La bellezza del pianto

 

La bellezza del pianto

  • L’esperienza di Accoglienza dei Senza dimora non è un’esperienza confinata solo tra le mura dei locali destinati dai Missionari Saveriani per questo scopo, ma si va sviluppando tra le strade come esperienza di chiesa che accoglie e che poi viene accolta in strada.
    Tanti volti e tante storie si incontrano dai saveriani e si re-incontrano poi in strada. Ecco un “incontro” particolare.L’inizio d’anno è stato accompagnato dalla bellezza del pianto. Il 1° gennaio 2020, infatti, alle 11,45 parcheggio in un quartiere della zona orientale, silenzioso spettatore di lacrime che vedo scorrere dal volto di due ragazze, che gioia! Sarò uscito pazzo? No, almeno non così tanto…
    I protagonisti sono Kostantin, rumeno di circa quarant’anni, senza dimora da circa 7 anni, volto conosciuto, accolto un po’ di tempo fa, ma ormai da tempo in strada a vivere per sua scelta. Sono contento di aver visto quelle lacrime scendere sul volto di quelle due ragazze, perché sono lacrime di gioia, d’amore, per aver incontrato e ritrovato quel fratello che da tempo non si faceva più sentire, che da tempo non si riusciva più a trovare, quel fratello giovane, forte, lavoratore che non era più così.

    Il fratello è Kostantin, signore rumeno (anche se solo di 40 anni circa, ma dai lineamenti del volto e dal fisico provato dalla strada) che da tempo ormai viveva su una panchina durante il giorno e che di sera si ritirava nella sua dimora nascosta e non molto confortevole. Finalmente, posso dire “viveva” (sperando che il lieto fine continui!), perché quelle due sorelle, insieme con il cognato, si sono messe in viaggio la mattina del 1° gennaio, dopo essere state rintracciate e aggiornate telefonicamente sullo stato del fratello Kostantin. Erano venuti a prenderlo e a portarlo con loro, per farlo riprendere nel fisico oramai smunto e “consumato”, per farlo riprendere nello spirito oramai un po’ spento a causa di una vita sospesa su una panchina, per farlo riprendere grazie all’affetto e all’amore della famiglia…

    Lacrime di amore per il fratello ritrovato. Lacrime di dolore per un fratello diverso da come lo si è lasciato diversi anni fa. Lacrime di gioia e di speranza per tornare insieme a vivere la famiglia. Lacrime di Kostantin per la commozione di “essere” amato dalle sorelle. Lacrime di Kostantin come richiesta di perdono per il dolore e l’angoscia inflitti… Lacrime per il futuro, per una esistenza sospesa e che, per un segno della Provvidenza che opera attraverso gli uomini e le donne di buona volontà, si “riaggancia” alla vita, all’affetto e si “rialimenta” dell’amore.

  • Antonio Bonifacio (tratto da “missionari Saveriani” edizione Salerno)

 

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