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L a i c a t o S a v e r i a n o
Maggio/giugno
2018
Le attività del Laicato Saveriano Semi di Fede – Speranza – Carità
Le Parole del Padre
Maria dunque è veramente Madre di Dio. Ma come mai una creatura può chiamarsi madre del Creatore? A questa domanda risponde S. Cirillo, il grande assertore della divina Maternità di Maria. “Il Verbo di Dio, egli scrive, con tutta verità e senza controversia alcuna, fu generato ab aeterno dall’essenza medesima del Padre, ma nella pienezza dei tempi, quando si fece uomo, vale a dire quando si unì ad un corpo informato da un’anima razionale, nacque altresì di donna secondo la carne.
Perfetto Dio e perfetto uomo, generato ab aeterno dal Padre secondo la divinità e nella pienezza dei tempi generato per la nostra salute da Maria Vergine secondo l’umanità: quanto alla divinità consunstanziale al Padre, quanto all’umanità consunstanziale a noi….. E come diventa madre di un uomo
colei che genera un uomo, così diventa madre di un Dio colei che genera un Uomo-Dio in unità di persona”.
Il dogma non poteva essere meglio espresso.
E’ questo del resto un mistero ineffabile, che mentre da un lato ci manifesta la bontà infinita di Dio verso di noi, ci svela dall’altro la grandezza incomparabile di Maria.
La mente si confonde ed erra e la lingua non trova espressioni adeguate per esprimersi.
E che cosa vuol dire diventare madre di Dio? Vuol dire prestare a Dio un albergo ove egli possa onorevolmente abitare. Vuol dire dare a Dio una carne che sia degna di essere assunta e fatta propria dalla Santità stessa per eccellenza.
Vuol dire essere sollevati ad una dignità senza pari, che supera di gran lunga qualunque altra dignità, a cui possa essere assunta una creatura; ad una dignità, a dir dell’Angelico, che ha dell’infinito. Vuol dire in una parola acquistare sopra l’Unigenito di Dio il diritto di poter rivolgere a lui nel tempo quelle ineffabili parole che dai secoli eterni a lui rivolge il Padre: Filius meus es tu ego hodie genui te – Tu sei il Figlio mio, io oggi ti ho generato.
Lettera Pastorale per la Quaresima – Parma 1931
I
Laicato Saveriano Maggio/giugno 2018
Vita di famiglia
AMeV
Resoconto Assemblea AMeV di aprile a San Pietro in Vincoli
Marta e Matteo ci hanno rappresentati all’assemblea dell’AMeV (Animazione Missionaria e Vocazionale della regione Italia della famiglia saveriana: padri, sorelle e laici)
- sempre piacevole ed arricchente vivere l’assemblea AMeV, anche quando i risultati delle nostre verifiche non sono sempre come vorremmo che fossero. Eppure,
ritrovarsi intorno al tavolo e sentirsi parte di qualcosa di “più grande”, che supera l’orticello di casa, genera il desiderio di progettare insieme, cogliendo le diverse sensibilità e qualificando la nostra identità all’interno della chiesa italiana. Oltre la condivisione delle attività di animazione fin qui svolte, oltre al confronto sui contenuti dei
prossimi appuntamenti nazionali coi giovanissimi e i giovani , si sono analizzati i
contesti locali, le criticità e le risorse che li connotano, al fine di attivare nuovi processi di aggregazione del mondo giovanile preso le nostre case saveriane, dando voce al nostro carisma nei diversi contesti in cui viviamo. Sempre più interpellati dalla società multiculturale e dalla mobilità umana, che delineano nuovi contesti di intervento ed azione pastorale, é stata favorevolmente accolta la proposta formulata dalla Commissione Saveriana “Ad Gentes”, per cui sarà calendarizzata, a breve, un’Assemblea congiunta con gli animatori AMeV, che potrà fornire scambi di visioni e contributi che potranno, a loro volta, portare la Famiglia Saveriana (Padri, Sorelle e Laici) ad esplicitare, in forme nuove, la propria testimonianza nei territori, per essere sempre presenze significative. Intanto raccogliamo
contributi ed elaboriamo proposte per connotare il Mese Missionario Straordinario, indetto da Papa Francesco, per l’anno 2019 che ci vedrà, preparandoci per tempo, coinvolti nella 2° edizione
del Festival della Missione.
