Laici Saveriani : la Convivenza Invernale

Nel fine settimana dell’8 dicembre, noi famiglia dei Laici Saveriani ci siamo incontrati in Casa Madre a Parma, per la consueta convivenza invernale: appuntamento prezioso per vivere tutti insieme momenti formativi, di verifica del passato e discernimento per il futuro ma soprattutto momenti di fraternità.

Alcuni flash. Essere in Casa Madre: pregare al mattino nella Cappella dell’invio dei missionari partenti, muoversi tra le memorie confortiane, condividere preghiera e pasti con i Saveriani della casa è stato come recarsi alla nostra sorgente di missionarietà saveriana, esperienza, saggezza e viva fede;

per il gruppo di Salerno l’incontro con i padri del IV piano che a lungo ci hanno accompagnato è stata un’esplosione di gioia: p. Nazareno Corradini e p. Antonio Chiofi hanno lasciato a Salerno il loro cuore che continua a pulsare tra noi.

La formazione con la teologa Donata Horak sulle “Sfide a cui sono chiamati i laici alla luce dell’Amoris Laetitia e sul diverso l’approccio rispetto alla Familiaris Consortio di oltre 40 anni fa. I pilastri su cui fondare il cammino di noi laici nelle realtà in cui viviamo oggi sono quattro: considerare sempre il tempo superiore allo spazio, il tutto superiore alla parte, l’unità superiore al conflitto e la realtà superiore all’idea.

I laici della fraternità di Parma ci hanno condotti a San Francesco del Prato per fare un vero e proprio percorso spirituale e antropologico. Abbiamo appreso la parabola storica di questo monumento di arte gotica unico al mondo. Salire con i caschetti gialli in testa i quattro livelli di impalcature per i lavori di restauro ci ha fatto rivivere la parabola ascendente di questo meraviglioso luogo. I nostri occhi sono arrivati ad un solo metro dall’azzurra volta stellata dove, come non mai, abbiamo ammirato ogni dovizia di particolari dipinti da mani ispirate. Come sempre siamo tornati a casa con gli occhi impressi di bellezza ed il cuore colmo di gratitudine per essere parte della Famiglia Saveriana… “Il Signore non poteva essere più buono con noi”.

Annapaola Turco

 

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