A udine la mostra sull’immigrazione

Da quando il mondo è stato creato, l’uomo si è sempre spostato da un posto a un altro in cerca di una vita migliore. Leggendo la storia della salvezza, ci si accorge che Dio ha accompagnato il suo popolo illuminando ogni suo passo nei suoi spostamenti. Il popolo eletto fu costretto a lasciare la propria terra. Dopo tanta sofferenza il Signore mandò Mosé a liberarlo. La nostra storia contemporanea è stata segnata da conflitti, guerre, carestie e povertà. Tutto questo ha creato il flusso migratorio a cui stiamo assistendo da qualche decennio. Sono oltre 25 anni che l’Italia è coinvolta da tale fenomeno. E ritornano alla memoria i primi episodi che hanno segnato la storia dell’immigrazione. Sono vicende tragiche di persone che hanno sofferto per arrivare in Italia.

 

Una storia fatta di speranze e tragedie

È importante ricordare tutto questo, a partire dalla storia di uomini e donne concrete. È una storia difficile fatta di speranze e spesso, troppo spesso, di tragedie. Parlare di immigrazione non significa parlare di numeri, ma di volti, di donne e uomini concreti (e qualche volta anche di bambini), tutti alla ricerca di un futuro per le loro famiglie. Come ricordò Benedetto XVI, “il diritto della persona ad emigrare … è iscritto tra i diritti umani fondamentali, con facoltà per ciascuno di stabilirsi dove crede più opportuno per una migliore realizzazione delle sue capacità e aspirazioni e dei suoi progetti” (Messaggio per la Giornata del migrante e del rifugiato, Città del Vaticano, 12 ottobre 2012). Un diritto che però spesso si concretizza come un “calvario” senza fine: una fuga da realtà inaccettabili verso un nuovo contesto, dove l’integrazione risulta essere spesso un muro invalicabile.

 

Promuovere la cultura della condivisione

Noi missionari, insieme al laicato saveriano, siamo da sempre impegnati nella promozione di una cultura della condivisione, dell’integrazione e del rispetto. Per questo motivo abbiamo tracciato, attraverso la mostra interculturale (dal titolo “Le mille e una rotta”), un percorso di crescita verso un modello di cultura che riconosca questi diritti.

Come cristiani, non possiamo rimanere indifferenti davanti alla sofferenza dell’uomo, qualunque sia la sua origine o la sua religione. Qualche volta ci dimentichiamo che anche Gesù è stato un immigrato, quando i suoi genitori scapparono in Egitto per mettere in salvo la sua vita. Pur nella sua semplicità, questa mostra sull’immigrazione rivela, ancora una volta, quanto sia prezioso l’impegno della nostra famiglia religiosa in questo campo.

 

Un bel viaggio…

Il visitatore partirà, accompagnato dalle guide, per un viaggio, attraverso un percorso di conoscenza della storia minuta di uomini, donne e bambini, protagonisti degli odierni flussi migratori. Essi sono segnati da esperienze di convivenza e integrazione, passando anche per la tragedia di fronte alla quale troppo spesso la nostra società mostra indifferenza e volta le spalle.

L’esperienza espositiva approda presso la nostra casa dei missionari saveriani a Udine in via Monte San Michele 70. Per due mesi (febbraio e marzo 2016) vivremo questa bella avventura e accoglieremo scolaresche, gruppi e persone interessate. La visita alla mostra è a offerta libera e chi desidera avere più informazioni o prenotare, basta telefonare (tel. 0432 471818).

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