.  Oggi

lottano  per  riconquistare  un  “minimo  di

territorio  che  consenta  loro  il

necessario” alla dignità, alla

sopravvivenza fisica e  culturale.  Il  cammino

che  li condurrà a tale riconquista sarà lungo e

faticoso  perché molte  comunità sopravvivono

in  condizioni  precarie,  accampate ai  margini

delle  strade  statali,  quotidianamente  esposte

ai  pericoli  della  strada  (50  morti  all’anno),  al

calore ed al freddo insopportabili.

Gli  indios  sono  sistematicamente  oggetto  di

atti  di  razzismo,  criminalizzazione  e

discriminazione.

Essi  sono  costantemente  minacciati  di

morte, assassinati  (137  nel  2015)

ed abbandonati  al  loro  destino : 100  bambini

da  0  a  5  anni  morti  di  fame,  polmonite,

dissenteria… solo nello stato del Mato Grosso.

Azioni  costanti  promosse  dai  tre  poteri  dello

Stato violano i  diritti indigeni  riconosciuti

nella Costituzione  Federale  del  1988  (Articoli

231  e  232).  Attualmente vi  sono progetti  di

legge – come  il  Progetto  di  Emendamento

Costituzionale PEC 215,  PEC 038/99,  PL 1610

e  PLP  227-  in  discussione  parlamentare  che,

assieme  al  Decreto  303  giá approvato,

feriscono  la  dignitá  e  l’autonomia  dei  popoli

indigeni.  Gli  strumenti  usati  dagli  indios  per

combattere le costanti aggressioni, di cui sono

vittime, sono  la  mobilizzazione  regionale  e

nazionale,  i  corsi  di  formazione  per  leaders

indigeni,  l’informazione  e  l’attività  delle  loro

organizzazioni.

Le politiche pubbliche che riguardano la sanità

e  l’educazione  indigena  sono  inefficienti.

Peggiora tale quadro  la  tendenza  del

Governo a trasferire  doveri e

responsabilità pubbliche  all’iniziativa  privata.

La  magistratura,  a  sua  volta,  tende  ad

applicare  tesi  giuridiche  anti-

indigene, notoriamente incostituzionali.

Appoggiati dai  Missionari  e  dalle  Missionarie

del  Cimi  Sud,  i  popoli  indigeni   Guaraní,

 

Laicato Saveriano

 

 

Febbraio 2017

 

 

 

– 4 –

 

Kaingang,  Xocleng,  Xetá,  Terena  (80

mila persone circa)sopravvivono in  spazi

ridotti,  insufficienti   alla  loro  sopravvivenza

ed al  loro auto-sostentamento.  Molti lo

fanno attraverso lavori  saltuari,  vendendo

artigianato  lungo  le strade  principali o  nei

centri  abitati.  Numerose famiglie  si

trasferiscono  nelle  città dove  praticano

l‘accattonaggio e mendicano un aiuto.

I  processi  amministrativi  che  regolarizzano  le

loro  terre  sono  bloccati  da  anni.  Le  comunità

indigene  vivono  fuori  dalle  loro  aree

tradizionali poiché  quasi  tutte sono  invase

ed occupate. Le poche aree regolarizzate sono

state prese di mira da progetti che prevedono

l’istallazione di centrali idroelettriche, gasdotti,

autostrade  ed insediamenti  per  l’ ecoturismo

di elite.

Di  fronte  a  questa  realtà  (tragica)  indigena

che esige appoggio e solidarietà, e mirando al

rafforzamento delle lotte dei Popoli Indigeni in

cammino  verso  la  conquista  e  la  garanzia  dei

loro diritti, ci dirigiamo nuovamente al Laicato

Saveriano sollecitando il

rinnovo della collaborazione che ci permetterà

di continuare a svolgere attività pastorali nello

stato del Paraná.

 

Ancora  una  volta  assumiamo  l’impegno  di

amministrare  coscienziosamente  quanto

ricevuto da Voi.