In questo momento, ci prepariamo, con trepidazione, all’estate 2018, ai suoi campi di lavoro, formazione e servizio, per i quali abbiamo speso tante energie per elaborare percorsi, diffondere le proposte e coinvolgere i giovani. Il tempo della semina per queste attività si
- concluso, ora ci impegniamo a viverne i frutti in Macomer coi teenagers, in Albania, Siracusa e Rep. Dem. del Congo coi giovani. Saremo poi, a settembre, pronti a
raccontarli, con la diffusione di prodotti multimediali sui nostri social media, per mostrare a tutti la gioia che si puó vivere nel “Fare del mondo una sola famiglia in Cristo”.
N.B. L’Assemblea é tempo di lavoro di squadra, ma anche momento di comunione. Guidati da Monsignor Biguzzi abbiamo trascorso un pomeriggio spensierato a Cesena, in occasione della festa della Madonna del Popolo, ammirando i monumenti dello storico centro e degustando un’ottima pizza.
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Laicato Saveriano Maggio/giugno 2018
Salerno
Mostra interculturale
Una breve nota scritta da un gruppo che ha visitato la mostra:
“Fare del mondo una sola famiglia!” E’ questo il motto dei Missionari Saveriani che hanno ospitato il Gruppo Famiglia della parrocchia “Cuore Immacolato di Maria” la scorsa domenica 25 Febbraio. La visita alla mostra interculturale è stata molto interessante con alcuni spunti di riflessione che sono stati oggetto di condivisione e confronto tra le persone del gruppo, ponendole in relazione al cammino di quest’anno centrato su tre tappe della vita di fede: Accogliere, Accompagnare e Guarire. Attraverso la storia di alcuni personaggi famosi e non abbiamo capito che il vero senso del “sopra-vivere” è il vivere in pienezza, apprezzando il valore della vita grazie a relazioni ricche, aperte ed accoglienti.
E’ per questo motivo che la mostra si intitola “R-Esistenza”….R come Rispetto, Racconto,
Relazione, Rainbow, Resilienza, Radici, Rami, Responsabilità, Ridere, ecc…
Come gruppo ci siamo ritrovati a pensare che sono tutte qualità che hanno molto a che fare nel quotidiano “accogliere, accompagnare, guarire” i fratelli nel cammino di fede, la cui prospettiva è far scoprire a ciascuno che la vera vita è nella consapevolezza di riscoprirci uomini e donne “Redenti”…..la R che mancava
e che con riconoscenza aggiungiamo noi del Gruppo famiglia alla mostra saveriana.
Gianni Oliva
FARSI PROSSIMO NEL “DESERTO”
Maria Rosaria è una laica saveriana che da alcuni mesi è tornata da Parma, dove ha studiato e si è laureata, a Potenza. Attualmente lavora con una cooperativa che si occupa di rifugiati. Le abbiamo chiesto di scrivere un breve articolo per raccontarci la sua esperienza in chiave missionaria.
«Grazie, maestra. Sei una brava persona»; a scrivere queste poche parole è Abdoulaye, uno dei miei ragazzi. Mi ha scritto dieci minuti prima che mi accingessi a buttar giù queste righe.
Abdoulaye è maliano, ha 35 anni, una moglie e un figlio rimasti in Mali. Durante le prime settimane del mio lavoro mi metteva un po’ a disagio, provavo una sorta di timore a causa del suo sguardo a tratti feroce. “Non temere” era l’imperativo che mi ronzava per la testa, sono rimasta lì e oggi Abdoulaye è uno di quelli con cui ho maggiore confidenza. Dietro quello sguardo in realtà c’era, e c’è, soltanto molta sofferenza data dal vivere una vita che non ha scelto, senza amore e tanta frustrazione. Qualche settimana fa mi ha detto
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Laicato Saveriano Maggio/giugno 2018
che la mia presenza, il mio stare insieme a loro, al di là dell’ora di insegnamento, l’affrontare alcuni temi insieme lo hanno aiutato molto.
