Una goccia in più nell’oceano : i progetti del Laicato Saveriano a Goma
In Agosto si sono recati in Congo a Goma Paolo, Giovanna e Carmine, con loro altri amici, desiderosi di conoscere o di ritrovare la gente africana. Di seguito riportiamo la testimonianza di Carmine
La prima cosa che t’insegna un viaggio in paesi dove vi sono conflitti è la precarietà, il vivere giorno dopo giorno. Anche questo viaggio è stato all’insegna della precarietà dovuta alla situazione politica. Si temeva una sommossa del popolo se Kabila, il presidente uscente, si fosse presentato alle elezioni: il termine ultimo per la presentazione delle liste elettorali era il venerdì, giorno della nostra partenza. Abbiamo appreso solo in Congo che kabila non si era presentato.
Altra situazione difficile era di carattere sanitario in quanto, i giornali italiani, sempre giovedì,riportavano la notizia che a Goma, città dove eravamo diretti, si erano verificati casi di Ebola. Come gruppo ci siamo confrontati per telefono ed abbiamo ritenuto di poter partire, ovviamente, una volta arrivati, usando le dovute cautele a livello di igiene.
Questi 20 giorni a Goma sono stati per me carichi di emozioni: la prima settimana è stata tutta particolare in quanto io questo viaggio lo avevo programmato e sognato con Nuccia per cui trovandomi ora in quei luoghi, rivedendo volti e persone con le quali abbiamo condiviso momenti importanti e significativi, riviverli da solo per me è stato difficile. Posso dire che in questi momenti ho avuto compagni di viaggio, di cammino, che hanno compreso il mio stato e mi sono stati molto vicini. Di questo ringrazio ognuno di loro.
Dopo la prima settimana con Paolo e Giovanna, ci siamo dedicati alle varie realtà che il laicato porta avanti. Al riguardo come non ricordare l’incontro avuto con il gruppo del laicato missionario congolese condividendo con loro gioie e preoccupazioni che inevitabilmente sono presenti in ogni cammino. Abbiamo trovato un gruppo motivato, che porta avanti le iniziative che programmano confidando nella presenza del Signore e ponendo Cristo al centro della loro vita.
Vari sono stati anche gli incontri avuti con i responsabili del progetto Nyota che il laicato porta avanti per sostenere le cure dei bambini epilettici. Ci siamo resi conto che le richieste di aiuto da 40 che erano all’inizio, sono ora più di 140 e questo numero tende ancora ad aumentare. Questo significa moltiplicare il nostro impegno confidando che il Signore non farà mancare il suo aiuto come è avvenuto ancora una volta in quanto, con le offerte che abbiamo raccolto e portato a Goma, abbiamo provveduto ad acquistare i farmaci necessari a curare i 140 pazienti che sono in cura presso il centro fino ad agosto 2019. Un grazie a tutti coloro che con la loro offerta hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto.
In conclusione: cosa mi porto da questa esperienza di 20 giorni trascorsa a Goma? Posso dire che mi porto quello che da sempre mi ha fatto innamorare della missione: il volto gioioso dei padri missionari, delle missionarie e dei volontari che con amore, giorno dopo giorno spendono la loro vita per quei fratelli che il buon Dio ha loro affidato con la consapevolezza che quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se noi non la facessimo, l’oceano avrebbe una goccia in meno
Carmine Paciello