E, ancora una volta, vogliamo ringraziarvi per

il vostro appoggio generoso che ci consente di

seguire il cammino.

“Dite al mio popolo che avanzi”. Avanzeremo!

 

Per il CIMI-Sud

  1. Diego Pellizzari

 

Laicato Saveriano

 

 

Febbraio 2017

 

 

 

– 5 –

 

 

Vita di famiglia

Parma

E’ sempre bello ed interessante avere notizie dalla Fraternità di Parma, Giovanna ha trovato un po’

di tempo ed ecco qualche riga per noi.

 

Fa  ancora  tanto  freddo  a  Parma,  ma  i  cieli  di

questi giorni sono bellissimi, luminosi e sereni.

Per noi gente della pianura padana abituata a

tanta  nebbia  e  tanta  umidità  è  davvero  un

inverno strano.

Stiamo  tutti  bene,  occupati  negli  impegni  di

ogni giorno e dopo aver passato, praticamente

tutti, delle belle influenze con bronchiti varie e

nausee,  abbiamo  ripreso  a  pieno  ritmo  le

nostre attività consuete.

Al mattino la sala comune si riempie delle voci

di  Chiara,  Francesca,  Silvana,  Raffaella,

Margherita  che  fra  un  lavoretto  e  l’altro  si

raccontano le loro storie, si commentano i fatti

del giorno, in questo periodo le riflessioni non

mancano,  con  tutto  quello  che  è  successo  in

Abruzzo.

Francesco e Lorenzo, i nostri piccoli gemellini,

ogni  mattino  sono  con  noi  e  sono  diventati  i

piccoli cuccioli di tutti, c’è chi li fa giocare, chi

gli  da  la  pappa,  chi  li  cambia  e  loro  felici  si

fanno coccolare!!

Francesca  da  qualche  mese  lavora  finalmente

a  Parma  e  per  lei  che  ogni  mattina  era

abituata  a  prendere  la  macchina  e  fare

parecchi chilometri, adesso andare al lavoro in

bicicletta,  nonostante  il  freddo,  è  davvero

piacevole.

Abty,  l’11  marzo,  partirà  per  andare  a  vivere

per sei mesi a Londra, se da un lato sarà per

lei  motivo  di  fare  una  nuova  esperienza  e  di

imparare  meglio  l’inglese,  dall’altro  a  tutti  noi

dispiace  non  continuare  ad  averla  vicina.  La

sua  presenza  in  casa  di  donna  musulmana  ci

ha  insegnato  quanto  può  essere  arricchente

per la nostra fede.

Susy  sta  attendendo  il  rinnovo  del  suo

contratto  di  lavoro  e  intanto  si  gode  qualche

giorno di riposo.

Anche  i  nostri  “ospiti”  stanno  tutti  bene,  loro

sono  la  presenza  più  bella  fra  di  noi,  ci

insegnano  ogni  giorno  di  quanto  sia,  a  volte,

faticoso  non  avere  una  casa,  un  lavoro,  una

famiglia  dove  ti  senti  sicuro  e  dove  puoi

pensare al futuro in modo sereno.

Noi  cerchiamo  tutti  insieme  di  condividere

questa  loro  fatica  che  aiuta  anche  tutti  noi  a

volerci  bene,  buon  cammino  a  tutti  e  un

grande abbraccio!

 

Giovanna

 

 

Laicato Saveriano

 

 

Febbraio 2017

 

 

 

– 6 –

 

Salerno

 

Riflessioni Bibliche nelle famiglie dei Laici Saveriani di Salerno

Ormai il cammino del gruppo di Salerno ha preso il suo ritmo ed accadono cose che val la pena

raccontare; per questo vi proponiamo due articoli: il primo sugli incontri di Riflessione Biblica nelle

famiglie ed il secondo sull’incontro formativo del mese di febbraio.

 

Da anni il ritrovarsi nelle nostre case una volta

al  mese  per  confrontarci  con  la  Parola  è  un

elemento  portante  non  solo  del  cammino

formativo  del  gruppo,  ma  anche  della

relazione interpersonale.

