“Agenda maggio 2019”

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L a i c a t o S a v e r i a n o
Maggio
2019
Le attività del Laicato Saveriano Semi di Fede – Speranza – Carità
w w w . l a i c a t o s a v e r i a n o . i t
– 1 –
Le Parole del Padre
“Scrupoli e malinconia lontani da casa mia, soleva ripetere
ai suoi penitenti San Filippo Neri, l’apostolo di
Roma nel secolo XVI. Egli ricordava spesso a quanti
l’avvicinavano le parole del salmo: Servite il Signore
in letizia e voleva che i suoi religiosi si mostrassero
sempre santamente ilari.
E quale il motivo di questa frequente raccomandazione,
che a prima vista potrebbe sembrare di poco momento?
Perché egli ben sapeva che l’ilarità nel fare il
bene piace al Signore, il quale ha detto che il suo giogo
è soave ed il suo peso è leggero e che servire a lui
equivale a regnare. Vuole perciò che coloro i quali
prendono la sua legge a norma del loro operare, abbiano
a pregustare interra le gioie del gaudio che li
attende in cielo, a differenza dei tristi, il cui cuore è
come mare in tempesta agitato dal vento di incomposte
passioni. Perché l’ilarità rafforza lo spirito di fronte
alle prove ed alle difficoltà che s’incontrano nel cammino
della vita e nell’esercizio della virtù, che costa
sacrifici e rinunce. E’ come l’olio lubrificante che allena
le ruote del carro a percorrere più rapidamente la
sua via. Perché infine chi opera con animo ilare, fa
tutto con slancio ed entusiasmo: opera doppiamente
e con maggiore perfezione.
La tristezza invece qual ruggine funesta corrode lo spirito, lo restringe, gli toglie ogni energia e gli
impedisce per lo meno di procedere innanzi nella cristiana perfezione, quando non suscita tentazioni
tremende, foriere di cadute lacrimevoli. Per questo il demonio, quando non può giungere a far prevaricare
un’anima, la turba con dubbi, timori e tristezze e
così in parte raggiunge l’intento suo, impedendole di fare
tutto quel bene che essa avrebbe fatto nel sereno del
gaudio e della pace.
Non diamo dunque luogo alla tristezza, che bene spesso
deriva da passioni insoddisfatte e specialmente dall’amor
proprio deluso ed offeso e non dimentichiamo
l’ammonimento scritturale: Non in commotione Dominus.
Il Dio della luce e della pace non si trova mai tra le tenebre
ed il tumulto”.
IN QUESTO NUMERO
Notizie dal mondo
– Amazzonia
Vita di Famiglia
– Salerno
Notizie dal consiglio
Bacheca
Laicato Saveriano
Maggio 2019
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Notizie dal mondo
Amazzonia
Nuovi Cammini per la Chiesa e per un’ecologia integrale
Alberto Chiappari, dell’equipe America latina, ha scritto un interessante articolo sul prossimo sinodo
dedicato all’Amazzonia. Vi consigliamo di leggerlo perché offre molti spunti di riflessione su questo
importante appuntamento missionario che coinvolgerà tutta la chiesa e che rappresenta una bella
occasione di animazione anche per la nostra famiglia laicale.
Pubblichiamo la prima parte rimandando al prossimo numero la seconda.
Nella recente intervista, don Giancarlo
Dallospedale ci ricordava l’indizione da parte di
Papa Francesco di un Sinodo speciale
sull’Amazzonia. Tale Sinodo si terrà a Roma
nell’ottobre di quest’anno.
Francesco ha spiegato come la sua decisione,
annunciata nell’ottobre 2017, fosse stata
presa accogliendo le richieste di vescovi e
singoli fedeli di tutto il mondo in quanto
“L’Amazzonia è per tutti noi una prova
decisiva per verificare se la nostra società,
quasi sempre ridotta al materialismo e
pragmatismo, è ancora in grado di costudire
ciò che ha ricevuto gratuitamente, non per
saccheggiarlo, ma per renderlo fecondo”.
