Il laicato saveriano di Ancona è stato invitato a presentare la sua esperienza, assieme ad altre realtà missionarie laiche, in una serata al Seminario Regionale di Ancona. Alessandra e Anna ci raccontano come è andata…
Lunedì 13 marzo il laicato saveriano di Ancona è stato invitato a presentare la sua esperienza, assieme ad altre realtà missionarie laiche, in una serata al seminario regionale di Ancona.
Come responsabili del centro missionario diocesano, Alessandro ed io siamo stati coinvolti su due versanti: quello degli organizzatori, insieme alla commissione regionale e al Gamis (gruppo missionario dei seminaristi che ha gestito la serata) e come parte del laicato saveriano.
Pensando a cosa avremmo potuto proporre nel quarto d’ora a nostra disposizione (i partecipanti infatti erano divisi in gruppi che avrebbero conosciuto a rotazione tutte le realtà), ci è venuto in mente di proporre una dinamica “laboratoriale” che avevo appena vissuto al convegno di MISSIO RAGAZZI a Roma, dal titolo: “Cuori ardenti, piedi in cammino.”
Entrare nella stanza ad occhi chiusi, portati per mano con il sottofondo di una bellissima musica suonata da Beatrice…
Sperimentare l’abbandono e la fiducia, e nella dinamica successiva cercare di mettersi nei panni degli altri, di ascoltarsi, di entrare in relazione…
Nel poco tempo rimanente cercavamo di riassumere il nostro carisma, lasciando infine un volantino per chi voleva approfondire.
Abbiamo incontrato davvero tante persone, e ci dispiace non aver potuto ascoltare tutte le loro storie…
Ripensando a quella sera penso che l’importante sia seminare, poi lasciamo fare allo Spirito Santo.
Concludo con la riflessione di Anna che ha condiviso le sue emozioni.
“Dopo la presentazione ci chiedono di entrare ad occhi chiusi guidati per mano in una stanza buia e sconosciuta dove ci attenderà una sorpresa. La sensazione di incertezza o insicurezza lascia il posto alla curiosità e per questo mi affido alla mano che sento amica e gentile ed entro piena di speranza.
Apro poi gli occhi e vedo con meraviglia e stupore due colonne da cui partono infiniti fili rossi, tutti da uno stesso punto centrale e che si tendono ognuno verso una scarpa da donna, uomo, bambino… vecchia, nuova, rotta…
Da una parte ogni scarpa ha un nome di persona e dall’altra la compagna porta un nome di un paese.
ognuno è invitato a scegliere una scarpa e trovare chi ha scelto la sua compagna, insieme ci avviciniamo, ci conosciamo, ci uniamo, ci amiamo.
Dio è il centro di questo immenso Amore che si irradia verso tutti e in tutto il pianeta, non ha preferenze e se noi riusciamo a cogliere questo Amore poi ci mettiamo in cammino per cercare e accogliere i nostri fratelli per condividerlo.
Questo Dio ci chiede di tendere la mano e di accogliere senza riserve i nostri fratelli/sorelle.
Provo tanta gratitudine per voi tutti, è stato un momento di grazia. È proprio vero che grandi cose fa in noi l’Onnipotente se sappiamo ascoltarlo”
Alessandra Franz ed Anna d’Incecco