Aboubacar, invece, non può ancora scrivermi messaggi. Lui ha 23 anni, sierraleonese e l’ho
conosciuto che era analfabeta. Oggi non scrive soltanto il suo nome, ma è in grado di leggere e scrivere ed è il primo della classe del livello di italiano base. Aboubacar si lamenta che due ore di lezione di italiano al giorno sono poche.
- musulmano e mi ha chiesto espressamente di non parlare di Dio e alle 13, durante la mia lezione, scende al piano inferiore a pregare.
Poi c’è Augustin, un ragazzo promettente. Senegalese, 26 anni, ama studiare e riesco a coinvolgerlo in tutte le iniziative, è il mio interprete personale per i francofoni. Augustin è un ragazzo dolcissimo, è cattolico e mi ha chiesto di pregare insieme. Augustin è stato in Libia, come tutti gli altri, ma lui nei tre mesi di prigionia è stato torturato più degli altri. Ti racconta della Libia con il sorriso, ma gli occhi lo tradiscono.
Poi c’è Kamilou, Assana, Abel, Jude, Ernest, Famara, Camara, Precious, Seeydoo, Serge, Cristian, Aliou, Ali Wazam, Lucky, Enric ed Eric, Steven e altri 60 che meriterebbero almeno due righe ciascuno, ma non è possibile.
Non è facile per me scrivere di questa avventura. Non voglio accennare neanche al sistema dell’accoglienza, balordo e che non funziona. Non voglio parlare del razzismo dilagante tra molti dei miei colleghi. Non voglio neanche parlare del fatto che i ragazzi sono prima un numero e poi hanno un nome, una identità. Devo chiudere gli occhi ogni giorno per andare a lavorare e ricordarmi perché sono lì. Non solo lì solo per lavoro,
sono lì perché Qualcuno mi ha mandato. Solo lì per vivere dei valori cristiani e per provare a seguire, testimoniare e annunciare il Vangelo.
Quello che cerco di fare è dare qualcosa in più, dare qualcosa in più del corso di italiano. Cerco di farmi prossimo, di camminare con loro, di fare comunità, di trovare strade nel deserto dell’accoglienza.
Molti miei colleghi mi chiedono (e si chiedono) perché i ragazzi parlano con me e non con loro o con la psicologa, perché raccontano a me le loro cose. La mia risposta è sempre la stessa: perché li ascolto. Non posso risolvergli i problemi, ma posso ascoltarli.
Io insegno loro italiano, ma loro mi stanno insegnando a vivere. Per me non è lavoro, per me è missione.
Questa esperienza mi sta facendo sentire di meno la distanza fisica con tutti voi e la solitudine nella fede che da otto mesi sto sperimentando.
Vi abbraccio tutti da 1170 m dal livello del mare (la struttura è in montagna, nel bosco, isolata dalla città e dai paesi limitrofi) e spero di potervi raccontare presto quello che oggi non sono riuscita a scrivere.
- Rosaria
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Laicato Saveriano Maggio/giugno 2018
Notizie dal consiglio
Laici Saveriani e Padri Saveriani: corresponsabili per la Missione.
Si potrebbe sintetizzare con questa frase l’incontro avvenuto il giorno 19 Maggio 2018 presso la casa di Roma dei Missionari Saveriani, tra il Consiglio del Laicato Saveriano e la Direzione Generale.
Questo incontro è stato voluto fortemente da entrambe le parti con lo scopo di conoscerci e capire il ruolo dei Laici Saveriani all’interno della grande Famiglia Saveriana, anche alla luce del documento Capitolare dal titolo “L’audace progetto in comunione con i Laici sx”.
Il Presidente del Laicato ha introdotto la realtà del Laicato Italiano, che vanta una storia di 25 anni e che è sorto su spinta dei giovani che, terminati i cammini formativi giovanili, vollero continuare a vivere lo Spirito Saveriano.
Fu una scelta vocazionale laicale. Decisero di vivere in tutto e per tutto la loro Saverianità e decisero di farlo in maniera laica, ma ponendo sempre al centro l’amore per Cristo, per la missione che ci spinge ad annunciare il Vangelo anche e soprattutto nelle nostre realtà famigliari, lavorative e sociali.