Il bacino amazzonico rappresenta per il nostro
pianeta una delle maggiori riserve di
biodiversità (dal 30 al 50 % della flora e fauna
del mondo) e di acqua dolce (20% dell’acqua
dolce non congelata di tutto il pianeta);
possiede più di un terzo dei boschi primari del
pianeta e, benché i maggiori serbatoi di
carbonio siano in realtà gli oceani, non per
questo si può ignorare il “lavoro” di raccolta di
carbonio in Amazzonia. Si tratta di più di sette
milioni e mezzo di chilometri quadrati, con
nove Paesi che si spartiscono questo grande
bioma (Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador,
Guyana, Perù, Suriname, Venezuela, Francia –
Guyana francese).
Vi vivono 35 milioni di abitanti, di cui oltre due
milioni e mezzo sono indigeni appartenenti a
circa 390 popoli autoctoni, che parlano 240
idiomi diversi.
Lo scopo principale del Sinodo secondo il Papa,
dovrà essere quello di “individuare nuove
strade per l’evangelizzazione di quella
porzione del popolo di Dio, specialmente degli
indigeni, spesso dimenticati e senza la
prospettiva di un avvenire sereno”.
L’incontro che ha avuto con i popoli indigeni a
Puerto Maldonado in Perù è stato l’occasione
per lanciare a tutto il mondo la notizia della
cura e dell’attenzione che Francesco ha per i
popoli indigeni.
Il documento preparatorio è molto ricco e si
divide in tre grandi paragrafi corrispondenti al
metodo “vedere, discernere, agire”.
L’analisi parte perciò dal rappresentare la
situazione attuale della regione amazzonica.
La ricchezza della foresta e dei fiumi
amazzonici si trova minacciata da grandi
interessi economici. Tali interessi provocano
“l’intensificazione della devastazione
indiscriminata della foresta e la
contaminazione delle acque. A ciò si aggiunge
il narcotraffico, che, sommato a quanto detto,
mette a repentaglio la sopravvivenza dei
popoli che dipendono dalle risorse animali e
vegetali di questi territori”.
D’altra parte, le città dell’Amazzonia sono
cresciute molto rapidamente, accogliendo
molti migranti e profughi costretti a fuggire
dalle loro terre, sospinti verso le periferie dei
grandi centri urbani. In maggioranza sono
popoli indigeni, popoli delle rive dei fiumi e
Laicato Saveriano
Maggio 2019
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popoli di origine africana, espulsi dall’industria,
accerchiati progressivamente dall’espansione
delle attività di disboscamento.
Oggi, purtroppo, esistono ancora tracce
residuali del progetto colonizzatore che ha
generato rappresentazioni di inferiorità e di
demonizzazione delle culture indigene. Queste
tracce indeboliscono le strutture sociali
indigene e rendono possibile il fatto che essi
vengano privati delle loro conoscenze
intellettuali e dei loro mezzi di espressione.
Probabilmente, come ha affermato Papa
Francesco a Puerto Maldonado, i popoli
originari amazzonici non sono stati mai così
minacciati come adesso.
Proteggere i popoli indigeni e i loro territori è
un’esigenza etica fondamentale e un impegno
imprescindibile per i diritti umani. Per la
Chiesa ciò si trasforma in un imperativo
morale coerente con la visione di ecologia
integrale dell’enciclica “Laudatosi’”.
Per i popoli indigeni dell’Amazzonia, il “buon
vivere” esiste quando si vive in comunione
con gli altri, con il mondo, con gli esseri
circostanti e con il Creatore. I popoli indigeni,
infatti, vivono all’interno della casa che Dio
stesso ha creato e ha dato loro in dono: la
Terra. Le loro diverse spiritualità e credenze li
portano a vivere una comunione con la terra,
l’acqua, gli alberi, gli animali, con il giorno e
con la notte.
L’annuncio del Vangelo in Amazzonia
acquisisce pertanto una dimensione sociale,
ecologica ed una dimensione ecclesialemissionaria
che non possono essere disgiunte
fra loro.