Sono  occasioni  importanti  per  raccontarsi  ed

ascoltarsi, perchè la riflessione personale sulla

Parola  con  cui  ci  si  incontra,  non  può  non

prendere  le  mosse  dal  vissuto  di  ciascuno,

dalle sue urgenze, dalle sue inquietudini, dalle

sue gioie e……

Quest’anno ci confronteremo con 6 passi della

Sacra Scrittura (uno per ciascuno dei primi sei

mesi  dell’anno),  che  io  ed  Elena  abbiamo

scelto  a  partire  dal  progetto  pastorale

diocesano triennnale.

Ignorare  questo  cammino  della  nostra  chiesa

diocesana  non  ci  sembrava  per  niente

opportuno.

Le  Riflessioni  bibliche  degli  ultimi  due  mesi

dello  scorso  anno,  invece,  erano  a  tema

……libero.

La diocesi di Salerno per tre anni svilupperà il

suo  cammino  spirituale  e  pastorale  intorno  a

tre  verbi:  Accogliere,  Accompagnare  e

Guarire.

Questi  verbi  sono  da  cogliere  nella  loro

interdipendenza  e  da  valorizzare  in  tutti  e  tre

gli  anni  senza  nessuna  successione  logica  o

temporale.

Accogliere:  una  Chiesa  capace  di  includere

tutti  per  integrarli  in  un  cammino  di  crescita

progressiva;

Accompagnare:  una  Chiesa  attenta  all’uomo

per  camminare  insieme  guidati  da  Cristo

Maestro e Medico;

Guarire: una Chiesa che, attraverso il primato

della  Misericordia,  guarisce  la  persona,  la

famiglia,  la  comunità.

In  Gennaio  a  casa  di  Nino  ed  Annapaola,

abbiamo  iniziato  con  il  primo  brano  sul  verbo

accogliere e ci siamo confrontati con la vicenda

di Abramo che alle querce di Mamre accoglie gli

emissari di Dio (Gen Cap 18, 1–14).

Sempre  sull’accoglienza  tra  qualche  giorno  a

casa  nostra  ci  incontreremo  con  la  Parola

riportata da Luca (cap. 14, 12 – 24), che narra

dell’invito al banchetto.

Ci  aiuterà  a  comprendere  il  senso  vero

dell’accompagnamento per noi credenti, prima

il brano  di Filippo e l’etiope (cap. 8 degli Atti)

e  poi  quello  dei  discepoli  di  Emmaus  (Luca

cap. 24).

Infine Guarire, sia rivolto a noi stessi che agli

altri;  abbiamo  scelto  il  brano  della  guarigione

del  paralitico  (Mt    cap.  9)  e  quella  del  re

Ezechia (Isaia cap.38).

Insomma  abbiamo  apparecchiato  una  ricca

tavola della Parola per i prossimi mesi, a cui fa

seguito  di  solito,  ogni  volta,    un’altrettanto

ricca tavola imbandita delle bontà che ognuno

ha  preparato,  perchè  le  famiglie  quando  si

riuniscono…..  mangiano  insieme  e  trovano  le

ragioni  per  sorridere,  ridere  e  vivere

l’esperienza della gioia.

 

Laicato Saveriano

 

 

Febbraio 2017

 

 

 

– 7 –

 

Yousef

Siamo  giunti  all’epilogo  giudiziario  di  una  vicenda  molto  dolorosa  che  ha  coinvolto  tutti  noi,

soprattutto chi giorno dopo giorno, anzi notte dopo notte accoglie i nostri amici senza fissa dimora.

Claudio propone una sua riflessione che ascoltiamo..con il cuore.