Ancora oggi questo spirito è vivo nei Laici, che vivono le case Saveriane e che partecipano alle attività e alla vita delle case nei modi più disparati.
Il punto nuovo, emerso da questo incontro, è il passare dalla collaborazione tra le due realtà alla corresponsabilità nelle scelte che si fanno, assumendosene oneri e onori, vivendo veramente uno spirito di famiglia dove insieme si lavora per testimoniare la bellezza e la grandezza di Cristo. Laici sempre più protagonisti attivi, dunque, nelle nostre case Saveriane e sempre più faro del mondo che viviamo oggigiorno, sempre più lontano da Dio e sempre meno dedito all’incontro vero con l’altro.
I laici inseriti nel tessuto sociale, portando uno stile diverso e linguaggi diversi su tematiche molto in voga (immigrazione, dialogo interreligioso, cura del creato, rispetto della vita, ecc.) possono essere testimonianza attiva dello Spirito Saveriano.
Durante il nostro incontro sono emerse anche delle riflessioni legate al crescente numero di gruppi di Laici Saveriani presenti e in fase di realizzazione anche nelle altre Regioni Saveriane nel mondo.
Da questo interessante dato, è emerso il desiderio di poter stabilire in modo inequivocabile quali siano i gruppi, che per caratteristiche, spirito e carisma sono riconducibili al Laicato Saveriano.
Sono stati ritenuti importanti e fondamentali i punti 10, 11, 12, 13 del documento capitolare, qui di seguito riportati.
- Ogni Circoscrizione incarichi un confratello come referente del laicato sx (Cf. XIV c. 3) e come animatore delle comunità perché si sentano in comunione con i laici saveriani.
- Un consigliere della DG si occupi di stimolare e coordinare il lavoro che la Congregazione fa nel mondo con i laici, volontari, collaboratori e il laicato saveriano.
- La DG costituisca un’Équipe per il laicato saveriano, formato da confratelli e laici, con la funzione di aiutare il consigliere della DG e favorire la comunione con i referenti del laicato di ogni Circoscrizione. Primo compito di questa Équipe è quello di raccogliere le esperienze significative di collaborazione tra Saveriani e laicato sx nelle nostre varie Circoscrizioni e di aiutare i gruppi di laicato sx ad interagire tra di loro.
- Si invita la DG a pensare ad un Vademecum del laicato saveriano .
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Laicato Saveriano Maggio/giugno 2018
Come richiesto al punto 12, è stata formata l’Equipe, la quale sta lavorando in modo esaustivo anche per arrivare al Vademecum del Laicato Saveriano, come suggerito al punto 13 del documento Capitolare.
L’orientamento di questa Equipe non è quello di imporre delle regole, ma bensì quello di dare delle linee guida ai vari gruppi di Laicato nel mondo.
Le caratteristiche, le scelte e l’impostazione di un gruppo di Laicato Saveriano Italiano non possono e non devono essere imposte ad un qualsiasi altro gruppo di Laicato Saveriano nel mondo diverso per caratteristiche geografiche, storiche e culturali.
Riteniamo giusto, per vivere quello spirito di famiglia che si ritiene importante, dare invece delle linee guida che poi ogni realtà adatti al proprio essere missionari in modo che sia possibile stare in famiglia ognuno con il suo carattere e le sue caratteristiche, avendo come obiettivo comune il fare missione.
Per concludere, le prospettive future sono di un sempre maggior impegno e presenza del Laicato nella Famiglia Saveriana, perché tutti siamo chiamati ad essere discepoli e testimoni della grandezza di Dio.
Matteo
Bilancio 2017”
Riportiamo di seguito un estratto del bilancio 2017 da cui si possono evidenziare le principali voci di entrata e di spesa. L’anno si è chiuso con uno sbilancio di 4.300 euro legato principalmente alle uscite destinate per i progetti in missione. Un commento più dettagliato verrà fornito probabilmente nel corso dell’assemblea durante la convivenza.