L’ecologia integrale di cui parla Francesco è
un paradigma relazionale che articola fra loro i
vincoli fondamentali che rendono possibile un
vero sviluppo. In particolare c’è un vincolo
intrinseco fra l’elemento sociale e l’elemento
ambientale. Dato che come esseri umani
siamo parte degli ecosistemi che favoriscono
le relazioni che danno vita al nostro pianeta,
prendersi cura di questi ecosistemi – nei quali
tutto è interconnesso – è fondamentale per
promuovere sia la dignità di ogni individuo che
il bene comune della società, sia il progresso
sociale che il rispetto dell’ambiente.
In Amazzonia la nozione di ecologia integrale è
una chiave per rispondere alla sfida di tutelare
l’immensa ricchezza della sua biodiversità
ambientale e culturale. Riconoscere il territorio
amazzonico come bacino, al di là delle
frontiere tra i Paesi, aiuta ad avere uno
sguardo integrale sulla regione, essenziale per
la promozione di uno sviluppo e di una
ecologia integrali.
“Dal punto di vista culturale, l’Amazzonia è
particolarmente ricca in virtù delle diverse e
ancestrali concezioni del mondo delle sue
popolazioni. Le minacce provengono –
principalmente – da una «visione consumistica
dell’essere umano, favorita dagli ingranaggi
dell’attuale economia globalizzata, [che] tende
a rendere omogenee le culture e a indebolire
l’immensa varietà culturale, che è un tesoro
dell’umanità” (LS 144).
Pertanto, il processo di evangelizzazione della
Chiesa in Amazzonia non può prescindere dalla
promozione e dalla cura del territorio (natura)
e dei suoi popoli (culture). Per questo, ha
bisogno di stabilire ponti che possano
articolare i saperi ancestrali con le conoscenze
contemporanee (cf. LS 143-146),
particolarmente quelle che riguardano l’utilizzo
sostenibile del territorio e uno sviluppo
coerente con i sistemi di valori e con le culture
dei popoli che abitano questi luoghi, da
riconoscere come loro autentici custodi, e in
definitiva come loro proprietari.
Soltanto quando saremo coscienti di come il
nostro stile di vita e il nostro modo di
produrre, commerciare, consumare e scartare
influenzano la vita del nostro ambiente e delle
nostre società, allora potremo avviare un
cambiamento di rotta integrale. – continua
Laicato Saveriano
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Vita di Famiglia
Salerno
Solidarietà…
La primavera non si decide ad arrivare, ma se
ci voltiamo indietro è ben chiaro che gran parte
di quest’anno sociale è già passato: volato
via in fretta l’autunno, gustato il periodo natalizio,
tremando un po’ di freddo siamo giunti in
quaresima ed ora Pasqua è alle spalle. Tante
le iniziative vissute, provo a ricordarle ma non
in ordine cronologico, sbaglierei di sicuro: la
mostra dei presepi “ Tanti cuori 1 capanna”, le
presenze di animazione nelle scuole di Salerno,
l’accoglienza dei senza fissa dimora durante
l’inverno (terminata appena pochi giorni fa),
le conferenze con gli autori dei libri di recente
pubblicazione della casa editrice EMI, il pub
missionario e la cena di beneficenza e con un
bel ecc. salviamo la faccia per eventuali dimenticanze.
Di certo molto c’è da raccontare, ma mi vien
voglia di soffermarmi su un’iniziativa che mi
sembra paradigmatica. Vi scrivo alcune mie
impressioni riguardanti la cena di beneficenza
che abbiamo realizzato il 6 di questo mese di
Aprile. E’ un’ iniziativa che non ha un obiettivo
preciso ben visibile, ma nonostante
ciò è un momento fatto di relazioni intorno ad
una esperienza di vita concreta; relazioni intorno
alla famiglia saveriana di Salerno (padri,
sorelle e laici), diventa perciò luogo e tempo di
nuovi incontro, ma anche occasione per ritrovarsi,
in cui si respira clima di famiglia ed il
carisma saveriano che viviamo diventa
proposta e testimonianza fatta delle nostre
persone e con le nostre persone e non di parole
più o meno ben spese.
Cento persone circa che cenano insieme, giunte
lì, in casa saveriana, seguendo i percorsi
dell’amicizia e della condivisione di sensibilità;
una rete che non seleziona e pesca per appartenenze
ecclesiali, credi o altri “pass virtuali”,
ma a maglie sufficientemente larghe da poter
permettere a chiunque desidera di passare.