 

Lo  hanno  condannato  dandogli  trenta  anni  di

galera  (per  il  rito  abbreviato)  ,  proprio  come

un  assassino  seriale,  un  mafioso  non  pentito,

un  terrorista:  Yousef,  marocchino,  secondo  le

forze  dell‘ordine  ha  ucciso  con  una  bottiglia

rotta  il  connazionale  Elman  .Erano  stati

entrambi  ospiti  del  nostro  centro  di

accoglienza notturna per senza dimora presso

l’istituto    Saveriano  di  Salerno.  Entrambi

venuti  dal  loro  paese,  sperando  in  una  vita

migliore,  entrambi  finiti  senza  lavoro,  senza

speranze  sulla  strada  e  senza  dimora.

Entrambi  non  mangiavano  carne  di  maiale

ossequiosi delle norme religiose, entrambi non

rispettavano le norme sull’uso degli alcolici.

Gli  alcolici  che  vengono  tanto  reclamizzati  ,

che  riempiono  le  feste  dei  figli  di  papà  e  le

notti  della  movida,  ma  che  distruggono  il

fegato e la vita di tanta gente.

E  così  in  un  afoso  giorno  di  agosto,  per  futili

motivi,  sempre secondo le  ricostruzione delle

forze dell’ordine, nell’annebbiamento dell’alcol,

si  sarebbe  verificato  l’omicidio.  I  motivi  degli

scontri  tra  senza  dimora  sono  sempre  futili:

essi  non  hanno  eredità  da  spartire,  né  soldi

nascosti,  amori  complicati..  :  sono  solo  dei

poveri  Cristi  (almeno  per  me  che  sono

cristiano).  E  così  capita  che  due  invisibili  si

scontrino  per  una  canzone  da  ascoltare  sul

telefonino.  Si  scatena  la  violenza  senza

premeditazione  e oltre l’intenzione.

Sono sicuro che Elman  ha perdonato  Yousef.

Ma  come  faccio  a  fare  un’affermazione  così

retorica e per qualcuno anche grave ?

Qualche  settimana  fa,  sono  dovuto  andare

un’ora prima al centro di accoglienza notturna

perché  era  avvenuto  un  fatto  grave:  due  dei

nostri ospiti  erano stati fermati dai carabinieri

perché  si  erano    picchiati.  Li  ho  trovati  in

silenzio  che  mi  attendevano  nella  sala

d’aspetto  dell’Istituto.  Erano  malconci,  con gli

occhi gonfi per le percosse e i maglioni sporchi

di  sangue.  Gli  ho  dato    un  ricambio  e  li  ho

invitati  a  farsi  una  doccia.  Dopo  un  po’  ho

visto  una  scena  che  mi  ha  molto colpito:  uno

dei  due  offriva  all’altro  più  malconcio  la

bottiglia d’acqua (li ho fotografati di nascosto).

Questo  è  qualcosa  di  più  di  “fare  la  pace”:  è

non avere rancore, la solidarietà per la propria

condizione è superiore ai motivi della rissa.

Sono  otto  anni  che  frequento,  d’inverno,  per

un  paio  di  ore  alla  settimana  il  centro  di

accoglienza notturna.

Confesso che non ho capito molto degli ospiti.

Ho  capito,  però,  che  dietro  ognuno  c’è  una

storia  di  rottura  con  le  reti  sociali,  c’è  molta

sofferenza  e  disagio  non  ascoltato.  Mi  viene

naturale  sospendere  ogni  giudizio  morale

perché il bisogno non può essere giudicato. Mi

colpisce come, nonostante gli stenti, siano così

attaccati alla vita, e  come essi non entrino nel

giro della malavita organizzata.

Capisco i bisogni e la necessità di una giustizia

civile .E’ innegabile però, che qualche volta, si

provi pietà per chi non riesce a difendersi, per

quello  che  tu  credi  siano  attenuanti,  e  che

invece nel processo diventano aggravanti.

C’ è ancora qualcuno che mi chiede, pensando

che i senza dimora possano essere violenti, se

ho  paura.  Rispondo  sempre  che  ho  paura  di

chi  li  sfrutta  (quante  storie  di    persone  che

hanno lavorato e non sono state pagate),di chi

è  ricco  e  non  si  accorge  del  povero,  di  chi

favorisce  (per  dirla  con  papa  Francesco)  la

cultura dello scarto.