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Laicato Saveriano Maggio/giugno 2018
Programma convivenza estiva
CONVIVENZA ESTIVA LAICATO SAVERIANO 12-18 AGOSTO 2018
Campitello Matese (CB)
Domenica | Lunedì | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato | ||||||||||||
12/08 | 13/08 | 14/08 | 15/08 | 16/08 | 17/08 | 18/08 | ||||||||||||
h 8.30 colazione | h 8.30 | h 8.30 | h 8.30 colazione | h 8.30 | h 8.30 | |||||||||||||
colazione | colazione | colazione | colazione | |||||||||||||||
h 9.30 | ||||||||||||||||||
presentazione | h 9.30 | h 9.00 | h 9.30 | h 9.00 | ||||||||||||||
Convivenza | Preghiera | Preghiera del | preghiera del | preghiera | ||||||||||||||
h 10.00 | del giorno | giorno | giorno | del giorno | ||||||||||||||
Introduzione | ||||||||||||||||||
h 9.30 | h 10.00 | |||||||||||||||||
Condivisione di | partenze | |||||||||||||||||
gruppo Risonanza | ||||||||||||||||||
Discernimento | ||||||||||||||||||
h 10.30 | ||||||||||||||||||
DISCERNIMENTO | h. 10.00 | h 10.45 | ||||||||||||||||
VOCAZIONE | RILETTURA | |||||||||||||||||
Momento | h 10.00 | |||||||||||||||||
primo Intervento | RISONANZA – | |||||||||||||||||
h 16.00 – | personale di | assemblea | ||||||||||||||||
INTERVENTO | ||||||||||||||||||
deserto | ||||||||||||||||||
18.00 | ||||||||||||||||||
h 11.30 tempo | ||||||||||||||||||
MISSIONARIO | ||||||||||||||||||
arrivi e | ||||||||||||||||||
personale | Gita a | |||||||||||||||||
SAVERIANO | ||||||||||||||||||
sistemazioni | Caserta | |||||||||||||||||
h 12.00 | ||||||||||||||||||
condivisione | ||||||||||||||||||
gruppo | ||||||||||||||||||
h 13.00 pranzo | h 13.00 | h 13.00 pranzo | ||||||||||||||||
pranzo | ||||||||||||||||||
h 13.00 pranzo | h 13.00 pranzo | h 13.00 pranzo | ||||||||||||||||
h 16.00 | h 17.30 | |||||||||||||||||
DISCERNIMENTO | ||||||||||||||||||
appartenenza | ||||||||||||||||||
E VOCAZIONE * | h 13.00 | |||||||||||||||||
pranzo | ||||||||||||||||||
2^ Intervento | h 16.00 | |||||||||||||||||
equipe | ||||||||||||||||||
Missione | ||||||||||||||||||
h 16.30 | ||||||||||||||||||
ASSEMBLEA | ||||||||||||||||||
h 18.30 | h 19.00 | h 19.30 | h 18.30 | |||||||||||||||
MESSA | Preghiera della | Preghiera | MESSA FINALE | |||||||||||||||
sera | della sera | |||||||||||||||||
h 20.00 | h 20.00 cena | h 20.00 | h 20.00 | h 20.00 cena | h 20.00 cena | |||||||||||||
cena | cena | cena | ||||||||||||||||
H21.15 | h 21.00 | h 21.00 | h 21.00 | h 21.00 | h 21.00 | |||||||||||||
Serata | Serata insieme | Serata | Serata | Serata insieme | Serata di festa | |||||||||||||
insieme | Franca e | insieme | ||||||||||||||||
Patrick | ||||||||||||||||||
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Laicato Saveriano Maggio/giugno 2018
Per nutrire la riflessione
Di seguito proponiamo la poesia di Warsan Shire che nei giorni scorsi ha trovato spazio sui social, di grande attualità rispetto al tema degli immigrati. .