Questo è lo stile che ci è proprio……..periferici
nel mondo ecclesiale per essere contigui al
mondo laico, in ascolto del mondo laico per
essere di stimolo alla comunità ecclesiale di
cui siamo parte; infatti, se ricordo bene, nostro
fine e nostra chiamata è “fare di tutto il
mondo una sola famiglia”.
P.S. A parer mio ( dei gusti non si discute )
abbiamo mangiato bene, grazie a chi ha preparato
e servito, e questo non guasta per creare
festa e convivialità.
Nando
Laicato Saveriano
Maggio 2018
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Una finestra sul mondo
Quest’anno abbiamo voluto realizzare una finestra
sul mondo dalla quale potersi affacciare
per guardare, e soprattutto vedere, quel che a
volte è fuori dal nostra visuale per i limiti del
nostro orizzonte o per nostra distrazione.
Questa possibilità sono gli incontri con alcuni
autori dei nuovi titoli pubblicati dalla casa editrice
EMI. Autori che vengono ”invogliati” a
fare tappa a Salerno e dintorni, per parlare
della loro esperienza di vita che spesso è poi il
nucleo fondante del libro che hanno di recente
scritto e pubblicato.
Il primo incontro si è tenuto nella casa saveriana
di Salerno il 18 settembre, così come
anche tutti gli altri, alcuni dei quali però sono
stati anche proposti
in altri contesti
quali scuole
e parrocchie, ed
è stata
l’occasione per
ascoltare Paul
Hinder, vicario
apostolico
dell’Arabia meridionale
e per riflettere
su una
chiesa di immigrati
in un paese
mussulmano.
Poco dopo il 7
ottobre abbiamo
avuto la possibilità
di ascoltare
un testimone coraggioso:
Padre Solalinde che, a rischio della
sua vita, lotta contro la violenza dei narcos in
Messico, è difficile riportare con le parole
l’emozione del suo racconto lucido, sofferto ed
amaro.
Con il terzo incontro abbiamo avuto la gioia di
conoscere suor Angela Bertelli, suora orsolina,
che a Caserta, con altre consorelle, affranca
dalla prostituzione di strada ragazze immigrate,
offrendo loro, ed ai loro piccoli, la possibilità
di vivere in piccole comunità inserite
nel contesto della città e di progettare un futuro
indipendente grazie a corsi di studio e di
formazione professionale.
Il 22 gennaio è stato nostro ospite mons. Antonio
Di Donna vescovo di Acerra, ci ha parlato
della sua terra, della sua diocesi, violata
da uomini senza scrupoli che ne hanno fatta
una discarica che avvelena il corpo di coloro
che vi abitano, ne ipoteca il futuro socioeconomico
ed uccide la speranza. Quinto incontro,
dal tratto multimediale, il 13 marzo:
era presente Erasmo Palazzotto, mentre era
in collegamento skype il giornalista Marco
Rizzo, insieme hanno presentato
l’organizzazione Mediterranea Saving Humans
che avrebbe fatto partire la nave Mar Ionio 48
ore dopo dal porto di Palermo, nave divenuta
presto famosa per il salvataggio di 48 naufraghi
nel mar Mediterraneo.
Sesto incontro con il pedagogo Johnny Dotti
il 12 Aprile, incontro intenso e stimolante, che
ci provocava a
riflettere su cosa
viviamo ogni
giorno e soprattutto
per cosa
viviamo.
Questa iniziativa,
nata da una intuizione
di P. Claudio
Marano, è
veramente un
valore aggiunto
offerto alla città
di Salerno e sta
crescendo grazie
all’impegno della
comunità dei padri
e dei laici saveriani.
Altri incontri sono
già programmati e seguiranno, senz’altro
nel tempo sarà necessario trovare ulteriori
mezzi per pubblicizzare queste serate, per evitare
che siano un tesoro nascosto.
Nando
Laicato Saveriano
Maggio 2018
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La missione: arcobaleno tra uomo e Dio.
