Convivenza :dalla Sicilia al Bangladesh-storie di persone che si incontrano

Mirella ci racconta un altro pezzetto della Convivenza estiva, così che chi c’era possa ricordare e chi non c’era possa gustare un po’ di quello che ha perso.

Le serate delle convivenze sono all’insegna dello svago, dell’allegria, del piacere di stare insieme ma anche dell’ascolto e della condivisione. Durante la convivenza che si è svolta a Campitello Matese, dal 12 al 18 agosto, due dopocena sono stati dedicati all’ascolto di due esperienze. La prima, raccontata da Adriana Marsili saveriana, e la seconda dai coniugi Biswas, laici saveriani.

 

Non voglio e non riuscirei a ripetere quanto ci hanno raccontato ma vorrei riportare alcune suggestioni, figlie dell’ascolto.

Adriana ci ha raccontato della sua esperienza a Modica, dove a breve ritornerà, in una comunità mista dove vive con una suora del PIME e due religiosi, uno della Consolata e l’altro dei Padri Bianchi. Un’esperienza tra rappresentanti di congregazioni missionarie che vivono la propria vocazione ad gentes tra gli ultimi, tra i rifugiati, quelli che il mare ci porta tra speranza e sofferenza.

Adriana ha raccontato alcune storie di persone da lei incontrate a Modica e attraverso il suo racconto, la lettura di appunti scritti a penna, giorno dopo giorno quasi a voler fissare ognuno di loro nella mente e soprattutto nel cuore per non dimenticare, la descrizione delle persone, del loro agire riusciva quasi a farle immaginare a tutti noi. Non un’azione umanitaria ma l’incontro con persone vere che vogliono essere ascoltate e accolte.

Patrick e Franca hanno raccontato il loro anno in Bangladesh vissuto per qualche tempo nella zona sud-ovest, a Iswaripur-Syamnagar, dove opera padre Luigi Paggi a favore dell’etnia Munda e in particolare nell’accoglienza di alcune ragazze per evitare loro un matrimonio in età preadolescenziale e per aiutarle a migliorarsi culturalmente ed inserirsi in maniera più consapevole nel tessuto sociale. Hanno vissuto anche Khulna dove hanno operato presso un ospedale per malati di lebbra e tubercolosi. Il Bangladesh i cristiani sono davvero pochi, 0,25% della popolazione, e la presenza missionaria di Franca e Patrick si realizzata nell’ascolto, nel servizio, nella testimonianza serena di una coppia cristiana. Anche loro hanno raccontato storie di persone incontrate e, per aiutarci a comprendere, hanno proiettato molte foto per farci vedere i colori, l’ambiente e soprattutto i volti di un popolo sofferente ma ricco di tradizioni. Anche in questa serata ritornano i volti, le storie, l’incontro, la reciproca accoglienza.

 

Queste due serate sono state per me e, sono convinta, per tutti i laici presenti un dono prezioso: ci hanno ricordato che la missione non si realizza nel fare ma nell’essere accanto alle persone che il Signore ci permette di incontrare in quanto l’ annuncio di Cristo nasce dall’incontro.

 

Mirella

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