LA VIA LUCIS INCONTRA LA FAMIGLIA SAVERIANA

La tappa di Parma

È iniziata dalla visita al Museo d’arte Cinese ed etnografico la tappa parmense dei partecipanti alla Via Lucis 2022, la location più adatta per respirare da subito l’audace progetto di Mons. Conforti, quello della fondazione di un Istituto Missionario e di un Museo.

Attraverso una dinamica coinvolgente i giovani “viandanti” si sono presentati e ci hanno descritto la Via Lucis 2022. Tremila chilometri in quattordici giorni viaggiando in treno accompagnati da quattordici testimoni scelti come vere e proprie stelle e guide spirituali del proprio cammino, ospitati da famiglie religiose missionarie per incontrare dal vivo la missione e i carismi.

Giunta alla sua quarta edizione quest’anno è stata organizzata dall’associazione Tucum Odv in collaborazione con Terra e Missione Aps e con il Festival della Missione.

Ci siamo poi presentati come Famiglia Carismatica Saveriana, composta e articolata in Saveriani, Missionarie di Maria Saveriane e Laici Saveriani. Bello è stato vedere come i giovani partecipanti volessero sentire da noi anche la narrazione dell’inizio della nostra della nostra vocazione missionaria.

Come avviene ogni sera, ci siamo uniti ai partecipanti e abbiamo raggiunto il centro della città per un momento di preghiera in Piazza Garibaldi e di incontro con i poveri. Un momento semplice e cordiale vissuto nel rispetto delle persone che abbiamo incontrato.

Dopo cena, nella cornice del Santuario Guido Maria Conforti, la “tenda” della Via Lucis si è allargata per accogliere amici e accompagnatori della carovana.

Giandonato Salvia ha raccontato a tutti della Via Lucis 2022 e del suo slogan “Lo hai fatto a me” preso da una grande missionaria quale è stata Madre Teresa di Calcutta. Toccando le cinque dita ripeteva per ogni parola: “Lo hai fatto a me”.

Anche se brevemente ci ha introdotti nel Progetto di economia solidale TUCUM. Oggi Tucum è il nome di un’App grazie alla quale è possibile donare in favore delle persone più bisognose contrastando il fenomeno dei falsi poveri e del racket dell’elemosina.

L’App richiama la tradizione partenopea del caffè sospeso dove offrire un caffè al bar a chi non può permetterselo e che equivale al prendersi cura dell’altro.

Insieme abbiamo sostato in adorazione illuminati dalla testimonianza di Sarah Calvano (1973-1992), avolese nota per le pagine del suo diario, Il Magnificat di Sarah.

L’eucarestia con le Missionarie di Maria Saveriane, seguita da una gustosa colazione, ha dato inizio alla nuova giornata e ha permesso alla carovana di incontrare la congregazione fondata da p. Giacomo Spagnolo e Celestina Bottego. Con gli zaini in spalla, salutandoci e augurandoci buon cammino, i viandanti sono poi partiti in treno per raggiungere la città vicina di Piacenza dove saranno ospitati dalle Suore Scalabriniane.

p. Filippo

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