Giovedì 9 maggio presso la Casa dei padri Saveriani di Salerno, P. Mario Menin ha tenuto
un’interessante relazione sulle nuove modalità di missione.
Due le domande alle quali P. Mario ha cercato
di rispondere: quali novità nello stile e nel significato
della missione? In quale direzione si
dovrebbe procedere?
Una prima risposta è venuta da una considerazione
riguardante la differenza tra quanto
proposto dai due predecessori di Papa Francesco
(Giovanni Paolo II e Benedetto XVI), rispetto
alle linee tracciate in questi ultimi anni
dal Santo Padre: il passaggio da una missione
rivolta alla “nuova evangelizzazione”, ad una
missione fatta “per attrazione”. Non più quindi,
o non solo, avere tra i primari obiettivi la
ri-evangelizzazione dei grandi Paesi di tradizione
cristiana, in particolare l’Europa e
l’America latina mediante un’opera di annuncio,
ma considerare la missione come un insieme
di cristiani che incarnano il vangelo, e
quindi attraggono le persone in mezzo alle
quali vivono. Missione come attrazione,
“stare con”, mostrare Cristo con la propria vita
a chi non ne conosce la bellezza, la profondità
e la ricchezza. Ovviamente, fino agli estremi
confini della terra.
Mentre P. Mario parlava di attrazione mi è venuto
in mente il brano di Giovanni (12, 32)
quando Gesù annuncia ai discepoli che: “io,
quando sarò innalzato, attireró tutti a me”.
Missione universale (tutti!) di attrazione, quindi,
è quella fatta da cristiani che vivono la
quotidianità della croce con il profumo di Dio
sulla pelle. Se ho capito bene il senso, mi
sembra di poter dire che il cristiano deve essere
percepito da chi gli sta accanto, il famoso
prossimo, già dall’odore -concedetemi
l’eufemismo – dall’emanazione di tante piccole
molecole di Dio che trasmettono immediatamente
all’altro, contagiandolo, lo stesso Spirito
reso da Gesù sulla croce che in una frazione
di secondo si fa carico dell’umanità intera.
Un ulteriore strumento indispensabile per la
missione è l’ascolto, imparare a ricevere prima
di potere dare. Se ci pensiamo bene, sono
poche le parole di Gesù che sono giunte fino a
noi, tanti invece i momenti di ascolto dei bisogni
spirituali e materiali della folla che lo circondava,
apostoli compresi. Ascoltare per sapere
agire, ascoltare per far capire al prossimo
che è necessario essere in sintonia l’uno con
l’altro, “in comunione”, per chi è cristiano. Ascoltare
le tante samaritane assetate d’ acqua
viva, rendersi conto che prima di pensare di
essere capaci di poter dare qualcosa, bisogna
riconoscere che siamo fatti tutti, e tutti abbiamo
bisogno, della stessa Acqua. Cristo si è
fermato al pozzo perché aveva sete; alla donna
non ha chiesto altro che un bicchiere
d’acqua, ha avuto bisogno di lei e la samaritana
non ha fatto altro che comunicargli di avere
un disperato bisogno di Lui.
P. Menin ha poi lanciato un appello, una necessità
impellente: le nuove sfide della missione
non possono fare a meno di chi negli ultimi
due secoli è stato il protagonista assoluto e,
spesso unico, del portare Cristo alle genti. E’
l’insieme degli Istituti missionari, oggi ridotti
nel numero e con un’età media elevata. Proprio
per questo un bene preziosissimo, una
pianta ormai rara minacciata di estinzione che
è fondamentale salvaguardare e coltivare con
più tenacia ed attenzione. Il messaggio che mi
è sembrato di cogliere è l’urgente necessità di
ripensare gli spazi e le modalità di animazione
degli Istituti missionari, sicuramente con
l’aiuto dei laici. Anzi, insieme, uniti da una sola
Laicato Saveriano
Maggio 2018
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grande vocazione: Cristo al centro di tutto,
l’unica forza capace di scuotere il torpore in
cui siamo caduti e che ci rende incapaci di riconoscerlo
vivo e risorto nelle croci di tanti
fratelli e sorelle che ogni giorno incontriamo
sul nostro cammino. Bellissimo a questo proposito
l’esempio dei discepoli di Emmaus e
dell’eunuco che incontra Filippo: in entrambi i
casi Gesù si fa presente nei gesti e nelle parole
semplici, spezzare e condividere il pane,
leggere insieme la Parola per ritrovare la freschezza
del Battesimo.