CASA
nessuno lascia la propria casa a meno che casa sua non siano le mandibole di uno squalo verso il confine ci corri solo quando vedi tutta la città correre
i tuoi vicini che corrono più veloci di te il fiato insanguinato nelle loro gole il tuo ex-compagno di classe
che ti ha baciato fino a farti girare la testa dietro alla fabbrica di lattine
ora tiene nella mano una pistola più grande del suo corpo lasci casa tua quando è proprio lei a non permetterti più di starci.
nessuno lascia casa sua a meno che non sia proprio lei a scacciarlo fuoco sotto ai piedi
sangue che ti bolle nella pancia non avresti mai pensato di farlo
fin quando la lama non ti marchia di minacce incandescenti il collo
- nonostante tutto continui a portare l’inno nazionale sotto il respiro
soltanto dopo aver strappato il passaporto nei bagni di un aeroporto
singhiozzando ad ogni boccone di carta
ti è risultato chiaro il fatto che non ci saresti più tornata.
dovete capire che nessuno mette i suoi figli su una barca
a meno che l’acqua non sia più sicura della terra
nessuno va a bruciarsi i palmi sotto ai treni sotto i vagoni
nessuno passa giorni e notti nel ventre di un camion nutrendosi di giornali a meno che le miglia percorse
non significhino più di un qualsiasi viaggio.
nessuno striscia sotto ai recinti
nessuno vuole essere picchiato, commiserato nessuno se li sceglie i campi profughi
o le perquisizioni a nudo che ti lasciano il corpo pieno di dolori
o il carcere, perché il carcere è più sicuro di una città che arde e un secondino nella notte è meglio di un carico
di uomini che assomigliano a tuo padre
nessuno ce la può fare, nessuno lo può sopportare nessuna pelle può resistere a tanto
Il Andatevene a casa neri, rifugiati sporchi immigrati, richiedenti asilo che prosciugano il nostro paese, negri con le mani aperte
hanno un odore strano, selvaggio
hanno distrutto il loro paese e ora vogliono distruggere il nostro
le parole, gli sguardi storti come fai a scrollarteli di dosso?
forse perché il colpo è meno duro che un arto divelto
o le parole sono più tenere che quattordici uomini tra le cosce
o gli insulti sono più facili da mandare giù che le macerie che le ossa
che il corpo di tuo figlio fatto a pezzi.
a casa ci voglio tornare,
ma casa mia sono le mandibole di uno squalo casa mia è la canna di un fucile
e a nessuno verrebbe di lasciare la propria casa a meno che non sia stata lei a inseguirti fino all’ultima sponda
a meno che casa tua non ti abbia detto affretta il passo, lasciati i panni dietro striscia nel deserto, sguazza negli oceani
annega, salvati, fatti fame
chiedi l’elemosina
dimentica la tua dignità
la tua sopravvivenza è più importante Nessuno lascia casa sua se non quando essa diventa una voce sudaticcia
Che ti mormora nell’orecchio: Vattene, scappatene da me adesso
non so cosa io sia diventata ma so che qualsiasi altro posto è più sicuro che qui.
Warsan Shire
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Laicato Saveriano Maggio/giugno 2018
Bacheca
La sorella saveriana Lucia Citro, che ci conosce e ci accompagna da sempre, ha risposto all’invio di
Agenda con questo messaggio:
Grazie di cuore per l’agenda che mi aiuta a seguirvi nel vostro cammino e a continuare ad
accompagnarvi con la preghiera. Io sarò a Lione fino a giugno… Poi sarà davvero tempo di partire
per la mia nuova missione a Douala, Camerun. Continuo a contare sulla vostra preghiera. grazie un
caro saluto a tutti.
Lucia
Salutiamo con un grande abbraccio Elena, nata il 21 giugno e figlia di Anna Tesi e Giuseppe Sanna due giovani del gruppo laicale della Sardegna. A loro e alla piccola Elena gli auguri più sinceri da parte di tutto il laicato.
Durante l’ anno un gruppetto di laici si è incontrato con una certa regolarità presso la casa saveriana di Udine per conoscere un po´ meglio il Laicato Missionario Saveriano. Nella foto a lato era presente anche Emanuela di Vicenza, in rappresentanza del laicato, con la sua famiglia.
Associazione “Laici Saveriani Ad Gentes”
ASPETTIAMO LE VOSTRE NOTIZIE E LE VOSTRE FOTO
Scrivete a: Alessandro Andreoli <caiman99@libero.it>
Elena <elenarmento@libero.it>
Laura Baioni < laurabai4@virgilio.it>
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