Claudio Condorelli

 

Laicato Saveriano

 

 

Febbraio 2017

 

 

 

– 8 –

 

 

Per nutrire la riflessione

 

Vi  proponiamo  la  seconda  parte  della  riflessione  che  suor  Elena  ha  tenuto  a  Monticelli  durante  la

Convivenza Invernale.

 

 

 

Criterio  fondamentalmente  per  interpretare  i

segni  di  Dio  nella  nostra  vita  è  la  persona  di

Gesù, Parola vivente del Padre.

Ogni  discernimento  spirituale,  cioè  secondo  lo

Spirito e nello Spirito, avviene necessariamente

all’interno di una relazione personale con lui

e  nella  sequela  di  lui…  Infatti,  lo  Spirito  di

verità, senza il quale non c’è libertà e cammino

di  discernimento,  è  stato  promesso  dal

Maestro ai suoi discepoli, oltre che come dono

del Padre e come Consolatore inviato da Cristo

stesso risorto, come colui che “vi insegnerà ogni

cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto” (Gv

14,26;  cf.  anche  Gv  16,13).  Per  questo  il

discernimento  comporta,  nel  soggetto  umano

che lo opera, intensa familiarità con Cristo…

 

Ma  qual  è  il  Cristo  al  quale  bisogna  fare

riferimento? Già san Paolo ricordava ai Filippesi

(Fil  2,5-11)  che  si  tratta  di  rivestirsi  degli

stessi  sentimenti  di  Cristo  Gesù,  cioè  di

assimilare  interiormente  la  sua  mentalità,  il

suo  modo  di  “sentire”  e  di  percepire  la

realtà,  il  suo  pensiero,  le  sue  preferenze,  i

suoi gusti, in continuità non solo con quello

che  lui  ha  detto  e  fatto,  ma  soprattutto  in

continuità con  quello che egli  è, il  Figlio di

Dio,  Verbo  incarnato,  povero,  umile  e

ubbidiente  fino  alla  croce,  morto,  risorto  e

glorificato  dal  Padre.  Per  il  discernimento  è

essenziale  allora  il  riferimento  al  mistero

dell’incarnazione  e  al  mistero  pasquale,  al

mistero  della  passione,  morte,  resurrezione  e

ascensione di Cristo.

  Frequentazione della Parola di Dio

  I sacramenti

  Confronto con un uomo o una donna

di  Dio…  e  che  abbia  perlomeno

esperienza nel cammino di fede

 

Le esperienze più belle di Dio personalmente le

faccio con le persone con cui condivido la storia

ed  il  cammino:  ho  la  certezza  che  Dio  in  quel

momento  sta  passando e  attraversando  la  vita

della  persona  e  la  mia,  una  presenza  quasi

palpabile… negli SNODI DELLA VITA…

 

–  SCEGLIERE implica:

 

  1. SAPER LASCIARE…

IMPARARE A SCEGLIERE

IMPARARE A SCEGLIEREIMPARARE A SCEGLIERE

IMPARARE A SCEGLIERE

 

 

 

quotidianamente e negli snodi importanti della nostra esistenza incontrando gli altri

 

Laicato Saveriano

 

 

Febbraio 2017

 

 

 

– 9 –

 

 

Lo  stesso  Gesù  ci  ricorda  la  necessità  della

totalità nella scelta e nella sequela; egli in tanti

modi  ribadisce  che  quanto  più  una  scelta  è

radicale tanto più è fonte di felicità per noi…

Questo  implica  un  cammino  di  crescita  nella

libertà.

Non  si  può  non  scegliere  e  se  anche  non  lo

volessimo, saranno gli altri a scegliere per noi.

Le esigenze della sequela: Lc 9,57-62 :

 

57

Mentre  camminavano  per  la

strada, un tale gli disse: «Ti seguirò

dovunque  tu  vada».