Torno, in conclusione, all’inizio della relazione
di P. Menin, quando ha cominciato ad illustrare
la parola chiave del titolo: l’arcobaleno. Il segno
già presente all’inizio della Storia tra Dio e
l’uomo (Gn 9, 12-16), quando Jahvè, facendo
brillare l’arco tra le nubi, annuncia che anche
nelle più immani disgrazie, in quel caso il diluvio,
Il Padre non abbandona mai i figli, si
prende cura di loro.
Se quindi ho capito bene il senso della relazione
di P. Mario, mi pare di poter definire la Missione
del terzo millennio come quella delle tre
A:
1) Attrarre le persone con cui si divide il
cammino facendosi riflesso di Dio,
2) Ascoltarle per capire fino in fondo la loro
(e la nostra) necessità di amore,
3) Agire insieme, per evitare che Cristo ci
dica: avevo sete e non mi avete dato da bere…
Non so se P. Mario ha detto proprio così, io
l’ho interpretata in questo modo; ad ogni modo
sono tornato a casa contento di aver partecipato,
tanto che in macchina continuavo a
discuterne con Anna Paola.
Nino
Laicato Saveriano
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NOTIZIE DAL CONSIGLIO
Il Consiglio dei laici saveriani si è riunito il 23 – 24 marzo a Parma e ha riflettuto su più temi e prospettive
per il futuro della nostra famiglia
In sintesi vi comunichiamo:
1. Il Consiglio sta lavorando sul programma
della prossima convivenza estiva che si terrà
Mirenski Grad Slovenia dal 18 al 24 agosto
2019. Si sta verificando anche la disponibilità
di alcuni relatori.
2. Alcune ragazze Munda verranno in visita in
Italia in estate, accompagnate da padre Paggi
e per quanto possibile da Franca e Patrick, e si
recheranno presso le case dove sono presenti i
gruppi di laicato. Un’ occasione per farci conoscere,
per accogliere e riflettere sulla possibilità
di dare vita al progetto artigianato in Bangladesh.
3. Cristian andrà in Brasile, presso la missione
di padre Paolo Andreoli, per vivere
un’esperienza breve di missione.
Alberto, Serena
e i loro figli
nel mese di
giugno si recheranno
a
Goma con
Paolo e Giovanna,
per
vivere un’esperienza breve che coinvolgerà
tutta la famiglia Chiappari.
4. Si decide che per coltivare lo spirito di
corresponsabilità tra padri e laici, l’equipe mostre,
oltre a Stefano per il Nord, Marta per il
Sud, Matteo quale consigliere AMEV, avrà come
nuovo membro p. Filippo Rondi. Si
definisce la necessità di scrivere un
regolamento per l’uso della mostra itinerante.
Il prossimo Consiglio si terrà il 15 e 16 giugno
a Roma.
Antonio, Emanuela, Giovanna,
Matteo, Mirella, Simone.
Laicato Saveriano
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BACHECA
Altro fiocco azzurro per gli ormai “plurinonni”
Emanuela e Francesco: un
grande benvenuto a Davide e complimenti
ai neo genitori!!!!
ASPETTIAMO LE VOSTRE NOTIZIE E LE VOSTRE FOTO
Scrivete a: agendalaicisaveriani@gmail.com
Associazione “Laici Saveriani Ad Gentes”
Organizzazione non lucrativa di utilità sociale – ONLUS
Via Fra Acquaviva, 4 – 84135 Salerno – C.F. 95073720658
Per offerte e contributi:
C/C bancario intestato a: Associazione Laici Saveriani Ad Gentes – Onlus
IBAN: IT 59 L050 1803 4000 0000 0511 600 presso Banca Popolare Etica
C/C postale n. 12182317 intestato a Banca Popolare Etica
Causale: contributo su C/C 511600/J a favore di Associazione Laici Saveriani Ad Gentes – Onlus

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