Silvia Romano è libera : una gioia per chi ama!

 

 Silvia Romano è  la volontaria Italiana che come scrive Saviano su Repubblica” decide di andare in Kenya dandosi il compito di alleviare la terribile condizione dei bambini kenioti attraverso il gioco, donando sorrisi, costruendo intrattenimento(…).Accade poi che Silvia venga rapita: (…) è  accaduto che orridamente qualcuno abbia definito il suo gesto “smania di altruismo”

Oggi, che Silvia è stata liberata, mi fa piacere dare spazio allo sfogo di pianto e di gioia della nostra Cristina Palumbo che ha vissuto, in un altro paese, gli stessi valori di amore e solidarietà.

dal post di Facebook

Quando Silvia Romano è stata rapita, leggendo e cercando di capire come era successo e dove risiedeva, ho pensato ai miei anni trascorsi in Bangladesh con i miei bambini e ragazze ( che oggi mi hanno chiamato per farmi gli auguri della festa della mamma, un risveglio per me meraviglioso. Mi mancano tanto) , dove non sempre ero insieme ad altri italiani, anzi direi proprio il contrario. Ma per me vivere il quotidiano CON loro, sia nella capitale che poi nel villaggio, mi dava serenità e sicurezza.


Si cerca sempre di stare attenti rispettando più possibile ciò che ti circonda ma alla fine ti adatti a quello stile di vita.


Quando si seppe di questo rapimento, ricordo ancora le parole orrende e vergognose dette da chi ama stare comodamente seduto dietro una scrivania ( di qualsiasi tipo) solo a criticare: “ se l’è cercata, poteva aiutarli da casa sua, ora sai quanto ci costa” e tante altre varie schifezze.
Immagino il doppio dolore dei familiari che hanno dovuto subire anche queste angherie.


Immagino che al suo posto potevo esserci io o chiunque altro che della SUA vita decide di donarla agli altri “ aiutandoli a casa loro” ( la famosa tesi dei populisti).


In questi 18 mesi spesso mi è capitato di pensarla e sperare che potesse essere ancora viva, ma sinceramente ho sempre temuto tanto.
Ieri pomeriggio alle ore 17,30 ho letto la notizia: SILVIA ROMANO È STATA LIBERATA…e lì ho pianto di gioia, un pianto liberatorio.
BENTORNATA A CASA.

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