58

E  Gesù  gli

rispose: «Le volpi hanno le loro tane

e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il

Figlio dell’uomo non ha dove posare

il  capo».

59

A  un  altro  disse:

«Seguimi».  E  costui  rispose:

«Signore,  permettimi  di  andare

prima a seppellire mio padre».

60

Gli

replicò:  «Lascia  che  i  morti

seppelliscano i loro morti; tu invece

va’ e annuncia il regno di Dio».

61

Un

altro  disse:  «Ti  seguirò,  Signore;

prima però lascia che io mi congedi

da quelli di casa mia».

62

Ma Gesù gli

rispose: «Nessuno che mette mano

all’aratro  e  poi  si  volge  indietro  è

adatto per il regno di Dio».

 

La  sequela  di  Gesù  è  molto  rischiosa  ed

esigente,  tipica  dei  tempi  di  radicale

cambiamento. Gesù rifiuta la sottomissione alle

convenzioni  sociali,  a  causa  dell’annuncio  del

Regno di Dio. Seguirlo vuol dire avere la strada

come  casa,  essere  perenni  pellegrini…  Non

avere  casa  vuol  dire  condividere  il  destino  del

profugo, dell’esule e del ramingo…

La parabola del tesoro nel campo e della perla

preziosa: Mt 13,44-46:

 

44

Il  regno  dei  cieli  è  simile  a  un

tesoro nascosto nel campo; un uomo

lo trova e lo nasconde; poi va, pieno

di  gioia,  vende  tutti  i  suoi  averi  e

compra quel campo.

45

Il  regno  dei  cieli è  simile  anche  a

un mercante che va in cerca di perle

preziose;

46

trovata  una  perla  di

grande valore, va, vende tutti i suoi

averi e la compra.

 

Entrambe  le  brevi  parabole  sono  un  deciso

appello  per  IL  DONO.  Non  basta  cercare  e/o

trovare, ma occorre andare oltre e mettersi in

gioco per realizzare al meglio la propria vita. Si

tratta di perdere tutto per guadagnare tutto!!

 

  1. SAPER SCRIVERE:  dare  una  risposta

assolutamente  personale/originale  e

definitiva  alle  richieste  della  vita  stessa;

questo  può  avvenire  singolarmente  o

comunitariamente…  Ecco  alcuni  dei  tanti

esempi che si potrebbero portare:

Alex  Zanardi  (ex  pilota  automobilistico  e

campione paraolimpico)

“Quando  mi  svegliai  dall’anestesia  e  sollevai  il

lenzuolo mi resi conto di ciò che era accaduto al

mio  corpo.  Fu  allora  che  decisi  di  non

concentrarmi su quello che avevo perso, ma su

quello che mi era rimasto e ringraziai Dio”

 

SAPER FARE STORIA: la gente della periferia

e  delle  CEBs  che  si  è  saputa  organizzare  in

movimento  per  ottenere  l’acqua  e  i  mezzi

pubblici;  oppure  per  evitare  l’insediamento  di

una  seconda  area  di  deposito  di  rifiuti  nella

regione  in  una  delle  più  belle  zone  verdi  della

Regione di São Paulo (abbiamo organizzato una

manifestazione  con  “l’abbraccio”  dell’AREA

INTERESSATA).

 

  1. SAPER FARSI  CARICO  DEI  PROBLEMI

ATTORNO  A  SE’,  della  vita  e  degli  altri

(dinanzi  all’Altro)  con  una  decisione

consequenziale

 

Laicato Saveriano

 

 

Febbraio 2017

 

 

 

– 10 –

 

 

 

RESPONSABILITA’

Scegliere è dare una risposta che segna anche

il passaggio ad una fase adulta della vita che

porta ad essere fecondi e generativi.

