Segretariato Unitario di Animazione Missionaria : Camminare insieme,guardando avanti

In questo articolo Betti condivide le riflessioni e le domande scaturite dall’ultimo incontro del SUAM – Segretariato Unitario di Animazione Missionaria. Una bella occasione anche per tutti noi per interrogarci su come vivere nel nostro cammino la sfida dell’animazione missionaria in Italia.

Negli ultimi mesi dello scorso anno, il SUAM ha attivato un nuovo cammino, sia a livello nazionale che regionale. Nell’attesa del prossimo Festival della Missione, che si terrà a Torino (data da definirsi), in più occasioni, spinti anche dalla realtà di fatto che istituti e gruppi laicali si stanno riducendo in numeri, si riflette molto su cosa vuol dire missione e cosa vuol dire animazione missionaria oggi. Ci si interroga, in particolare, su quale presente e futuro ha la missione in Italia.

Non è solo un riflettere sui termini, come ad esempio sul fatto che la sigla “SUAM” (segretariato unitario animazione missionaria) dovrebbe essere cambiata ma soprattutto sullo stile e su come essere veri ed autentici. Ecco alcune importanti riflessioni che si sono condivise durante il nostro incontro:

*Portare nel nostro “stare” quotidiano GIOIA, VERITA’, donando la nostra esperienza. Non esaltando l’IO ma raccontare con la nostra vita che è umanamente possibile vivere arricchendosi del dono dell’altro.

*Vivere e far vivere il NOI come risposta alle paure, alle insoddisfazioni, alle solitudini. Un NOI che è un insieme, ovvero mettere in comune armonicamente e naturalmente culture, carismi e scelte di vita diverse; ognuno mette il meglio di sé, riconoscendo che ha bisogno degli altri.

Il nostro giudizio sia sempre accogliente, il nostro approccio gioioso ed attento all’umano.

 

Donarci all’altro con una generosità positiva

Tante riflessioni portano a dire che la missione in Italia ci chiama ad essere presenti nelle realtà che abitiamo, non di fretta e di corsa, ma stando il tempo necessario. L’urgenza di essere voce degli ultimi o, meglio, dare voce agli ultimi è qualcosa che anche Papa Francesco continua a ripeterci: “Non siate solo coloro che soddisfano bisogni “. Dobbiamo inoltre essere specchio nel locale del mondo, tenere il mondo nei nostri occhi.

n contesto su cui si sta cercando di lavorare insieme, raccogliendo materiale e proponendo percorsi congiunti tra istituti, sono le scuole. La formazione degli insegnanti, la presenza nei vari Istituti scolastici, i musei e le mostre: come valorizzare tutto questo? Per questo si stanno strutturando collaborazioni continue con l’ufficio mondialità” del PIME e con Fondazione MISSIO (CUM, Centro unitario per la formazione missionaria, per esempio, per la formazione dei docenti).

Concludo condividendo delle provocazioni sulle sfide e le tematiche aperte, su cui però c’è un fermento concreto:

*Ogni istituto a modo suo (in tutte le sue forme) sta aprendo alla pluralità: stare insieme consacrati, laici. Tanti istituti preparano il capitolo “insieme”: femminile, maschile ed eventuali laici.

  • Ha ancora senso nel 2024 distinguersi così tanto? Quali sinergie sono possibili tra diverse realtà come il Suam o come CIMI, che già anni fa aveva avuto l’intuizione di lavorare insieme?

  • Animazione missionaria: quali cambiamenti nello stile, nel metodo, nel termine stesso?

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