 

Da un testo di Cencini:

cresce  nel  senso  di  responsabilità  colui  che  è

capace di risposta, l’adulto che non delega la

risposta  che  solo  lui  può  dare  e  si

compromette  nel  prender  liberamente

posizione  e  assumere  un  atteggiamento  di

fronte a qualsiasi situazione, anche quella che

sembra  non  lasciare  alcuna  via  di  scampo  né

libertà  di  movimento  (come  lutti,  malattie,

incidenti  vari…),  o  che  gli  chiede  un  certo

prezzo da pagare.

 

Martini  traducendo  il  pensiero  del  teologo  e

filosofo gesuita Lonergan descrive così i quattro

livelli  di  operazione  che  siamo  chiamati  a  fare

nelle scelte:

“Sii  attento,  sii  intelligente,  sii  ragionevole  e

infine  sii  responsabile…  questo  ultimo  livello

apre alla trascendenza dell’AMORE”.

Vive  in  pienezza  la  propria

RESPONSABILITÀ  colui  che  con  la  sua

risposta  “obbedisce”  a  quel  vincolo  che  lo

lega alla vita, agli altri, a Dio; la relazione con

Dio,  gli  altri,  la  natura  e  la  vita  che  palpita

attorno  a  noi….  l’ambiente  dentro  il  quale  si

manifestano  dei  segni  per  cui  si  possono

maturare scelte ed opzioni….

 

“obbedisce” a quel legame che rende la sua

storia e la sua persona un DONO comunque

ricevuto,  decidendo  di  trasformarlo  in  bene

donato  (AMORE),  o  di  farsi  carico

responsabilmente  della  vita  dell’altro

(Cencini).

 

DOMANDE:

  1. Fare memoria  grata  delle  persone

incontrate nella propria vita e che hanno

contribuito nelle scelte più importanti.

  1. Quali difficoltà  nelle  nostre  relazioni?  E

cosa sta bloccando le nostre decisioni?

  1. Davanti alla  realtà  del  mondo,  alla

missione e alle sue sfide, quali risposte

singolari  ed  originali  il  Signore  chiede

personalmente e come gruppo?

 

 

 

 

 

 

 

 

Laicato Saveriano

 

 

Febbraio 2017

 

 

 

– 11 –

 

 

ASPETTIAMO LE VOSTRE NOTIZIE E LE VOSTRE FOTO

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Prossimi incontri del laicato

  1. Esercizi spirituali dal 22 al 25 aprile 2017 presso la casa dei padri saveriani a Salerno
  2. Convivenza estiva dal 20 al 26 agosto 2017 ad Assisi

Durante questo mese di Febbraio ci ha lasciati la mamma di Giuseppina, laica saveriana di Salerno.

Le siamo vicini con la preghiera e con l’affetto in questo momento tanto triste ma allo stesso tempo

carico di speranza nella fede.

 

Ricordiamo  che  entro  il  20  marzo  scadono  le  prenotazioni  per  la  partecipazione  agli  esercizi

spirituali. Affrettatevi!!!!!

 

Riceviamo  cattive  notizie  dal  Congo  tramite  Sr  Giovanna  che  scrive:  “Pregate  perché  in  Congo  le

cose  non  vanno…  ci  sono  focolai  un  po’  dappertutto.  Inoltre  stanotte  (24  febbraio)  nella  capitale

hanno  attaccato  una  parrocchia.  Il  potere  si  sta  vendicando  contro  la  Chiesa  cattolica  dopo  tutto

quello  che  i  Vescovi  stanno  facendo  per  mettere  d’accordo  tutte  le  parti  e  perché  non  scoppi  la

guerra civile.

Siamo nelle mani di Dio!!”

 

Associazione “Laici Saveriani Ad Gentes”

Organizzazione non lucrativa di utilità sociale – ONLUS

Via Fra Acquaviva, 4 – 84135 Salerno – C.F. 95073720658

 

Per offerte e contributi:

C/C bancario intestato a: Associazione Laici Saveriani Ad Gentes – Onlus

IBAN: IT 59 L050 1803 4000 0000 0511 600 presso Banca Popolare Etica

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Causale: contributo su C/C 511600/J a favore di Associazione Laici Saveriani Ad Gentes – Onlus

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